Comune di Brignano Gera d'Adda ( sec. XIV - )
Tipologia: Ente
Tipologia ente: Ente pubblico territoriale
Sede: Brignano Gera d'Adda
Codici identificativi
- MIDB001724 (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]
Profilo storico / Biografia
Il comune di Brignano Gera d’Adda fa parte della Bassa Bergamasca e della provincia di Bergamo, ma compreso nel territorio della diocesi di Cremona. La sua posizione geografica a nord-est della Gera d’Adda (ampia zona situata all’altezza del corso medio dei fiumi Serio e Adda) lo colloca in quella che anticamente era denominata Isola Fulcheria, lambita dal lago Gerundo formatosi in seguito al ritiro del mare Adriatico che in età preistorica occupava parte della pianura Padana. L’origine del toponimo Brignano è alquanto incerta e non suffragata da documentazione. Il toponimo Brinianum figura in una mappa medievale e le forme di Beroniano, Bregnano e Brignano sono attestate in atti di vendita dei secc. VIII, IX e X come specificazioni di provenienza di testimoni presenti alla stesura dei suddetti documenti. Ma l’origine dell’agglomerato urbano si può collocare almeno in epoca romana grazie a varie testimonianze archeologiche e soprattutto al ritrovamento di due bassorilievi raffiguranti il dio Attis (legato ai riti funerari) risalenti ai secc. I e II d.C.
Con la caduta dell’Impero Romano si susseguono le invasioni barbariche e la costituzione del Regno Longobardo. Con l’avvento del feudalesimo si attua la suddivisione del territorio del Sacro Romano Impero in contee e marche affidate e amministrate dai vassalli dell’imperatore. Intorno al sec. X Brignano è un borgo fortificato compreso nel Comitato Bergamasco nelle cui mura è situata anche l’antica chiesa di S.Andrea tuttora esistente. Nell’anno 1019 Ardoino I conte di palazzo bergamasco cede Brignano alla giurisdizione del vescovo di Cremona.
Una bolla papale del 1121 cita la chiesa di S.Andrea come dipendente dal monastero benedettino di S.Paolo d’Argon e un privilegio papale del 1124 elenca S.Andrea fra le chiese cremonesi.
Il castello di Brignano nel 1186 venne dato in feudo ai Visconti i quali furono confermati nella signoria di Brignano anche dagli Sforza. In un documento del primo Duecento vengono menzionati per la prima volta il comune e il console (1).
Il sec. XIII è segnato dalle lotte tra le famiglie dei Torriani e dei Visconti per il dominio sulla Gera d’Adda fino alla conquista definitiva da parte di Ottone Visconti.
Nel 1331 faceva capo alla “facta” di Porta Santo Stefano “de Foris” (Statuto di Bergamo del 1331). Nel corso del Quattrocento passò sotto il dominio dello stato di Milano.
Fra i privilegi che i "Brignanesi solevano chiedere al feudatario erano: promessa che i fortilizi della loro terra non sarebbero stati distrutti; che non fossero soggetti ad alcun signore o ad altra comunità; che fosse loro concesso di governarsi a modo proprio; che i consoli avessero giurisdizione sino a dieci lire imperiali, per somme superiori dipendendo da Milano; che la comunità potesse fare mercato e avesse dazi della dogana (2).
Con l’inizio del sec. XIV un ramo dei Visconti si insedia nei castelli fortificati di Pagazzano e Brignano che per la loro posizione strategica diventano parte della linea difensiva dello Stato di Milano rispetto alla confinante Repubblica Veneta. In età moderna venne infeudato a Bona Bianca Sforza Visconti, marchesa di Caravaggio. Per l’amministrazione della giustizia era soggetto ad un giudice di nomina feudale risiedente, a metà Settecento, a Vailate. Il comune era amministrato da un consiglio ordinario formato da sei rappresentanti della comunità, eletti a sorte, per un biennio, tre dei quali mutavano annualmente, oltre a un cancelliere. Per due mesi, a turno, i deputati sembrano agire come sindaci: “due mesi per ciascuno vien appoggiata la custodia e la vigilanza sopra il comunale interesse”.
La riforma del 1755 organizzò il comune secondo il dettato generale (Riforma al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Milano del 30 dicembre 1755).
Il comune nel 1757 venne inserito nella pieve di Gera d’Adda con la riforma relativa al Comparto territoriale dello Stato di Milano del 10 giugno 1757. Nel 1786 fu collocato nella Gera d’Adda superiore, parte della provincia di Lodi con il Compartimento territoriale della Lombardia austriaca del 26 settembre 1786.
Nel 1797 con l’occupazione napoleonica e la costituzione della Repubblica Cisalpina la Gera d’Adda viene annessa al Dipartimento del Serio. Il comune di Brignano diventa capoluogo del distretto XVI Adda nel maggio 1798 (Legge 8 maggio 1798); successivamente passa nel distretto XVII della Roggia Nuova nel settembre successivo (Legge 26 settembre 1798). Nel maggio 1801 fu posto nel distretto III di Treviglio (Legge 13 maggio 1801) per essere poi collocato nel distretto X della Roggia Nuova nel giugno 1804 (Decreto 27 giugno 1804) e in seguito nel cantone I di Treviglio del distretto II omonimo (Distrettuazione 1805).
