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Estimo

Estimo ([1650] - [1700])

1 unità archivistiche di primo livello collegate

Serie

Consistenza archivistica: 1 fascicolo

Anticamente l’estimo indicava la descrizione e la stima dei beni dei cittadini periodicamente effettuate a fini fiscali. Con lo stesso termine viene designato il libro usato per registrare le stime. Il registro qui conservato, a partita doppia, presenta a sinistra l’elenco delle proprietà dei contribuenti tignalesi raggruppati per terra di appartenenza (Gardola, Oldesio, Prabione, Olzano, Aer, Piovere), e a destra gli avvenuti passaggi delle proprietà. I contribuenti non sono solo privati ma anche istituzioni, come per esempio il Santissimo Rosario, la Vicinia di Piovere, la Veneranda Schola del Santissimo Sacramento nella pieve di Tignale, la Commissaria di domina Giacomina dal Lago.
Per quanto riguarda le proprietà si tratta di fondi coltivi, boschi e case minuziosamente descritti attraverso localizzazione, qualità, pertinenze e valore d’estimo.
E allora la terra sarà arativa, «vignada», «olivada», boschiva, castagniva, «montiva», «vegriva», «ortiva», «costiva», «arboriva», prativa; la casa sarà «murada», «cuppada», con il tetto «parte a coppi et parte de scaie» o «parte a paglia», «solerada», «voltiva» e «revoltiva», «con cortivo», con «corte cinta de muri», con annesso un «torcolo» per le olive, una stalla, un fienile (1). Infinita la serie dei microtoponimi che testimonia della parcellizzazione del territorio e della minuta conoscenza che questi uomini avevano della loro terra (2).
Questo strumento di valutazione fiscale costituisce una fonte preziosa per gli storici; la sua lettura infatti permette una precisa analisi del patrimonio rurale, tra storia economica e storia sociale.


Note:
1. Il valore di un’abitazione dipendeva all’epoca da fattori diversi, per esempio che il tetto fosse realizzato in coppi o in paglia, che vi fossero solai in legno (solerada), che le murature fossero a volte (voltiva) o che ci fossero le cantine (revoltiva).
2. Una bellissima «selezione di rare "parole"», frutto di un lavoro d’equipe tra ragazzi e ricercatori − è stata pubblicata nel 1992. Tignale: il nome e il volto dei luoghi, Grafo edizioni, Brescia, 1992.