Istituto italiano d'arti grafiche spa [numero REA: 201 Bg] ( 1893 - )
Tipologia: Ente
Tipologia ente: Ente economico / impresa
Sede: Bergamo
Codici identificativi
- MIDB001B1A (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]
Profilo storico / Biografia
Istituto italiano d’arti grafiche spa [numero REA: 201 Bg]; condizione giuridica: società per azioni
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Istituto Italiano d’Arti Grafiche – 1.000.000 lire – ; 18.12.00
Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Istituto Italiano d’Arti Grafiche Spa – 1.124.760 euro – ; 70.1
La società venne costituita nell’estate del 1893 per iniziativa di un gruppo di imprenditori bergamaschi allo scopo – come recitava il primo statuto sociale – “della stampa, della cromo-tipo-litografia, delle lavorazioni e fabbricazioni affini e l’esercizio del relativo commercio”. La nuova impresa, in realtà, derivava dall’accomandita semplice Gaffuri e Gatti, creata nel 1873, a sua volta emanazione della tipografia Sonzogni esistente fin dall’inizio dell’Ottocento. Fin dai primi di attività, l’Istituto Italiano d’Arti Grafiche incontrò un certo successo, tanto che a metà degli anni Venti aveva aperto succursali nelle principali città italiane. Sempre a quell’epoca, sedevano nel suo consiglio di amministrazione alcuni fra i maggiori esponenti dell’industria orobica, come per esempio Luigi Radici e Antonio Pesenti. Negli anni seguenti, l’impresa (che nel 1937 impiegava ben 700 operai) si sarebbe confermata tra le principali aziende nazionali del settore grazie non solo alla sua attività di casa editrice, ma anche alla produzione di edizioni artistiche. Tra il secondo dopoguerra e gli anni Sessanta, grazie ad una serie di investimenti e di aggiornamenti tecnologici, l’azienda riuscì a sfondare i mercati esteri e ad essere riconosciuta a livello internazionale come stampatore di qualità. Proprio la bontà dei risultati e il conseguente aumento del giro d’affari avrebbe spinto i vertici aziendali a trasferire, a partire dal 1965, l’attività dal vecchio impianto di San Lazzaro in quello nuovo di via Zanica. Contemporaneamente, veniva incorporata la Recalgraf Spa di Bonate Sotto e veniva assunta la gestione dello stabilimento milanese della Industrie Grafiche Successori Besozzi Spa in liquidazione. Nel 1968, la società entrò a far parte del Gruppo Bertelsmann e, grazie al rafforzamento patrimoniale derivante dall’operazione, fu in grado di implementare quella politica orientata all’innovazione. Proprio quest’ultima, a partire dalla metà degli anni Settanta, permise all’impresa di affiancare alla tradizionale attività di edizioni e pubblicazioni di alto pregio artistico, quella di fornitore di servizi di stampa. Nel 1981, venne deciso di cedere il ramo d’azienda relativo alla stampa al Nuovo Istituto Italiano d’Arti Grafiche Spa. Di fatto, l’impresa originaria veniva trasformata in una finanziaria, attività che svolge ancor oggi. Controllata dalla Società Holding Industriale di Grafica Spa (a sua volta sempre controllata al 100% dal gruppo internazionale Bertelsmann AG), l’Istituto Italiano d’Arti Grafiche forma a sua volta un gruppo di cui fanno parte Il Nuovo Istituto d’Arti Grafiche Spa, Arvato Power Generation Srl, Eurograve Spa, Distrinberg Srl, Arti Grafiche Spiel Srl e, infine, Arti Grafiche Johnson Spa.
Complessi archivistici
- Istituto Italiano d'arti grafiche spa (1883 - inizio sec. XXI)
Compilatori
- Geoffrey Pizzorni (Archivista)
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/creators/2586