Capitolo della Cattedrale ( sec. IV - 1798 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente ecclesiastico

Altre denominazioni:

  • Capitolo della Chiesa metropolitana [Cronologia:]
  • Capitolo del Duomo [Cronologia:]

Sede: Milano porta Orientale

Codici identificativi

  • MIDB0002FE (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Dall’epoca dei primi arcivescovi (sec. IV) fino alla seconda metà del Quattrocento le cattedrali milanesi furono due: Santa Tecla, detta “basilica aestiva” (estiva), e Santa Maria Maggiore, detta “basilica hiemalis” (invernale), divenuta poi il Duomo attuale.
La specificazione loro data sembrerebbe derivare dal fatto che le celebrazioni legate alla prima cattedrale si svolgevano prevalentemente in primavera ed in estate, mentre quelle legate alla seconda avevano luogo principalmente in autunno ed in inverno.
Chiamata dal vescovo Ambrogio “basilica nova”, Santa Tecla fu edificata probabilmente nel periodo immediatamente successivo all’editto costantiniano del 313, che riconosceva la libertà di culto al Cristianesimo, e dedicata alla prima donna martire.
Era una delle più imponenti basiliche paleocristiane d’Occidente, come s’addiceva ad una città capitale imperiale.
Danneggiata dall’invasione di Attila nel 452, poi dall’incendio seguente l’assedio da parte dell’imperatore Federico Barbarossa nel 1162, fu più volte rimaneggiata e ricostruita.
Con l’edificazione del nuovo Duomo visconteo Santa Tecla perse la sua preminenza; fra il 1461 ed il 1462 l’avanzare del cantiere ne provocò la progressiva demolizione, ed il clero che l’officiava fu trasferito nella nuova cattedrale. Dell’antica costruzione rimasero solo le navate settentrionali, che, chiuse a portico su iniziativa del mercante milanese Pietro Figini a partire dal 1467, diedero vita alla lunga costruzione, conosciuta appunto come Coperto dei Figini, sotto cui trovarono spazio botteghe e negozi sino al 1864, quando fu demolita.
Le controversie tra il capitolo di Santa Tecla, che non si rassegnava alla perdita dei propri privilegi e prerogative, e la Fabbrica del Duomo comunque non cessarono con la scomparsa della chiesa; le insistenze di canonici e parrocchiani portarono alla costruzione di una seconda Santa Tecla, assai più piccola e di forma circolare, iniziata nel 1481 e consacrata nel 1489 (i canonici vi tornarono quell’anno medesimo), la quale però non sopravvisse che pochi decenni, dato che nel 1548 il governatore di Milano Ferrante Gonzaga la fece demolire definitivamente.
Il capitolo, nonostante la strenua opposizione, fu incorporato in quello del Duomo nel febbraio del 1549.
Nella basilica di Santa Maria Iemale – probabilmente eretta attorno all’836 sul luogo della preesistente “basilica vetus” del vescovo Ambrogio – si svolgevano le solennità principali, tanto che almeno dal 1228 le fu attribuita la qualifica di “duomo” in quanto sede della cattedrale arcivescovile.
Anch’essa danneggiata nell’incendio di Milano del 1162, fu pressoché riedificata alla metà del Trecento dopo che la grande torre campanaria comune alle due cattedrali, da poco fatta ricostruire da Azzone Visconti, crollò rovinosamente, seppellendo le case dei canonici e provocando una strage e gravi danni a Santa Maria.
Nel 1386, per volontà del duca Gian Galeazzo Visconti e della comunità di Milano, fu iniziata la costruzione di una nuova cattedrale in stile gotico ed in forme assai più monumentali sull’area di quella danneggiata.
Occorsero molti secoli per portare il progetto a compimento: l’antica facciata – che ancora compare sugli stemmi della Fabbrica del Duomo – fu totalmente demolita solo nel 1683 e la nuova ebbe compimento solo nel 1805, quando Napoleone Bonaparte, che nel Duomo sarebbe stato incoronato Re d’Italia, impose la conclusione della cattedrale.
Nel Duomo avevano sede il Capitolo maggiore e il Capitolo minore, le cui origini sono da far risalire alla metà del IX secolo, quando si verificò la divisione tra membri dell’ “Ordo maior”, che officiavano le due chiese cattedrali di Santa Maria Iemale e di Santa Tecla, e dell’ “Ordo minor” (i cosiddetti “preti decumani”) che officiavano le due chiese matrici in sostituzione dei primi ed ai quali fu affidata la cura pastorale delle chiese cittadine.
Con il tempo, l’ “ordo” per antonomasia divenne il Capitolo maggiore, ed ai suoi membri spettò il titolo di ordinario, cui nel X secolo fu affiancato quello di canonico.
Di fatto i componenti del Capitolo maggiore erano considerati i “cardinali” della chiesa ambrosiana e fino agli inizi del Trecento ne elessero l’arcivescovo, scelto fra i propri ranghi; da quest’epoca però persero definitivamente tale diritto, avocato dalla Santa Sede; con la fine del secolo e la definitiva affermazione signorile dei Visconti tramontò anche l’importanza politica degli ordinari della cattedrale.
Il Capitolo maggiore comprendeva arciprete, arcidiacono, primicerio (capo del clero), preposto, decano.
Erano anche presenti teologo, penitenziere maggiore, dottore prebendato, cimiliarca, canonici con prebenda sacerdotale, con prebenda diaconale e suddiaconale.
Quanto all’ “Ordo minor”, secondo il cronista milanese dell’XI secolo Landolfo Seniore, i suoi membri, i decumani, sarebbero stati istituiti già da Sant’Ambrogio in numero di 72.
Il problema delle loro origini andrebbe però meglio situato al momento della fuga dell’arcivescovo Onorato di fronte all’avanzata dei Longobardi su Milano (509).
L’esilio del presule e del clero maggiore a Genova, dove avevano trovato rifugio, si protrasse per ottant’anni e il peso della cura pastorale ricadde per intero sulle spalle dei sacerdoti rimasti in città, che la popolazione si abituò presto a considerare come nuovo clero cui pagava le decime.
Al ritorno in città dell’arcivescovo titolare e del clero cattedrale i sacerdoti, guidati dal primicerio, non vollero rinunciare ai privilegi acquisiti e si dovette giungere ad un compromesso, grazie al quale i decumani mantennero alcune prerogative a discapito degli ordinari, ed il primicerio raggiunse una posizione di grande prestigio.
Le tensioni fra i due gruppi furono continue per secoli finché, a partire dal Duecento, la situazione iniziò a stabilizzarsi, favorendo un progressivo avvicinamento.
Alla metà del Quattrocento il primiceriato era ormai aggregato al capitolo maggiore, mentre da tempo i sacerdoti delle parrocchie dipendevano dalla Curia e dal vicario arcivescovile.
Sinché fu officiata Santa Tecla i decumani, oltre a farsi carico della cura dei fedeli che frequentavano la cattedrale, sostituivano il clero maggiore nell’officiatura della basilica iemale quando questo, da Pasqua al 15 ottobre, si trasferiva nella cattedrale estiva.
Alla metà del XVI secolo l’arcivescovo Carlo Borromeo abolì il capitolo decumano della cattedrale, costituendo così le basi per la fondazione del moderno capitolo minore, che ebbe figura definitiva nel 1608 con l’arcivescovo Federico Borromeo.
Soppresso nel 1798, il Capitolo cattedrale venne ristabilito nel 1803 in seguito al Concordato tra papa Pio VII e Napoleone I Bonaparte.

