Giacinto Rivadossi spa [numero REA: 152874 Bs] ( 1965 - )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente economico / impresa

Sede: Agnosine

Codici identificativi

  • MIDB00197C (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Numero REA: 152874 Bs

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Officine Metallurgiche e Fonderie Giacinto Rivadossi & C. – Società in accomandita semplice – - fabbrica ottomani – maniglie in genere e candelabri

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Giacinto Rivadossi spa – Società per azioni -€1.350.000,00 – Fabbricazione, commercio di maniglie, cerniere, accessori per infissi di leghe di metalli non ferrosi, serrature, stampaggio resine sintetiche.

Profilo storico
L’attuale impresa Giacinto Rivadossi spa (costituitasi nel 1965 e iscritta alla Camera di commercio di Brescia con il numero Rea 152874) trae le sue origini da un’esperienza iniziata negli anni venti del Novecento. In base a testimonianze raccolte da fonti orali, l’impresa ebbe origine nel 1920 a Caino, ma il primo libro di matricola risale all’anno successivo, alla fine del quale la ditta fu trasferita ad Agnosine. La documentazione archivistica colloca, però, la nascita ufficiale dell’impresa nel 1924 come ditta individuale con la denominazione Rivadossi Giacinto (numero Rea 23204), quando ’ sfruttando un vecchio mulino ’ vennero sistemati i primi macchinari azionati ad energia elettrica per la lavorazione dei metalli. Indubbiamente l’impresa modificò la realtà lavorativa del paese, prima esclusivamente agricola; non solo, infatti, buona parte della forza lavoro trovò sbocco nella Rivadossi, ma ben presto crebbe intorno ad essa un indotto di terzisti, non di rado ex dipendenti, a volte sostenuti finanziariamente dall’impresa stessa. Nel 1939 la Rivadossi ampliava la propria attività dando avvio oltre alla fonderia di metalli allo stampaggio di resine sintetiche, cominciando a collaborare anche con il Ministero della Marina, a cui forniva maniglie, maniglioni, finestre ed oblò, cerniere, fibbie, ecc. Nel 1936 intanto era subentrata nell’azienda, per la gestione della parte contabile, la moglie di Giacinto Rivadossi, Bianca Pioltelli (che porterà avanti la ditta dopo la morte del marito, avvenuta comunque molti anni dopo). Nel ‘61 inoltre fu ufficialmente chiesto al Rivadossi, dall’amministrazione comunale del paese trentino di Condino, di contribuire alla diminuzione dell’emigrazione stagionale di forza lavoro impiantandovi un nuovo stabilimento, che fu di fatto aperto, dopo l’iniziale titubanza, l’anno stesso. A Condino anzi la ditta cominciò ad utilizzare un materiale da loro brevettato, “una zama 15 titolata con trattamento galvanico garantito con ramatura, nichelatura e cromatura, registrato con il nome di Ziral (zinco, rame e alluminio)”. L’ottima qualità del materiale ne decretò un successo straordinario, che resistette nel tempo e in molti paesi esteri divenne parte costitutiva dei capitolati d’appalto. Quattro anni dopo l’apertura della filiale di Condino, nel ‘65, l’intero complesso industriale, unitamente alla filiale, confluì nella nuova società in accomandita semplice “Officine Metallurgiche e Fonderie Giacinto Rivadossi & C.” (numero Rea: 152874). Lo stesso anno la gamma della produzione si arricchì di altre 2 produzioni: l’alluminio anodizzato e la porcellana decorata. Nel ‘69, mancato il fondatore, la società venne trasformata in “Officine metallurgiche e fonderie Giacinto Rivadossi spa”. L’espansione dell’impresa intanto continuò e fu costituito negli anni ‘70 l’ufficio estero della società, per i contatti in particolare con il Medio Oriente, la Francia e gli USA. Nel 1971, come riconoscimento per la sua attività, l’impresa ricevette il premio Mercurio d’oro.La società ha acquisito la denominazione attuale di “Giacinto Rivadossi spa” nel 2000, data in cui Bianca Rivadossi Pioltelli detiene ancora il 76% delle azioni.

Data aggiornamento: 24/11/2003
Autore della scheda: Lavinia Parziale

Complessi archivistici