M. Sordi Flow srl [numero REA: 1200371 Lo] ( 1985 - )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente economico / impresa

Sede: Lodi

Codici identificativi

  • MIDB0019A9 (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Numero REA: 1200371 Lo

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
M. Sordi di Ing. M. Sordi sas – Società in accomandita semplice – - Fabbrica caglio e macchine per caseificio

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
M. Sordi Flow srl – Società a responsabilità limitata -€20.000 – v. Note

Profilo storico
L’attuale M. Sordi Flow srl si costituisce nel 1985 e viene registrata presso la Camera di commercio con il numero Rea 1200371, ma ha alle spalle una tradizione che trae le proprie origini dalla fine dell’Ottocento. Nel 1881 Melchiorre Sordi svolge un’attività industriale legata al settore chimico; in particolare realizza prodotti per caseifici, ed è proprio in questo ambito che l’impresa risulta realmente innovativa poiché, prima in Italia, mette a punto la tecnologia per la produzione del caglio liquido. Fin dagli inizi, il caglio liquido dell’impresa era stato accolto con particolare favore non solo nel nord Italia, ma anche in Germania e Olanda. All’esposizione lodigiana del 1901 l’impresa si presenta come produttore organizzato modernamente e, oltre a presentare il proprio caglio, espone i primi impianti e macchinari per l’industria della lavorazione del latte: scrematrici a mano e a motore, macchine per la fabbricazione del ghiaccio, attrezzature per latterie, per la produzione del caglio e una gamma di prodotti chimici da impiegare nei processi produttivi. Da questo momento l’impresa è al centro dell’industria lattiero-casearia italiana sia nella produzione-fornitura di prodotti chimici per la produzione di caglio, sia nella realizzazione di macchinari per caseifici (apparecchi per la lavorazione del latte, macchine frigorifere, macchine per la trasformazione del latte in caseina, lavabottiglie, tappabottiglie, frigoriferi) e nella realizzazione di grossi impianti per centrali del latte e istituti caseari. Proprio questa importante attività su vari fronti vale al titolare il conferimento nel 1919 dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro. Nei primi anni venti la gestione dell’impresa passa nelle mani del figlio Carlo; in pochi anni vengono realizzati impianti lattiero-caseiari di grande importanza: per la Società di Bonifiche sarde, il Consorzio Agrario Villa del Nevoso, il Gaslini di Genova, la Società Produttori Latte di Novara, la Latteria Salil di Brescia, gli Istituti d’Insegnamento Caseario, l’Istituto Sperimentale del Caseificio di Lodi, l’Istituto Caseario zootecnico di Mantova; oltre ad alcuni impianti all’estero, Lisbona, Perù, Stati Uniti, Argentina (in questo paese gli impianti e i macchinari Sordi valgono il primo premio all’Esposicion internacional Lechera di Buenos Aires). Nel giugno 1925 l’impresa formalizza la sua iscrizione alla Camera di commercio di Lodi come ditta individuale ‘Ditta M. Sordi’ dell’ing. Carlo Sordi con il numero di iscrizione 2039), dichiarando di esercitare l’attività di ‘fabbrica di caglio e macchine per caseificio’. La sede sociale era in viale Trento Trieste a Lodi e d erano impiegati 40 operai. Nel 1928 la chiusura della Camera di commercio di Lodi, voluta dal governo fascista, porterà le imprese del lodigiano a riscriversi presso la Camera di Milano; la ditta Sordi acquisirà il numero 198353.Fin dai primi anni venti, l’impresa possiede anche unità produttive e depositi a Parma, Vercelli, Novara; è rappresentante in Italia per un’impresa tedesca di macchine per latte (Ahtieboledet Baltie di Stoccolma) ed è proprietaria della ditta Ch. Fabre e C. di Monza. Nel 1927 apre un negozio nella piazza centrale di Lodi dove espone e vende le sue macchine e quelle di cui è rappresentante (mentre dal 1941 il negozio svolge attività solo per l’impresa Sordi). Nel 1953 avviene l’ammissione del socio Mario, figlio di Carlo, e la relativa trasformazione in società di fatto con la denominazione M. Sordi di Sordi Ing. Carlo & Mario. Carlo Sordi recede nel 1958 e la ditta viene continuata in nome proprio con la denominazione Ditta M. Sordi di Ing. Mario Sordi.Nel 1955 lo stabilimento dell’impresa si era dotato di un reparto di fonderia ghisa adibito alle fusioni di macchinari di propria produzione.

L’attività dell’impresa continua a svilupparsi sulla duplice filiera della produzione e vendita sia di macchinari, sia di prodotti chimici (caglio, polvere, pasta, coloranti) per il settore lattiero-caseario. Con i primi anni sessanta l’impresa mette a punto la tecnologia per la produzione di latte Uht; dagli stessi anni l’impresa fornisce anche arredamenti e attrezzature per negozi, posteggi, chioschi (banchi non refrigerati, pedane, ecc.).Nel 1980 l’ing. Mario Sordi titolare della ditta individuale ‘M. Sordi di ing. Mario Sordi’ conferisce complesso aziendale relativo al singolo ramo d’impresa alla Tecnofood srl (costituita nel 1972 e iscritta alla Camera di commercio con il numero Rea 835347) amministrata da Liana De Dominicis. Nel 1985 cessa la ditta individuale ‘M. Sordi di ing. Mario Sordi’e nello stesso anno Mario Sordi e L. De Dominicis costituiscono una società in accomandita semplice sotto la denominazione M. Sordi di Ing. M. Sordi sas (numero Rea 1200371), poi modificata in M. Sordi Flow srl. L’impresa abbandona la produzione di macchinari, e si occupa della produzione e commercializzazione di caglio all’ingrosso.Nel 2002 la M. Sordi Flow srl incorpora la Sordi spa (rea 835347). La sede legale della M. Sordi Flow srl è a Milano, via Borgonuovo, mentre la sede operativa è nella sede iniziale di viale Trento e Trieste, ma verrà presto trasferita nella sede operativa di Montanaso Lombardo dove è localizzata l’unità di produzione.

Bibliografia: T. DEL BELLO, F. DOSSENA, Lodi, Edizioni dell’economia nazionale, Roma, 1936. AA.VV. ‘La crescita dell’industria cittadina’ in Lodi, la storia, vol. 3, Banca popolare di Lodi, 1989, pp. 149. 158,159, 169, 174.

Data aggiornamento: 03/04/2004
Autore della scheda: Matteo Schianchi

Complessi archivistici