Complessi archivistici

Fonti

  • CATTANEO, Istituzioni = CATTANEO, E., Istituzioni ecclesiastiche milanesi, in Storia Di Milano, a cura della Fondazione Treccani degli Alfieri per la Storia di Milano, IX, Milano 1961, pp. 509-722
  • LATUADA , Descrizione di Milano, 1 = LATUADA, S., Descrizione di Milano (...), delle Fabbriche più cospicue che si trovano in questa Metropoli (...), 5 tomi, Milano, Giuseppe Cairoli, 1737-1738, tomo I, porta Orientale, 1737; riproduzione integrale a cura di G. MASTRULLO per i tipi delle Edizioni La Vita Felice: tomo I, Milano 1995 (Biblioteca Milanese; 4)
  • BESOZZI, La Matricula = BESOZZI, La Matricula
  • Storia di Milano = Storia di Milano, Milano, Fondazione Treccani degli Alfieri per la storia di Milano, I ed., voll. I - XVI, Indice, XVIII, 1953 - 1966; 1995 - 1996
  • BARONI, Chiesa Maggiore = BARONI, M.F., Le pergamene del secolo XII della Chiesa Maggiore di Milano (Capitolo Maggiore-Capitolo Minore-Decumani) conservate presso l'Archivio di Stato di Milano, a cura di M.F. BARONI, Milano 2003
  • POGLIANI, Decumani = POGLIANI, M., Decumani, in Dizionario della Chiesa Ambrosiana, vol. II, 1988, pp. 1007-1010
  • GROSSI, Santa Tecla = GROSSI, A., Santa Tecla nel tardo Medioevo. La grande basilica milanese, il Paradisus, i mercati, Milano 1997
  • FIORIO, Chiese = Chiese di Milano, (Le), a cura di M.T. FIORIO, Milano 1985
  • SAITA, Città turrita = SAITA, E., Una città "turrita"? Milano e le sue torri nel Medioevo, in «Nuova Rivista Storica», LXXX, Fascicolo II-1996, pp. 293-338
  • PRACCHI, Cattedrale antica = PRACCHI, A., La cattedrale antica di Milano, Roma-Bari, 1996
  • MANARESI, Rapporto = MANARESI, C., Rapporto (...) sulle condizioni generali delle Pergamene (Fondo di Religione) e riordinamenti compiuti nell'anno 1910, in «Annuario del Regio Archivio di Stato in Milano per l'anno 1911», pp. 63-90.
  • Storia di Milano = Storia di Milano, Milano, Fondazione Treccani degli Alfieri per la storia di Milano, I ed., voll. I - XVI, Indice, XVIII, 1953 - 1966; 1995 - 1996

Compilatori

  • Prima redazione: Eleonora Saita (archivista) - Data intervento: 01 gennaio 1998
  • Integrazione success: Carmela Santoro (archivista di Stato) - Data intervento: 01 gennaio 2004