Terzaghi, Mario ( Firenze, 1915 luglio 13 - Milano, 1998 dicembre 26 )

Tipologia: Persona

Codici identificativi

  • MIDC00084A (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Mario Terzaghi, nato a Firenze nel 1915, si trasferisce a Milano nel 1926 dove si laurea presso la Facoltà di Architettura del Politecnico nel 1939. Suo compagno di studi è Augusto Magnaghi (Milano, 1914 -1963) al quale si lega con una solida e duratura amicizia che li indurrà ad associarsi ed avviare un proprio studio professionale, dopo un intenso periodo di praticantato. Negli ultimi anni di università, infatti, si accostano allo studio di Lingeri e Terragni, entrandovi come disegnatori per aiutare la stesura del progetto di concorso per il Palazzo del Littorio.
Il loro esordio nel panorama architettonico milanese e comasco è rappresentato da un edificio per abitazioni a Fino Mornasco, realizzato nel 1939 e chiamato ‘Casa dei Nidi’; con tale progetto ottengono l’elogio di Pagano sulle pagine di ‘Casabella’. Nel frattempo i due giovani professionisti partecipano al Gruppo Primordiale Futurista Sant’Elia e nel 1941 ne firmano il manifesto. Dal 1946 iscritti all’Albo professionale degli architetti in Lombardia – Terzaghi con il numero 210 -, i due architetti riprendono l’attività occupandosi di edilizia residenziale, ospedaliera, industriale, urbanistica e design. Per FGB, l’azienda Busnelli con sede a Meda, realizzano numerosi modelli che sembrano ispirarsi all’insegnamento di Gio Ponti: il divano-letto Relax, la poltrona Maxia e il salotto Talia, esposto alla Triennale. Olivari produce la maniglia Bica (1958) progettata dai due architetti ed impiegata nella sede degli uffici della Bica (società dipendente dalla Montecatini) in via San Giovanni del Muro a Milano.
Impegnati nel campo dell’edilizia economica residenziale firmano il ‘villaggio per operai’ della Cartiera Vita & Mayer a Cairate e il piccolo quartiere a Lonate Ceppino nel 1950; progettano numerosi complessi per l’INA-Casa, a Fagnano Olona, a Gemonio e a Orago nel 1951,
a Magenta nel 1953 e a Monza nel 1955. Si dedicano con passione a tali temi fin dal 1947, anno in cui studiano l’applicazione di sistemi costruttivi prefabbricati all’edilizia popolare applicandoli ad alcuni fabbricati del QT8 a Milano. Seguono poi gli edifici residenziali al quartiere Feltre e al Comasina a Milano, la scuola elementare al Feltre, ma anche gli ambulatori INAM di Laveno Mobello (1957-58), Cremona (1960) e Milano, tra i quali la bella struttura in piazzale Accursio, (1957-60). Magnaghi e Terzaghi si occupano da tempo, infatti, dell’edilizia sanitaria: tra i primi progetti vi è l’ospedale di Ivrea (1949-1959), insieme a Ignazio Gardella; ultimo, pubblicato su ’L’Architettura, Cronache e Storia’, è l’Ospedale Fornaroli di Magenta (1970), un complesso di grande qualità architettonica, completato dal solo Terzaghi. Con Vittorio Gandolfi, invece, studiano l’aeroporto di Lagos in Nigeria, che purtroppo rimarrà sulla carta.
Dopo la morte dell’amico e collega, Mario Terzaghi intraprende l’oneroso intervento di progettazione del CAMM, Consorzio Autostazione Merci Milano, che raggruppa numerose ditte di autotrasportatori in funzione di un obiettivo comune: unire i servizi e migliorare la propria attività costruendo un unico punto di raccolta e smistamento merci dove localizzare le proprie singole sedi. L’architetto avvia nel frattempo una nuova collaborazione con Rodolfo Vettorello (Castelbaldo, 1937), che aveva iniziato la propria attività come praticante prima presso lo studio di Gardella, poi proprio con Magnaghi e Terzaghi. Questo secondo periodo di vita professionale vede Terzaghi affrontare nuovi temi, come il progetto di un’azienda agricola a Fondo Assiano (1976) e a Pont Saint Martin (1981), e reinterpretare temi consueti come gli edifici scolastici, realizzando il centro scolastico di Desio (1975) e le scuole materne Ducatona e Repubblica a Casalpusterlengo (1976). Lo studio di alcuni centri sportivi – Casalpusterlengo (1970, con G. Belloni) e Lissone (1982, con ampliamenti fino al 1995) – confermano la grande vitalità di Mario Terzaghi anche in età avanzata. Dopo la scomparsa dell’architetto, avvenuta nel 1998, i progetti, conservati presso la residenza di campagna, sono stati donati dalla signora Rina Terzaghi in memoria del marito al C.A.S.V.A.

Funzioni e occupazioni

  • architetto

Complessi archivistici

Fonti

  • Dizionario enciclopedico di architettura e urbanis = Mario Terzaghi, in "Dizionario enciclopedico di architettura e urbanistica", vol. IV, diretto da Paolo Portoghesi, Istituto ediltoriale romano, Roma, 1969, p. 165
  • Belloli 1997 = Belloli, Mario Terzaghi, architetto protagonista del razionalismo lirico, in "Simultaneità", 1, 1997, pp. 1 - 3
  • Bevilacqua 2001 a = F. Bevilacqua, Mario Terzaghi, in E. Godoli (a cura di), Dizionario del futurismo, vol. II, Vallecchi, Firenze, 2001, p. 1165
  • Feraboli 2003 = M.T. Feraboli, Augusto Magnagni e Mario Terzaghi, in G.L. Ciagà (a cura di), Gli archivi di architettura e in Lombardia. Censimento delle fonti, Comune di Milano, Milano, 2003

Compilatori

  • Maria Teresa Feraboli (Archivista)