Archivio del Consorzio del fiume Olona (1454 - 1979)
302 unità archivistiche di primo livello collegateFondo
Storia archivistica:
01/011/22
Ipotesi ordinamento originario e interventi di riordino
Ordinamento originario: imposibile da ricostruire
Primo intervento diriordino: Rubrica / Titolo / Capitolo
Tale sistema di organizzazione è stato riportato sulle carte al momento della loro creazione (o acquisizione), anche se al momento non è stato ancora possibile individuarne l’articolazione nella sua interezza.
Ordinamento per argomenti I
Realizzato prima del 1920
Ordinamento per argomenti II
Realizzato tra il 1920 e il 1982
Censimento analitico
Successivo al 1982 (trasloco della sede del Consorzio da Milano a Castellanza)
Realizzazione di un database su Excel – progetto di valorizzazione dell’archivio__
2008-2010
L’ordinamento delle bocche con ordinamento alfabetico e numerazione progressiva riportata dall’intervento di schedatura indicato come CensFO è successivo al 1920, dal momento che la fonte archivistica “Dizionario del Fiume Olona”, pubblicata in quell’anno, riporta delle diverse numerazioni delle bocche. In base ad una prima analisi, sembra che le bocche fossero numerate in ordine geografico dalla fonte a Milano e la serie dei fascicoli riflettesse questo ordinamento.
L’intervento di riordino non fu comunque eseguito dal redattore del CensFO, dal momento che il lavoro consistette nella schedatura analitica delle unità nello stato in cui si trovavano (lo dimostrano le numerose locuzioni “cartella vuota”) senza intervenire sulla loro collocazione logica e fisica.
Il CensFO consisnte infatti in un regesto delle unità arcivistiche (spesso documentarie) presente nell’archivio. E’ composto da __ fogli dattiloscritti; le unità individuate e descritte non riportano numerazione di corda; è presente il numero di cartella (faldone), che parte da 1001 e arriva a 1304 e in alcuni casi anche il numero di fascicolo; l’arco cronologico va dal 1454 1979. Il lavoro fu realizzato da un non identificato appassionato di storia locale in pensione.
Riguardo la sua datazione, il Mauri, che realizzò uno studio di valorizzazione del’archivio con l’inserimento delle schede del censimento in fogli Excel correlati tra loro, colloca il “regesto dattiloscritto [..] agli anni ’70 / ’80”. Tuttavia l’ordinamento delle cartelle, che avevano già subito almeno due interventi, non è sequenziale, è possibile ipotizzare che il lavoro fu svolto successivamente al trasloco da Milano a Castellanza, evento che scompaginò l’ultimo ordinamento delle carte e che venne cristallizzato con una nuova numerazione (che infatti parte da 1001). I faldoni utilizzati sono peraltro tipici degli anni ‘80 (scatola di cartone a tre lembi con legacci), mentre i pochi residui faldoni riconducibili all’intervento precedente consistono delle scatole lignee con femaglio metallico tipiche degli anni ‘30- ’50.Il fatto che il dattilscritto presenti numerosissimi errori di battitura potrebbe indicare che il redattore non aveva grande dimestichezza con la macchina da scrivere, di conseguenza si trattava o di un pensionato che nella sua attività lavorativa aveva svolto tutt’altra occupazione oppure di un appassionato, anch’esso non professionista della scrittura a macchina, che ci lavorò nel tempo libero. In entrambi i casi, senza ombra di dubbio si trattò di persona di indubbia e vasta cultura, che, pur in mancanza di impostazione metodologica e esperienza di riordino, realizzò un poderoso e utilissimo lavoro di schedatura e analisi.
Fonti
- CensFO = Sconoscuto, Censimento dell'archivio del Consorzio Fiume Olona
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/158117