Il Sole 24 Ore Pirola ( 1781 - )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente economico / impresa

Altre denominazioni: Pirola [Cronologia:]

Sede: Milano

Codici identificativi

  • MIDB001406 (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

La Casa editrice nasce come tipografia ed è stata fondata nel 1781 dai fratelli Giacomo e Gaetano Pirola. Nel 1792, alla morte di Gaetano, assume la direzione del negozio Giacomo. Numerose sono le pubblicazioni di questi anni, anche se l’attività tipografica è fortemente limitata dalla Censura (I Pirola avevano contravvenuto al piano di censura e all’avviso del 30 aprile 1788 che proibiva agli stampatori di stampare scritti non muniti di licenza, pubblicando un sonetto allusivo a un “Ufficio generale per i morti” da celebrarsi nella chiesa del Foppone nel mese d’agosto, in onore dei defunti di una corporazione di tessitori!). Tra le pubblicazioni più prestigiose stampate dai Pirola in quegli anni ricordiamo: la “Gazzetta enciclopedica”, uno dei migliori giornali di Milano; Il Manuale degli artigiani; La consolazione di Marco Tullio Cicerone di Don Gian Battista Calvi, dedicato a Pietro Verri (1782); Il Mattino, Mezzogiorno e le Odi di Parini (1799) .
Nei primi anni del XIX secolo, Luigi, figlio di Giacomo, assume la direzione della tipografia, divenendo un abile consigliere degli autori e uno scopritore di nuovi talenti. In seguito alla decadenza della stamperia di Corte dei Richini Malatesta, i Pirola chiedono di diventare fornitori dei moduli per l’amministrazione al magistrato politico camerale. L’appalto verrà, invece, assegnato a Veladini nel 1793 che, tuttavia, ricorre a Pirola per gli avvisi murari, gli editti e le guide. Nel 1787, i Pirola ottengono dal governo di stampare e di vendere per sei anni l’editto per la sistemazione delle parrocchie della Lombardia e nel 1788 i nuovi piani del Direttorio medico chirurgico di Pavia. Nel 1796, con Napoleone aumentano del doppio a Milano le stamperie ed è abolita la censura fino al 17 luglio 1806, quando è nuovamente istituito un Ufficio della libertà di stampa. In questo periodo le pubblicazioni aumentano in modo considerevole. In particolare, i Pirola si specializzano nella stampa dei moduli per la municipalità di Milano (avvisi di arruolamenti militari, inviti, certificati di matrimonio, di civismo ecc .), delle leggi e delle circolari in materia di stampa. Loro sono gli avvisi della vittoria di Napoleone contro l’Austria del luglio 1796 e del 25 agosto 1796. Nel 1802 cominciano la stampa dei libretti d’opera per la Scala , inaugurata nel 1778 .
Nel periodo della Restaurazione, l’attività tipografica a Milano è in mano alla Stamperia Reale e ai Pirola, anche se la grave crisi economica della Lombardia travolge i produttori di carta e fa lievitare i prezzi. In questi anni si sviluppa il ramo editoriale che aveva avuto inizio per i Pirola con la pubblicazione dei libretti d’opera. Nonostante i problemi con la censura austriaca, sotto la guida di Luigi, la ditta si trasforma progressivamente in una grande azienda editoriale (1829). Nel 1828 le pubblicazioni più prestigiose sono: 37 copie del Dizionario etimologico di Bonavilla Aquilino e 400 copie del Tesoro della messa. Nel 1839, comincia la stampa del “Politecnico”, ma l’accordo con Cattaneo si romperà dopo pochi anni, nel 1844. I rapporti tra Giulio Carcano e i Pirola si estendono invece per sei anni circa, tra il 1842 e il 1848: per la Casa editrice Carcano i Pirola cureranno la traduzione del teatro di Shakespeare, divisa in 5 volumi. Del 1844 è la pubblicazione “Milano e il suo territorio”, per gli scienziati convenuti per la loro sesta riunione a Milano. Tra le altre pubblicazioni si ricordano anche le Odi di Pindaro in due volumi, l’Architettura di Vitruvio, curati da Carlo Amati, i Melodrammi di Romanelli, il Compendio storico -cronologico delle quattro grandi monarchie della terra e altri regni, il teatro di Schiller tradotto da Andrea Maffei e la tragedia di Lord Byron .
