Industria Legnami Tirano srl [numero REA: 24092 So]
(
1961 -
)
Tipologia: Ente
Tipologia ente:
Ente economico / impresa
Sede: Tirano
Codici identificativi
-
MIDB0019B7
(PLAIN)
[Verificato il 22/10/2013]
Profilo storico / Biografia
Numero REA: 24092 So
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Industria Legnami Tirano di Domenico Carini e di Elio Ninatti sas – Società in accomandita semplice – 8.000.000 (lire) – v. Note
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Industria Legnami Tirano srl – Società a responsabilità limitata – 260.000,00 – 20.1 lavorazione del legno
Profilo storico
Costituita nell’agosto del 1961, in realtà le origini dell’impresa risalgono al gennaio del 1924, quando il geometra Paolo Ninatti insieme alla Ditta Ferdinando Carini decidevano di dar vita alla società di fatto Carini e Ninatti impegnata nella gestione di una segheria a Tirano, attiva inizialmente con 8 operai (iscritta al Registro ditte CCIAA Sondrio al n. 2942). Sia per la famiglia Carini che per il Ninatti si trattava di un ulteriore diversificazione dell’attività, dato che entrambi erano già impegnati del settore delle costruzioni (in particolare il Ninatti aveva realizzato il primo sanatorio di Sondalo) come anche ’ ancora il Ninatti ’ svolgeva la professione di assicuratore e aveva alcune partecipazioni in società elettriche della zona. All’inizio del 1932, in seguito alla scomparsa di Paolo Ninatti, gli subentrava nella sola attività di segheria la vedova signora Cesira Maraffio. Alla fine dello stesso decennio, il raggio d’azione dell’impresa si sarebbe notevolmente ampliato attraverso l’apertura di una seconda segheria a Tirano e di un impianto a Isolaccia in Valdidentro, mentre la sede sociale veniva portata a Sondrio. Nel 1942, veniva inaugurata la segheria di Bormio, che sarebbe rimasta in attività fino al marzo del 1945. Nella prima metà del decennio Cinquanta, uno dei due impianti di Tirano cessava, mentre veniva aperta una nuova segheria operante a Vipiteno (poi chiusa nel 1958). Nell’agosto del 1961, l’impresa regolarizzava la società di fatto in società in accomandita semplice e parallelamente modificava la propria denominazione in Industria Legnami Tirano di Domenico Carini e di Elio Ninatti (iscritta al Registro ditte della CCIAA di Sondrio al n. 24092). La nuova società, gestita ancora da un rappresentante della famiglia Carini e da Elio Ninatti, uno dei quattro figli di Paolo, spostava la propria sede sociale in viale Italia a Tirano per poi nel 1969 trasferirla in quella attuale in via del Progresso 1, sempre nel centro valtellinese.
Nel luglio del 1976, in seguito all’ingresso di Franco Carini, l’impresa assumeva la nuova denominazione di Industria Legnami Tirano S.A.S. di Elio Ninatti e Franco Carini. Tre anni dopo, avveniva una nuova trasformazione in società per azioni (con un capitale sociale di 200 milioni di lire) e la conseguente modifica della denominazione in Industria Legnami Tirano S.P.A. Di lì a poco, all’inizio degli anni Ottanta, la crescita dell’impresa veniva sostenuta dall’emissione di un prestito obbligazionario da 200 milioni e dall’aumento del capitale a 500 milioni di lire. Quanto all’attività, questa era sempre dipendente dall’approvvigionamento del legname prevalentemente in Svizzera e si doveva confrontare con un mercato sempre più perturbato dall’arrivo a prezzi concorrenziali di legname di provenienza russa, cecoslovacca e austriaca. Nell’ottobre del 1988, l’impresa veniva nuovamente trasformata e questa volta nella società a responsabilità limitata Industria Legnami Tirano il cui oggetto ’ precisato dall’art. 4° dello statuto sociale ’ continuava ad essere ’l’importazione e l’esportazione di legname, le utilizzazioni boschive, la lavorazione di legname in genere’. La trasformazione si compiva in un periodo caratterizzato da una buona intonazione della domanda e dal favorevole andamento dei tassi di cambio lira/franco svizzero, circostanza che consentiva all’azienda di ben operare sull’importante mercato elvetico.
Al contrario, i primi anni Novanta si sarebbero caratterizzati per una difficile congiuntura economica, aggravata dalla tempesta valutaria che coinvolgeva nel corso del 1992 la nostra valuta nazionale. La risposta dell’impresa sarebbe consistita, da un lato, in un programma di investimenti volto a migliorare l’efficienza produttiva attraverso l’acquisto di una serie di nuovi macchinari (e l’ampliamento degli spazi aziendali) e, dall’altro, nella ricerca di un’ulteriore , diversificazione produttiva. In quest’ultima direzione, l’azienda procedeva nella primavera del 1994 all’acquisizione della Montana Legno di Matterazzo Primo, un’impresa corrente a Mazzo di Valtellina che aveva come oggetto l’attività di laboratorio di falegnameria e carpenteria in legno e la produzione di arredo urbano, parchi gioco e strutture di legno ad uso esterno. La successiva riorganizzazione portava alla creazione della divisione
ILT Montana Legno, che seguiva sempre all’interno della strategia di diversificazione delle attività rispetto a quella tradizionale di segheria la nascita nel 1992 del Reparto Seconde Lavorazioni. Nel frattempo, l’assetto societario aveva visto l’ingresso di nuovi soci. Al 1995, infatti, il capitale sociale di 500 milioni era detenuto dai fratelli Elio e Mario Remo Ninatti per complessivi 500 milioni e il restante da Franco, Piertomaso, Maria Luisa, Elisabetta e Antonella Carini. Attualmente, l’azienda occupa 32 dipendenti, mentre è quasi equamente ripartita tra quella di segheria e la produzione di articoli in legno (commercializzati anche nel punto vendita aperto nel 2005 a Sondrio). A Elio Ninatti è subentrato in qualità di amministratore unico il figlio Paolo Gino Ninatti. All’inizio del 2007 l’impresa ha avviato una fusione con Arbor Legnami snc, azienda attiva nel settore legno.
Data aggiornamento: 15/01/2006
Autore della scheda: Geoffrey Pizzorni
Complessi archivistici
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/creators/2464