Successivamente Brignano venne inserito nel cantone I di Treviglio del distretto II di Treviglio; nel gennaio 1810 aggregò Castel Rozzone con Decreto 31 marzo 1809. Venne quindi collocato, nel distretto X di Treviglio (Legge 12 febbraio 1816) poi distretto XI (Legge 1853). A quella data era comune, con convocato generale.
In seguito alla unione temporanea delle province lombarde al Regno di Sardegna il comune di Brignano, con il compartimento territoriale stabilito dalla legge 23 ottobre 1859, retto da un consiglio di quindici abitanti e da una giunta di due membri, venne incluso nel mandamento I di Treviglio, circondario II di Treviglio, provincia di Bergamo.
Con Regio Decreto 28 giugno 1863, n. 1426 il comune assunse la denominazione di Brignano Gera d’Adda. In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio (sempre restando incluso nel medesimo mandamento, circondario e provincia).
Nelle alterne vicende del comune la famiglia Visconti del ramo di Brignano continua la propria presenza fino alla fine del XIX sec. quando nel 1892 si estingue con la morte dell’ultima discendente del casato Antonietta Visconti Sauli.
In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Nel 1946 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. (3)
L’agricoltura rappresenta per molto tempo la principale attività e fonte di reddito per la maggior parte della popolazione. I pochi grandi proprietari terrieri concedono i fondi agricoli tramite affitto, mezzadria o assunzione di lavoranti giornalieri. Le cascine, sia disseminate nelle campagne che situate nel centro urbano vero e proprio, costituiscono i nuclei principali di aggregazione della popolazione e di produzione agricola. Profondamente legata alle sorti della terra e all’attività agricola era ed è tuttora la gestione delle acque irrigue. Il territorio ricco di fiumi, rogge, sorgenti naturali e risorgive ha comportato, per un razionale utilizzo delle acque, la creazione di opere di canalizzazione e di regolamentazione delle acque e la costituzione di enti e organismi preposti alla gestione, all’utilizzo e al controllo di tale importante risorsa naturale. Gli utenti delle acque si consorziano e amministrano i fondi derivanti dall’utilizzo delle acque irrigue per la manutenzione delle opere e dei manufatti inerenti i percorsi d’acqua, gli argini ecc. L’amministrazione comunale si trova spesso a svolgere contemporaneamente le funzioni di utente, di proprietario e di amministratore delle acque; infatti di sovente viene delegata dagli enti preposti alla gestione delle acque, tramite il sindaco o la giunta municipale, a gestire e rappresentare direttamente gli interessi degli utenti. Questa molteplicità di funzioni ha comportato che una parte della documentazione specifica degli enti sia stata trattata e conservata insieme alle carte dell’archivio comunale.
Verso la metà del sec. XIX si diffonde la coltura dei bachi da seta e con essa lo sviluppo delle prime attività industriali; le filande presenti sul territorio comunale sono quattro e assorbono molta manodopera quasi tutta femminile. Fin dall’inizio del XX sec. si installano importanti impianti industriali come il Calzificio Lombardo Aldo Bresaola e la SAED, poi trasformata in SAIA (per la produzione del malto d’orzo e la lavorazione di grassi per l’alimentazione); a queste (oggi non più in attività) si sostituiscono numerose altre piccole e medie imprese affiancate da attività commerciali e di terziario che finiscono con l’occupare una parte sempre più cospicua della popolazione attiva ridimensionando l’importanza economica del settore agricolo.
Note
(1) Accordo fra il comune di Brignano, rappresentato dal console, e i conti di Crema, da una parte, e la chiesa di S. Pietro di Spirano dall’altra su ragioni d’acqua, 29 maggio 1204, Bergamo, Biblioteca A. Mai, Pergamene degli Istituti Educativi di Bergamo, documento n.1156.
(2) Mario Carminati, Il circondario di Treviglio e i suoi comuni, Treviglio, 1892, ristampa 1977.
(3) Notizie generali sul profilo istituzionale sono tratte da: Civita, Bergamo, Le istituzioni storiche del territorio lombardo. XIV – XIX secolo. Bergamo, Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano, 1999, repertoriazione a cura di Fabio Luini (Archimedia s.c.), e Civita, istituzioni postunitarie, Le istituzioni storiche del territorio lombardo. 1859 – 1971, 2 voll., Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano, 2001, repertoriazione a cura di Fulvio Calia, Caterina Antonioni, Simona Tarozzi.
Complessi archivistici
- Comune di Brignano Gera d'Adda (1780 - 1996)
Compilatori
- Giampiero Carotti (Archivista)
- Francesca Berardi (Archivista)
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/creators/1990