Gennaro Auricchio spa [numero REA: 39525 Cr] ( 1939 - 1993 )
Tipologia: Ente
Tipologia ente: Ente economico / impresa
Sede: Roma
Codici identificativi
- MIDB00192E (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]
Profilo storico / Biografia
Numero REA: 39525 Cr (Registro ditte)
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
S.A. Gennaro Auricchio – società anonima – L. 200.000 – produzione e commercio di formaggi.Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Gennaro Auricchio spa – società per azioni – L. 4.270.000.000 – 15.51.1; 51.17.0.1; 51.33.1; 52.27.1; produzione e commercio sia interno che di esportazione dei formaggi vaccini e pecorini, di latte e di derivati del latte in generale.Profilo storico
L’azienda nasce ad opera di Gennaro Auricchio a San Giuseppe Vesuviano (Na) nel 1877, ma non è escluso che la produzione di provolone fosse già attiva da tempo e che in quella data precisa si sia voluto dare al formaggio una veste specifica e un marchio che ne sancisse la bontà e l’originalità. Il particolare gradimento riscosso tra i consumatori, soprattutto al di fuori dall’originario contesto locale, è dovuto al cosiddetto ‘segreto di don Gennaro’, una speciale ricetta per il caglio, che dà al prodotto un sapore inconfondibile, così da accrescere il nome dell’industria anche oltre i confini nazionali. Alla fine dell’Ottocento, il provolone Auricchio raggiunge, infatti, le frontiere degli Stati Uniti d’America, dove gli emigranti, portando con sé il prodotto, ne fanno un simbolo concreto dell’attaccamento alla terra natale. Ma la scarsità di materia prima nei luoghi di produzione contrasta col successo raggiunto in poco meno di trent’anni dall’azienda, che in seguito al continuo aumento dei volumi di vendita e alle crescenti richieste del mercato è costretta a spostarsi in regioni dove la produzione di latte è più abbondante. All’inizio del Novecento Antonio, figlio di Gennaro Auricchio, giunge a Cremona, trovandovi non solo una terra fertile e ricca di materia prima, ma anche buona accoglienza e disponibilità da parte dei cittadini e delle autorità locali; qui inizia ad insegnare ai casari cremonesi la ricetta del provolone, formaggio allora pressoché sconosciuto nella zona, e nel novembre 1913 apre nei pressi della stazione ferroviaria una succursale dell’azienda, iscritta alla locale Camera di commercio col numero 12801 (registro 1910 in data 18 ottobre 1914). L’operazione si dimostra valida e promettente, tanto che nel 1916 la ditta conta già tredici caseifici nella provincia di Cremona, per passare a otto nel 1918 e ben diciannove nel 1926. Nel frattempo, nel gennaio 1918, in seguito alla morte del fondatore Gennaro Auricchio, i figli Antonio ed Enrico costituiscono una snc insieme al nipote Gennaro, figlio del defunto Gaetano (capitale sociale: L. 150.000), che nel dicembre 1938 esce dalla società, lasciandola nelle mani degli zii. L’anno successivo cessa la snc e viene aperta una società anonima con sede a Roma (Cciaa n. 39525; capitale sociale: L. 200.000), amministrata dai figli di Antonio ed Enrico, Gennaro e Gennarino.Nel 1949 è approvato il nuovo statuto sociale dell’azienda che, divenuta «Gennaro Auricchio spa» sotto la presidenza di Antonio Auricchio, trasferisce la sede da Roma a Cremona, pur mantenendo fino al 1986 lo stabilimento di San Giuseppe Vesuviano per la produzione del particolare caglio. Il capitale sociale, già più volte aumentato, arriva ad ammontare nel 1951 a L. 30.000.000.Nel 1970, in conseguenza dell’evoluzione dei metodi di conservazione e del trasporto del latte, l’industria amplia e ammoderna lo stabilimento di Gazzo nel comune di Pieve San Giacomo, dove concentra tutta la produzione, e contemporaneamente inizia ad affermarsi in campo internazionale, tanto che nel 1979 apre uno stabilimento nel Wisconsin (Usa) per poi rimanere sul mercato statunitense tramite un rapporto di joint-venture (licenza di marchio), grazie al quale viene realizzata una produzione di provolone in linea col gusto del consumatore americano. Un evento di fondamentale importanza avviene alla fine del 1992, quando, di fronte alle avvisaglie della crisi economica e allettata dalla generosa offerta di una multinazionale straniera, una parte della proprietà mette in vendita il 50 per cento dell’azienda, portando il presidente Gennaro Auricchio, nipote dell’omonimo fondatore, a rilevare le azioni in vendita con l’aiuto dei figli Antonio, Giandomenico e Alberto.Da allora, in pochi anni l’Auricchio si rinnova e si ingrandisce ulteriormente.
Nel dicembre 1993, insieme alla Ceccardi di Reggio Emilia, produttrice di formaggi pecorini, la ditta è incorporata dalla Gecre srl di Cremona (che, già degli Auricchio, assume il nome di «Gennaro Auricchio srl» poi spa ’ 1994, numero Rea 129920) e l’anno successivo è potenziato il reparto di produzione nella nuovissima struttura di Somma Vesuviana, dove dal 1986 si era trasferita la filiale napoletana. Contemporaneamente all’ammodernamento del principale stabilimento produttivo di Pieve San Giacomo, vengono poi creati prodotti innovativi per soddisfare al meglio le esigenze della moderna distribuzione. Nel marzo 1997 l’Auricchio acquisisce dalla Nestlè Italia la divisione prodotti ovini della Locatelli, del relativo marchio per gli Stati Uniti e degli stabilimenti di Latina e di Macomer in Sardegna e, a partire dall’anno successivo, lancia una linea di formaggi italiani denominata ‘Riserva esclusiva Gennaro Auricchio’. Negli ultimi anni, l’azienda attua un completo restyling della gamma provolone da taglio, firmando i prodotti fino all’ultimo spicchio e accompagnando l’operazione con una grande campagna pubblicitaria televisiva.Bibliografia: per una veloce ricostruzione delle vicende legate all’industria cfr. Francesco Ballarini, Auricchio: quando la tradizione dialoga con l’innovazione, in «Cremona produce», gennaio-febbraio 1999, pp. 19-21.
Data aggiornamento: 11/04/2003
Autore della scheda: Matteo Morandi
Complessi archivistici
- Gennaro Auricchio spa (1924 - 1982)
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/creators/2326