Cooperativa Legler [numero REA: 1744 Bg] ( 1901 - )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente economico / impresa

Sede: Ponte San Pietro

Codici identificativi

  • MIDB001B04 (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Cooperativa Legler [numero REA: 1744 Bg]; condizione giuridica: società cooperativa

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Società Cooperativa di consumo fra gli addetti al Cotonificio Legler Hefti & C. – - – ; 47.11.2

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Cooperativa Legler – - – ; 47.11.2

Il 7 luglio 1901 veniva costituita la Società Cooperativa di consumo fra gli addetti al Cotonificio Legler Hefti & C. allo scopo, come recitava lo statuto sociale, dell’acquisto all’ingrosso di derrate alimentari ed altri generi di prima necessità, per rivenderli al pubblico, soci e non soci, a prezzi fissi i più miti correnti e verso pagamento a pronti. L’iniziativa partiva da un gruppo di 12 soci fondatori, tutti dipendenti del cotonificio di Ponte San Pietro, ma fondamentale risultò il sostegno economico – e non solo – fornito dalla famiglia Legler. L’obiettivo, come l’esperienza cooperativistica inglese insegnava, era quello di creare una fonte privilegiata di approvvigionamento di beni alimentari e non solo, per gli operai, in modo da alleviare in parte le loro difficili condizioni di vita. L’attività della cooperativa iniziava in un edificio fatto appositamente costruire dal Cotonificio Legler. Al suo interno, c’erano lo spaccio dei prodotti, sei vasche per la conservazione del vino, il deposito dell’olio e i locali per la macellazione dei suini con frigoriferi per la conservazione degli insaccati e del lardo. Superato il primo periodo di rodaggio, gli anni precedenti alla Grande Guerra si distinsero per un rapido aumento delle vendite, per l’’avvio di nuove attività e in generale per il consolidamento della presenza della cooperativa sul territorio. Nel difficile Dopoguerra, il ruolo dell’ormai Cooperativa Legler assumeva contorni importanti. Rispetto ad altre esperienze, aumentava il numero dei soci, veniva aperta la succursale di Brembate di Sopra, mentre quella di Ponte San Pietro veniva ampliata, ammodernata e arricchita con la costruzione del nuovo forno per il pane. Durante il Fascismo e nonostante il regime sostenesse il movimento cooperativo, la Legler proseguì nella sua crescita diventando il centro di rifornimento per tutte le cooperative di consumo dell’Isola e promuovendo la realizzazione di case popolari a Ponte San Pietro. Gli anni Trenta, complice la grande crisi economica, avrebbero messo a dura prova la resistenza della società. Le vendite non solo calavano ma venivano effettuate spesso al puro prezzo di costo o addirittura in perdita, mentre il dividendo veniva distribuito in natura e non più in contanti. Quando iniziò a vedersi una certa ripresa, tra il 1938 e il 1939, lo scoppio del Secondo conflitto avrebbe posto non pochi problemi ai responsabili della cooperativa: razionamento dei generi alimentari, calmieramento dei prezzi, carenza di trasporti e difficoltà di approvvigionamento, infatti, avrebbero inciso seriamente sull’andamento sociale. A questo si aggiunsero i tragici eventi del 20 ottobre e del 4 novembre 1944, quando due bombardamenti alleati provocarono la morte di molti dipendenti e la distruzione della sede della cooperativa. Nonostante le molte difficoltà, l’attività non venne interrotta ma distribuita in parte nei locali dell’ex dopolavoro, nel rifugio comunale e in negozi presi in affitto.
Nel Dopoguerra l’apertura della succursale di Cisano Bergamasco segnò la lenta ripresa dell’attività. Di lì a poco ne vennero aperte altre a Calusco d’Adda, Curno, Locate Bergamasco e Paladina, mentre si iniziava a discutere intorno al progetto per la ricostruzione della sede centrale di Ponte San Pietro.
I lavori iniziarono nel novembre del 1954 per concludersi già nel luglio del 1956. Fino ai primi anni Sessanta, tuttavia, l’andamento non sarebbe stato dei più favorevoli. Le cose, invece, cambiarono con l’arrivo del nuovo direttore Flavio Ludrini che avrebbe puntato su un’organizzazione più moderna, sull’allargamento dei prodotti venduti, specie tessili, e sulle iniziative promozionali. Un’altra importante novità, nata da Fredy Legler sull’esempio della svizzera Migros, fu la trasformazione del punto vendita da negozio gestito a self-service. Il nuovo Legler Market veniva inaugurato nell’aprile del 1962. Alla buona accoglienza ricevuta da parte della clientela si aggiungevano le prime iniziative pubblicitarie sulla stampa e attraverso la cartellonistica stradale. Negli anni seguenti, accanto alla chiusura di alcune succursali, venivano inaugurati il supermarket di Seriate e il negozio di Calolziocorte. Le tante innovazioni, tuttavia, non intaccarono l’antico spirito cooperativistico. Venivano istituite borse di studio a favore di soci e dei loro figli, venivano stanziati aiuti alle famiglie bisognose e, infine, si applicava lo sconto del 10% sugli acquisti di tessuti, confezioni e capi d’abbigliamento. Negli anni Settanta, magazzini e punti vendita vennero ampliati e a fronte di alcune chiusure – per esempio il negozio di Brembate Sopra – si registrò l’avvio dei lavori per la costruzione del punto vendita di Vimercate, inaugurato nell’ottobre del 1980, che segnava l’ingresso della Cooperativa nella provincia di Milano. Sempre attenta alle tendenze del mercato e alle forme di vendita più moderne, la Cooperativa Legler, ancora negli anni ‘80, allargava ulteriormente la sua rete di vendita e questo nonostante il rapido crescere della concorrenza. Nel 1985 veniva aperta la succursale di Dalmine e nell’89 quella di Cassano d’Adda, senza dimenticare la ristrutturazione della sede di Ponte San Pietro (1988) e di Seriate (1991) nonché il trasferimento della sede amministrativa e degli uffici a Presezzo. Tra il 2001 e il 2003, la Legler ha proceduto all’acquisizione di 4 cooperative della zona. Si tratta della Cooperativa di consumo dei SS. Fermo e Rustico di Presezzo (rea 1.679), della Cooperativa di consumo di Calolziocorte (rea 52.256), della Cooperativa dei Lavoratori Treviolesi (rea 50.445) e, infine, della Cooperativa di consumo delle Ghiaie di Bonate Sopra (rea 31.708). Negli ultimi anni il numero di soci è sempre aumentato passando, solo per fare un esempio, dai 9.500 del 2000 ai 18.500 attuali. A metà 2009 la Cooperativa ha riaperto a Paladina (Bg) un negozio di generi alimentari chiuso negli anni ’50. La Cooperativa Legler, con i suoi 9 punti vendita nel settore alimentare e i 6 nel tessile distribuiti nelle province di Bergamo, Milano e Lecco, ha un fatturato annuo che si aggira intorno ai 40 milioni di euro.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Geoffrey Pizzorni (Archivista)