Ente comunale di assistenza di Paderno Franciacorta - ECA ( 1937 - 1978 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente di assistenza e beneficenza

Sede: Paderno Franciacorta

Codici identificativi

  • MIDB00144F (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Con legge 3 giugno 1937 le Congregazioni di carità vennero soppresse e le loro competenze passarono ai nuovi Enti comunali di assistenza (ECA). Le nuove istituzioni, aventi lo scopo di assistere gli individui e le famiglie che si trovassero in condizioni di particolare necessità, erano dirette da un comitato d’amministrazione composto dal podestà, un rappresentante del fascio di combattimento designato dal segretario del fascio, la segretaria del fascio femminile e rappresentanti delle associazioni sindacali (in numero variabile a seconda del numero degli abitanti del comune).

Il 31 luglio si riuniva la Commissione amministratrice straordinaria del neonato Ente comunale di assistenza di Paderno Franciacorta formata da Zini Bernardo podestà, Faita Tullio, delegato del segretario del fascio, con l’assistenza del segretario Egidio Gelfi (1).

In applicazione della circolare 15 giugno n. 25292/2, essa attendeva alla formazione del programma dell’attività assistenziale da svolgere durante l’esercizio 1937-1938. Il presidente sottolineava che “compito del nuovo ente […] [era] di assistere gli individui e le famiglie del Comune che si trovano in condizioni di bisogno, per disoccupazione o per qualsiasi altra contingenza e che non […] [potevano] essere raggiunti dalle provvidenze organizzate dal Regime per le varie categorie di lavoratori”. In particolare affermava che “in via generale devono essere esclusi i sussidi in danaro, i quali sono ammessi soltanto in via straordinaria a titolo di concorso nel pagamento (direttamente fatto ai proprietari degli stabili) di fitti” (2).

Con decreto prefettizio 22 novembre 1937 erano nominati a far parte dell’Eca i datori di lavoro Pietro Moniga e Giuseppe Vinelli e i lavoratori Luigi Zanini e Antonio Vergani.

Nella relazione sull’attività assistenziale svolta nel periodo 1937 – 1938 si legge che al Rancio del popolo “furono ammesse 30 persone bisognose, alle quali vennero distribuite 4600 razioni di vitto caldo, per un importo di lire 1935” (le razioni venivano confezionate nel locale dell’asilo infantile); alla distribuzione di generi alimentari vennero ammessi 15 bisognosi per un importo di lire 1210, 30, i generi alimentari distribuiti furono pane, pasta, farina, zucchero, latte e carne; indumenti (tela per lenzuola, tela per abiti, maglie di lana e calze) e legna furono distribuiti a sei assistiti. 390 lire infine vennero spese per concorso nel pagamento di affitti a cinque bisognosi (3).

Con l’otto settembre e la successiva formazione della Repubblica di Salò gli Eca vennero trasformati negli Enti di assistenza fascista (EAF). “Con circolare del commissario federale dell’11 dicembre 1943, emanata sulla base delle disposizioni del partito fascista repubblicano, venivano indicate le condizioni per il passaggio dell’assistenza ai combattenti e alle loro famiglie, ai sinistrati, agli sfollati, ai rimpatriati, ai meno abbienti, al costituendo Eaf. Si ordinava che al partito dovevano essere trasferiti, oltre ai servizi e ai relativi impianti, tutti i fondi o attività destinati all’assistenza generica. […] Ma già il 29 luglio 1944, con telegramma di Stato n. 499/ass., venne ordinato il passaggio delle attività assistenziali svolte dall’Ente di assistenza fascista all’Ente comunale di assistenza” (4).

Dopo la caduta del regime, il r.d.l. 14 aprile 1944 n. 125 stabilì che ai comitati d’amministrazione degli ECA dovessero sostituirsi dei comitati su designazione della Giunta municipale, con l’approvazione del Prefetto. Tra i membri del comitato di amministrazione dell’ECA veniva scelto il presidente, che era rappresentato di solito dal sindaco dei comuni di appartenenza.

Nelle seduta del 14 febbraio 1946 il nuovo comitato amministrativo dell’ECA di Paderno Franciacorta, nominato dalla Giunta municipale il 12 novembre 1945 e composto da Erminia Zini Novali, Pietro Zanola, Ferdinando Moniga, Battista Delbono e Luigi Venni procedeva alla nomina del suo presidente nella persona di Ferdinando Moniga (5).

Ai sensi dell’articolo 25 del d.p.r. 24 luglio 1977 n. 616 e della l.r. 9 marzo 1978 n. 23, gli Enti comunali di assistenza vengono soppressi e le loro funzioni, competenze, personale e beni sono trasferiti al comune in cui l’ente stesso ha sede.

L’ECA di Paderno Franciacorta continuò a svolgere le sue funzioni almeno fino alla metà dell’anno successivo; infatti ancora nel giugno 1978 deliberava di vendere un terreno di sua proprietà per impiegare il ricavato nel completamento dell’edificio sede della Casa di riposo Fratelli Zinelli e per estinguere passività arretrate assunte per la ristrutturazione di quella (6). A partire dal primo febbraio 1970 infatti, l’Ente comunale di assistenza aveva assunto direttamente la gestione della casa di riposo che, istituita con donazione dei fratelli Maria e Bernardo Zini nel 1955, aveva funzionato fino all’inizio del 1970 come attività assistenziale privata, sovvenzionata dagli eredi dei fondatori (7).

Note

(1) Verbale di deliberazione dell’Ente comunale di assistenza del 31 luglio 1937, in Archivio dell’Ente comunale di assistenza di Paderno Franciacorta (da ora AECA) busta 7, fascicolo 3. E’ datato 1 luglio 1937 il processo verbale della verifica straordinaria di cassa per il passaggio di gestione dalla soppressa Congregazione di carità all’Ente comunale di assistenza.

(2) Ibidem.

(3) Ibidem, busta 22, fascicolo 11.

(4) Le carte dei poveri. L’archivio della Congregazione di carità e la beneficenza a Chiari in età moderna e contemporanea, a cura di Sergio Onger, Grafo, 1999, Brescia, p. 102.

(5) Verbale di deliberazione dell’Ente comunale di assistenza 14 febbraio 1946, in AECA, busta 7, fascicolo 3.

(6) Verbale di deliberazione dell’Ente comunale di assistenza 1 giugno 1978, in ibidem, busta 7, fascicolo 4.

(7) Verbale di deliberazione dell’Ente comunale di assistenza 30 aprile 1970, in ibidem, busta 7, fascicolo 4.

Complessi archivistici

Profili istituzionali

Soggetti produttori

Compilatori

  • Roberta Gallotti (Archivista)
  • Debora Piroli (Archivista)