OCRIM Società per l'industria meccanica spa [numero REA: 42364 Cr] ( 1945 - )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente economico / impresa

Sede: Cremona

Codici identificativi

  • MIDB001929 (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Numero REA: 42364 Cr

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Officine Cremonesi Impianti Mulini O.CR.I.M. srl – società a responsabilità limitata – L. 900.000 – studio, produzione diretta o a mezzo terzi, acquisto e vendita di macchine, parti di macchine e impianti inerenti l’industria molitoria e industrie affini

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
OCRIM Società per l’industria meccanica spa – società per azioni – L. 9.360.000,00 – 29.53; 45.31.0.1; 45.31.0.2; 45.33.0.1; 45.33.0.2; 45.33.0.3; 45.34.0.1; 51; studio, progettazione, produzione, acquisto, vendita di macchine e di impianti e relative opere civili, per molini, oleifici, riserie, pastifici, mangimifici, silos, macchine utensili e per l’industria alimentare in genere, installazione di impiantistica elettrica per impianti molitori.

Profilo storico
Fondate nel 1945 da un gruppo di industriali locali guidati dal cav. Guido Grassi, già proprietario di un’azienda molitoria a Cavatigozzi, le Officine Cremonesi Impianti Mulini ’ O.CR.I.M. srl sorgono in conseguenza delle difficoltà di approvvigionamento di macchinari per mulini causate dalle distruzioni del secondo conflitto mondiale, in seguito alle quali, cessate le importazioni e limitata la produzione italiana, si era creata in Italia una notevole richiesta di attrezzature destinata a rimanere in buona parte insoddisfatta. L’idea, inizialmente sperimentale, di studiare i miglioramenti tecnici da apportarsi agli impianti di macinazione già in funzione e, successivamente, creare nuovi modelli aggiornati alla più moderna tecnologia risulta subito vincente, tant’è che l’azienda ottiene in un arco cronologico brevissimo successi notevoli, quali, ad esempio, l’attacco e distacco elettromagnetico dei laminatoi.La guerra aveva danneggiato, se non addirittura distrutto, le più grandi fabbriche europee del settore e la svalutazione della lira aveva reso quasi impossibile l’importazione di macchine dall’estero. Per di più, il desiderio delle autorità cremonesi di venire incontro alle masse di disoccupati del periodo postbellico favorisce il passaggio alla fase pienamente industriale, così che il raggio d’azione della Ocrim arriva ad interessare in breve la scena internazionale, dove negli anni successivi si sarebbe realizzata la quasi totalità del fatturato.Nel giugno 1947 la società aumenta il proprio capitale sociale dalle iniziali L. 900.000 a L. 12.000.000 e si trasforma in spa sotto la presidenza del milanese Alessandro Frigerio, coadiuvato dal consigliere delegato Grassi.In poco tempo l’azienda, dotata di una fonderia propria, di un’officina, di reparti di falegnameria, magazzini, depositi e laboratorio chimico, si espande in tutti i continenti, sviluppando la rete commerciale, la competenza nella gestione dei cantieri e lo studio dei servizi logistici, oltre a formare personale in grado di gestire la progettazione, la produzione, il montaggio e l’avviamento di grandi complessi molitori. Nel 1951, anno in cui l’impresa comincia a produrre anche frigoriferi ad assorbimento per conto della statunitense «Coca Cola», l’assemblea societaria stabilisce di sostituire l’originaria denominazione con quella di «Società per l’industria meccanica», mantenendo la sigla Ocrim, senza però che questa rappresenti più l’abbreviazione del nome e, nell’estate del 1956, a seguito alle dimissioni di Frigerio, assume la presidenza Guido Grassi. Intanto, al fine di adeguarsi all’entità delle forniture e degli sviluppi prevedibili dell’azienda, il capitale sociale viene costantemente aumentato, passando da L. 60.000.000 nel 1947 a L. 120.000.000 nel 1949, L. 240.000.000 nel 1954, L. 360.000.000 nel 1960, L. 600.000.000 nel 1962 e L. 800.000.000 nel 1969. Parallelamente allo sviluppo aziendale, stimolato dai risultati di ricerche costanti e da esperienze acquisite con la realizzazione di impianti significativi, si verifica il rapido progredire delle tecnologie e l’ideazione di macchine d’avanguardia. A partire dagli anni Sessanta, l’azienda intensifica la sua presenza sul mercato mondiale, accompagnando tale fase di sviluppo con nuovi investimenti e nuove scelte strategiche, tra le quali la creazione, nel 1965, di una scuola professionale di tecnologia molitoria per la formazione dei tecnici addetti agli impianti. Nel 1967 la Ocrim si aggiudica nella Guyana Britannica la prima significativa gara di appalto con la formula ‘chiavi in mano’ per conto di un’importante società cerealicola nordamericana e da allora vengono realizzati con la stessa formula impianti in ogni parte del mondo.

Nel frattempo, proseguono gli aumenti di capitale (L. 2.000.000.000 nel 1974, L. 4.000.000.000 nel 1978, L. 8.000.000.000 nel 1981) fino a raggiungere L. 12.000.000.000 interamente versati nel 1983, anno nel quale muore il cav. Guido Grassi e gli succede per breve tempo alla presidenza Pasquale Vivolo, già vicepresidente e consigliere delegato. Oggi la Ocrim è una società per azioni con un capitale sociale interamente versato di L. 9.360.000,00, il cui pacchetto di maggioranza azionaria è detenuto dalla Mircopa spa, holding costituita alla fine del 1993 con un capitale sociale di L. 3.640.000,00 interamente versato. La forte componente di servizio che da sempre caratterizza l’azienda ne fa prima di tutto una società d’ingegneria, concentrata sulla fornitura di impianti concepiti per assicurare elevate rese, adattabilità ai prodotti, bassi costi di esercizio, massima affidabilità, grande attenzione al risparmio energetico e a soluzioni costruttive che, mediante l’utilizzo dell’acciaio inox e di materiali innovativi, garantiscono elevati livelli igienico-sanitari. Tale linea d’impostazione trova le basi nell’esperienza accumulata realizzando in tutto il mondo oltre 1.300 impianti tra mulini, mangimifici, silos, impianti di scarico e carico portuale, fra i quali spicca il complesso molitorio di Jakarta in Indonesia, considerato il più grande ed evoluto del mondo. Attualmente l’azienda, la cui superficie raggiunge gli 80.000 mq di cui la metà occupati da uffici e reparti, impiega nel suo stabilimento circa 350 addetti più altri 300 operai esterni impegnati nel montaggio degli impianti. Gli uffici esteri sono a Jakarta, Pechino, Riyadh, Tripoli e Algeri, mentre le sedi esterne si trovano a Mosca, Bucarest, Minneapolis, Basilea, San Paolo, Blida, Purwakarta.

Bibliografia: per un breve profilo biografico del fondatore e presidente Guido Grassi cfr. Angela Bellardi Cotella, I cavalieri del lavoro, in «Cremona. Rassegna quadrimestrale della Cciaa di Cremona», n. 4 (1986), pp. 24-25.

Data aggiornamento: 10/04/2003
Autore della scheda: Matteo Morandi

Complessi archivistici