Banca di Credito cooperativo di Brescia scrl [numero REA: 14578 Bs] ( 1903 - )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente economico / impresa

Sede: Nave

Codici identificativi

  • MIDB00198F (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Numero REA: 14578 Bs

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Cassa Rurale DD. E PP. Cooperativa in nome collettivo – Cooperativa in nome collettivo – L. 416 (interamente versato) – Istituto di credito. Acquisto merci per l’agricoltura e divisione fra i soci

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Banca di Credito Cooperativo di Brescia Società Cooperativa a responsabilità limitata – Società Cooperativa a responsabilità limitata -€661.630,68 – operazioni di credito; 65.12.1

Profilo storico
La Cassa Rurale Depositi e Prestiti ’ cooperativa in nome collettivo’ venne costituita nel comune di Nave, in provincia di Brescia, il 17 maggio 1903, con la durata di novant’anni e con la finalità di acquistare merci per l’agricoltura da dividere fra i soci. Il capitale sociale, al momento della sua costituzione, ammontava a 416 lire, suddiviso in quote di 2 lire ciascuna, ed il consiglio di amministrazione era formato da Bernardo Zanelli e Angelo Fiori, entrambi residenti a Nave. Principale scopo della neo costituita cassa di depositi e prestiti era quello di fornire credito, esclusivamente agricolo, ai piccoli imprenditori locali che non potevano godere dei servizi offerti dai grandi istituti di credito, assenti nella realtà di Nave. Nel 1917 la denominazione venne modificata in ‘Cassa Rurale Depositi e Prestiti in Nave’ e l’oggetto esteso all’esercizio del credito ad esclusivo vantaggio dei soci. Mentre il bilancio 1927 si chiuse con un attivo di oltre 281.000 lire e con profitti pari a oltre 20.000 lire, l’anno successivo si modificavano alcuni articoli dello Statuto, andando a specificare altresì alcune caratteristiche dell’impresa: la società si dichiarava innanzitutto cattolica e restringeva il diritto di partecipazione solamente a ‘degni italiani’, potendo espellere coloro che avessero dato «pubblici scandali». Il parroco poteva essere presente, in qualità di assistente ecclesiastico, alle adunanze, ma non poteva esercitare il diritto di voto. Nel 1938 la società modificò la propria denominazione in ‘Cassa Rurale ed Artigiana di Nave’ e per tutti gli anni Quaranta e Cinquanta diede sostegno alle piccole e medie imprese artigiane della zona. Nel corso degli anni Settanta, dopo aver allargato il proprio esercizio anche alle operazioni di cambio, la sede risulta non più in via Nazionale, ma in via Sorelle Minola al civico 17 (mentre nel 1989 questa sarà spostata nuovamente in Via Brescia 118). Nel 1979 si trasformò in società a responsabilità limitata e dall’inizio degli anni Ottanta, la Cassa Rurale dà il via ad una capillare azione territoriale nei comuni limitrofi, andando ad aprire succursali a Bovezzo (1981) e a Botticino (1985). Nel corso degli anni Novanta, continuando la politica di espansione con l’apertura di filiali a Pieve di Lumezzane, Concesio, Castegnato, Erbusco, Gussago, Collebeato e Passirano, la società modifica nel 1993, a seguito della fusione mediante incorporazione della Cassa Rurale ed Artigiana di Pontoglio (Bs), la propria denominazione in ‘Cassa Rurale ed Artigiana di Nave e Pontoglio Società Cooperativa a Responsabilità Limitata’, spostando la propria sede legale a Brescia, in via Riverberi angolo Oberdan. Ad un anno di distanza, in base alla nuova normativa sulle Casse Rurali, si registra una nuova modifica nella denominazione sociale che diventa quella attuale di ‘Banca di Credito Cooperativo di Brescia ’ Società Cooperativa a responsabilità limitata’, cui fa seguito l’adozione del nuovo statuto. Nel 1996 dopo essersi fatta promotrice di un’altra operazione societaria, incorporando la Banca di Credito Cooperativo di Ossimo (istituita nel 1986), apre una nuova succursale a Mompiano. Al 2001 i dipendenti superavano le 160 unità.

Data aggiornamento: 28/01/2004
Autore della scheda: Emanuela Fraccaroli

Complessi archivistici