Industria Bottoni Ambrogio Binda spa [numero REA: 89 Mi] ( 1835 - 1953 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente economico / impresa

Altre denominazioni: Ambrogio Binda [Cronologia:]

Sede: Milano

Codici identificativi

  • MIDB001897 (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Numero REA: 89 Mi

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Ambrogio Binda – ditta individuale – - 36.63.3

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Industria Bottoni Ambrogio Binda spa – società per azioni – L. 15.000.000 – 36.63.3

Profilo storico
Le origini della società risalivano al 1835, quando Ambrogio Binda aveva avviato a Milano un impianto per la produzione di bottoni d’ogni genere. L’iniziativa si era via via consolidata, tanto che alla fine del secolo scorso l’azienda contava oltre 600 dipendenti. Nel 1906 il figlio del fondatore, Carlo, aveva trasformato l’impresa in una società anonima con la denominazione “Industrie Bottoni Ambrogio Binda” e un capitale sociale pari a un milione di lire. Lo scoppio del primo conflitto mondiale era coinciso con l’avvio per l’azienda, divenuta fornitrice del regio esercito italiano, di una fase di crescita culminata con l’apertura di uno stabilimento a Palazzolo sull’Oglio (BS). La conclusione del conflitto e i difficili anni del dopoguerra coincidevano con l’inizio di una fase contrassegnata da un rapido declino dell’attività e con la temporanea chiusura, nel 1927, dello stabilimento in provincia di Brescia. Il particolare momento, tuttavia, veniva superato e già a metà degli anni trenta non solo i due impianti erano nuovamente attivi, ma l’attività si era diversificata anche in direzione della realizzazione di minuterie metalliche. Durante la Seconda guerra mondiale, così come era stata per la prima, l’impresa, guidata ora da Cesare Binda, figlio di Carlo, veniva chiamata a fornire bottoni alla truppe italiane. Terminate le ostilità, tuttavia, si apriva per l’azienda un nuovo periodo irto di difficoltà che sarebbe culminato, nell’aprile del 1953, con la decisione di sciogliere anticipatamente la società.

Data aggiornamento: 10/01/2000
Autore della scheda: Geoffrey Pizzorni

Complessi archivistici