Quadre di Chiari ( sec. XIV - sec. XX )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente pubblico territoriale

Condizione: pubblico

Sede: Chiari

Codici identificativi

  • MIDB000FF2 (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Nate per tutelare dalla minaccia dei forestieri gli interessi economici delle famiglie locali che potevano vantare ascendenti dal XIV secolo, le quadre (1) si rifacevano probabilmente alla suddivisione romana del castrum e stavano ad indicare le quattro zone in cui era diviso il territorio di Chiari dalle due strade principali che lo intersecavano: Cortesano (Cortezzano), Malarengo (contratto poi in Marengo), Villatico e Zeveto, nomi ripetuti ancora oggi nelle quattro vie principali che attraversano il centro storico.
Le quadre erano sovrastrutture locali che si innestavano in modo naturale su preesistenti forme di aggregazione sociale, come le societas armorum, fondate sulla base dell’antica divisione cittadina per porte e degli antichi obblighi di difesa delle mura (2). I documenti d’archivio “non offrono citazioni di quadre se non a partire dal Trecento”; il loro definitivo assetto istituzionale è comunque documentato solo verso la metà del XV secolo – quando le quadre sono organismi separati che si riuniscono e si amministrano per proprio conto – e dopo la conquista del Bresciano da parte dei veneziani (3).
Le quadre di Chiari erano dunque associazioni tra i residenti originari (4) del comune che nel corso dei secoli XVI e XVII cambiarono la loro natura da organismi di quartiere a fini civili e religiosi a strumenti di governo amministrativo e di tutela degli aderenti nei confronti dei “forestieri”. Tale mutamento strutturale fu motivato, come già detto, dalla necessità di difendere le terre clarensi dall’acquisizione da parte dei cittadini e per limitare l’erosione della capacità contributiva della comunità che si accompagnava con tali acquisizioni. Accresciutosi notevolmente, il patrimonio comune delle quadre superava, all’inizio del XVII secolo, i seicento piò di terra, cui si aggiungevano anche diversi edifici. Ogni quattro anni la terra veniva affittata ai componenti della Quadra con appalto e il ricavato veniva suddiviso – in proporzione al censo – tra i componenti la Quadra. Poiché delle quadre, che inizialmente comprendevano tutti gli abitanti residenti, in seguito poterono far parte solo gli “originari”, ed essendo i quaranta componenti il Consiglio comunale dieci per ognuna, si realizzò una sorta di “serrata” a favore delle famiglie originarie.
Fu solo verso la fine del Settecento che si determinò di sciogliere i patrimoni delle quadre ricorrendo alla vendita ed alla conseguente ripartizione del ricavato: la prima fu nel 1765 la quadra di Marengo cui dieci anni dopo seguirono quelle di Cortezzano, Villatico e Zeveto. Tuttavia lo smantellamento poté dirsi compiuto solo dopo il 1890 (5), venticinque anni dopo il regio decreto 20 marzo 1865 che aveva sancito il carattere ormai privato di questi organismi.
Le quadre divennero così pie associazioni religiose dotate solo dei fondi sufficienti ad assicurare le funzioni sacre.
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Note
1. Su struttura, storia e funzionamento delle quadre: G. Vavassori, Chiari e le associazioni di “Quadra”, un esempio di autogoverno. In: Atlante della bassa, uomini, vicende, paesi dall’Oglio al Mella. Grafo edizioni, Brescia, 1984. C. Baroni, G. B. Doga, G. Vavassori, Le antiche quadre, storia e cultura (a cura dell’Amministrazione comunale in occasione del palio delle quadre), Tipografia Gam, Rudiano, 1981. L. Goffi, Le quadre. In La città di Chiari nel suo primo centenario 1862-1962, Chiari, Comune di Chiari, 1962. F. Rocco, Gli statuti di Chiari. In La città di Chiari nel suo primo centenario 1862-1962, Chiari, Comune di Chiari, 1962. L. Rivetti, Le quadre di Chiari, tip. Ist. Figli di Maria Immacolata, Brescia, 1925; G. B. Rota, Il Comune di Chiari. Memorie storiche e documenti, Brescia, Bersi e C., 1880, p. 145 e ss.
2. Giuseppe Vavassori, Chiari e le associazioni di Quadra. Un esempio di autogoverno, in Atlante della bassa 1984, vol. 1 (Uomini, vicende, paesi dall’Oglio al Mella).
3. In ibidem, p. 110. Si veda anche Gianluigi Dotti, Tra fedeltà e separazione: la comunità di Chiari nei secoli XV – XVI, tesi di laurea, Venezia, Università degli Studi di Venezia, a.a. 1985 – 1986, p. 162.
4. Discendenti appunto dalle vecchie famiglie di piccoli o medi possidenti del luogo e residenti nel territorio di Chiari.
5. Si veda per esempio l’avviso a stampa della vendita di beni di proprietà della quadra di Villatico datato 1892 luglio 16 in ASCCFBMPR, unità n. 30.

Complessi archivistici

Fonti

  • Atlante della bassa 1984 = Atlante della bassa, 2 voll., Brescia, Grafo, 1984
  • Dotti 1985 - 1986 = G. Dotti, Tra fedeltà e separazione: la comunità di Chiari nei secoli XV - XVI, tesi di laurea, Venezia, Università degli Studi di Venezia, a.a. 1985 - 1986
  • Civita, Brescia = Le istituzioni storiche del territorio lombardo. XIV - XIX secolo. Brescia, Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano, 1999, repertoriazione a cura di Giovanni Zanolini, Valeria Leoni
  • Cinquini 1994 = L. Cinquini, Sulla contea di Chiari, Chiari, edizioni l'Angelo, 1994
  • Rivetti 1995 = L. Rivetti, Briciole di storia patria, 2 voll., Chiari, L'Angelo, 1995

Compilatori

  • Sara Cazzoli (Archivista)
  • Roberta Gallotti (Archivista)
  • Debora Piroli (Archivista)