Il carteggio, depositato presso l’Archivio del Comune di Milano, testimonia i rapporti tra la Casa editrice e il Comune a partire dal 1809. Si deve attendere, però il 1858, perché i Pirola ottengano un contratto di nove anni con la Congregazione municipale. Nel 1859 viene così stampata la prima raccolta ufficiale delle Sedute del Consiglio Comunale di Milano .
Alla morte di Luigi, nel 1876 l’attività passa ai nipoti e la Casa editrice vive un grave periodo di crisi, tanto che vengono cedute sia la tipografia a Enrico Rubini, ex direttore di uno stabilimento grafico di Milano, sia la libreria, dal 20 febbraio 1896 al 25 maggio 1907, a Luigi Combi, imparentato con la famiglia Pirola. Sarà poi Luigi Bosisio, ragioniere e industriale, a rilevare entrambe per riunirle di nuovo nel 1910. La Pirola si costituisce nel 1907 come società ad accomandita semplice sotto la ragione “Ditta Tipogr. Edit. Luigi di Giacomo Pirola”, avente per oggetto tipo -litografia e affini. Nel 1909, il socio Enrico Rubini dà le dimissioni e resta unico gerente Luigi Bosisio; la ragione sociale muta in “Stabilimento Tipografico Luigi di Giacomo Pirola”. Insieme a Luigi Bosisio sono presenti fino al 1921 altri sette soci accomandanti che cedono, infine, le loro quote in quest’anno facendo assumere alla ditta la denominazione di “Ditta tipografica editrice libraria Luigi di Giacomo Pirola di Luigi Bosisio”. Nel 1910 esce così il Catalogo Generale della Libreria Italiana e il Trattato di Diritto Penale del Civoli, in cinque volumi. L’officina ha sede in via Comelico e la libreria in via Arcivescovado. Bosisio concepì sempre come unità la Casa editrice e la rete di distribuzione, che si serviva essenzialmente della libreria. Inoltre, le pubblicazioni della Pirola assunsero sempre più il carattere dell’editoria “di servizio”, in grado, cioè di offrire al pubblico testi in grado di orientarlo nei suoi rapporti con lo Stato e le amministrazioni pubbliche. Nel 1912, la libreria si trovava in via Silvio Pellico, vicino alla Galleria, mentre la tipografia era nell’attuale via Corridoni. Nel 1914, la prima si trasferisce in via Cappellari, dove troverà sede nel 1920 anche la tipografia. Nel 1928 la tipografia si trasferisce in via Comelico 24 mentre la libreria si era già spostata dal 1927 in via Arcivescovado per poi trasferirsi di nuovo nel 1931 in via Cavallotti .
Nel 1928, muore Luigi Bosisio e la “Ditta tipografica editrice libraria Luigi di Giacomo Pirola di Luigi Bosisio” passa al figlio minorenne Luigi Attilio, sotto la patria potestà della madre Elvira Maria Mendini, usufruttuaria di metà della proprietà. Hanno inizio in questi anni la serie “Le leggi commentate” e i “Manuali del datore di lavoro”. Negli anni che precedono la guerra la Casa editrice continua, anche se lentamente, ad espandersi anche grazie allo sviluppo abnorme della burocrazia statale che moltiplica le leggi e rende necessarie per il cittadino guide e prontuari per orientarsi. Durante la guerra, le macchine vengono trasferite a Como e a Monza e l’attività editoriale riparte parallelamente alla riorganizzazione della libreria. I libri in catalogo aumentano tra il 1951 e il 1964, anno in cui raggiungono il centinaio .
Hanno inizio anche le pubblicazioni periodiche “Leggi nuove di interesse comune (settimanale, 1964), “Informatore Pirola -lavoro -tributi -società”(1965), “Pratica aziendale” (1968, mensile e poi dal 1978, bimestrale). Nel 1974 iniziano i quindicinali “Dossier espresso Pirola” .
Nel 1985, l’azienda viene ceduta al gruppo Espresso, nel 1988 al gruppo International Business Communications e alla fine del 1990 a “Il Sole 24 Ore” .
Nel 2008 il marchio Pirola si colloca nel gruppo nell’area dell’editoria professionale e specializzata rivolta a professionisti, PA e PMI, insieme ad altri marchi del gruppo (Frizzera,Via Libera e Impresa24).

Ambiti editoriali: saggistica;
altro: Edizioni giuridiche.
Bibliografia: Alessandro Visconti, “Pirola: due secoli 1781 -1981”, edizione riveduta e ampliata a cura di Guido Bezzola, Milano, Pirola, 1981; Alessandro Visconti, “Una stamperia milanese (sec .XVIII -sec .XX)”, Pirola1982; N. Tranfaglia, A. Vittoria, “Storia degli editori italiani”, Bari, Laterza, 2000 .

ISBN: 88 -324; 88 -7187; 88 -8363

Complessi archivistici

Soggetti produttori

Compilatori

  • Lucia Felici (Archivista)
  • Gianluca Perondi (Archivista)