Vassalli, Luigi ( Milano, 1812 gennaio 8 - Roma, 1887 giugno 13 )
Tipologia: Persona
Codici identificativi
- MIDC00085A (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]
Profilo storico / Biografia
Luigi Vassalli nacque a Milano l’8 gennaio 1812 da Maddalena Brutpacher (o Brupacher) e da Giuseppe Vassalli, il cui padre Carlo è segnalato nei registri anagrafici del Civico Archivio Storico di Milano quale commerciante in oro nella contrada della Lupa (attuale via Torino) (1). Studente dell’Accademia di Brera, dimostrò fin da giovane una personalità vivace ed eclettica, orientata verso molteplici interessi culturali, “una felice natura italiana di pittore, d’archeologo e di soldato della libertà” (2). Sappiamo che fu stimato ritrattista a Costantinopoli (3) e che arrivò in Egitto intorno al 1841, dopo essere stato esule politico in Svizzera, Francia ed Inghilterra (4), Paesi nei quali si guadagnò da vivere insegnando italiano e vendendo i suoi quadri. Infatti, amico del Mazzini e di molti mazziniani, come Scipione Pistrucci, Nicola Fabrizi e Adriano Lemmi, era stato coinvolto in un complotto politico, a seguito del quale gli era stata inflitta la condanna a morte (più tardi condonata) dal governo austriaco (5). Durante la permanenza in Inghilterra, fu tra i firmatari di una dichiarazione a favore di Celeste Menotti (fratello di Ciro) nella contesa che questi ebbe con Giuseppe Vitalevi (6). Ad Alessandria d’Egitto fece parte della ristretta cerchia di amici di fede politica liberale che Giovanni Cocchi aveva riunito attorno a sè ed entrò al servizio del governo locale, dapprima come pittore, poi come archeologo e uomo di fiducia (7). Nel 1848, allo scoppio dei moti rivoluzionari milanesi, chiese ed ottenne dal governo egiziano un congedo per rimpatriare. Tornato in Egitto, riprese i suoi impieghi pubblici, senza però abbandonare la militanza politica ed ideologica liberale, tanto che lo troviamo citato fra quegli italiani che concorsero a costituire i fondi di cassa necessari per la gestione del locale “Comitato di soccorso”, o società di beneficenza impegnata ad assistere i connazionali esuli giunti da poco in Egitto (8). Nel luglio 1851 fu a Smirne, in compagnia di Alfonso de Lamartine e Giuseppe Regaldi (9), ed in quella città sposò una giovane greca di buona famiglia, rimanendo però vedovo dopo pochi mesi. Trasferitosi nuovamente in Egitto, entrò al servizio di Mohammed Said, figlio di Ibrahim Pascià, il quale successe il 13 luglio 1854 ad Abbas Pascià (10). Mohammed Said riorganizzò l’esercito, ristrutturò l’amministrazione interna, richiamò presso di seè molti europei allontanati dal suo predecessore, reintegrandoli nei precedenti incarichi, e ne assunse di nuovi al servizio dello stato. Tra gli italiani impegati in vari settori dell’attività civile, continuò a distinguersi il Vassalli, il quale acquisì rinomanza ancora maggiore nello studio dell’archeologia faraonica, assolse nuovi incarichi di fiducia e ricevette dal governo egiziano la nomina ad Ispettore degli scavi. Risale a questo periodo il primo incontro tra Vassalli e Auguste Mariette. Nell’autunno del 1853 Vassalli vendette infatti il sarcofago di Antef V a Mariette per la somma di 1000 Franchi francesi (11). Gli impegni di studio e di lavoro non gli fecero comunque dimenticare gli ideali rivoluzionari. Nel 1856, di ritorno da un breve viaggio in Europa, si interessò, insieme all’amico Diego Arangio, della sottoscrizione, promossa in Alessandria dal deputato Domenico Diamanti, per l’acquisto di diecimila fucili, da destinare alla provincia italiana che per prima fosse insorta contro il governo straniero. Nello stesso anno vendette al British Museum alcuni importanti papiri (12). In maggio si recò ancora una volta in Europa per incarico del governo egiziano, ma fu verosimilmente di ritorno al Cairo il 4 luglio, giorno in cui avvenne il ringraziamento ufficiale del Sultano ai soldati egiziani reduci dalla guerra di Crimea, accompagnato da doni al Vicerè, con una fastosa cerimonia, alla quale furono presenti tutti i principi di sangue, i dignitari dello stato, le autorità religiose ed i rappresentanti delle potenze straniere. Nel 1859 iniziò la collaborazione, in qualità di assistente, con Francois Auguste Ferdinand Mariette, che dal luglio 1858 dirigeva gli scavi archeologici (13). Intorno al 10 maggio giunse in Egitto la notizia della guerra dichiarata dall’Austria al Piemonte, oltre che dell’abdicazione e fuga del Granduca Leopoldo di Toscana. Gli esuli italiani ad Alessandria d’Egitto diedero vita a dimostrazioni innanzi ai consolati di Toscana, Francia e Sardegna e parecchi di loro, soprattutto quelli che potevano sopperire in proprio alle spese di viaggio ed armamento, si imbarcarono alla volta di Marsiglia per arruolarsi nell’esercito piemontese: tra questi il colonnello Saverio Vollaro, Giovanni Battista Begni, i fratelli romani Francesco e Riccardo Corbò, il dottor Giacomo Massa di Livorno e lo stesso Vassalli. Il 10 maggio 1860 Garibaldi sbarcava coi Mille a Marsala. Principali ispiratori dell’impresa furono Rosalino Pilo, Francesco Crispi e Nicola Fabrizi. Quest’ultimo, da Malta, si mobilitò per raccogliere armi, truppe ed ogni altro contributo utile alla riuscita della spedizione, coinvolgendo anche gli amici che annoverava in Egitto, i quali risposero entusiasticamente all’appello, sia partecipando alla sottoscrizione della Cassa centrale “Soccorso a Garibaldi”, istituita a Genova sotto la presidenza di Agostino Bertani, sia organizzando da Alessandria de’Egitto diverse spedizioni di uomini ed armi, con destinazione la Sicilia. Anche Vassalli si imbarcò, assieme ad altri connazionali, soprattutto esuli siciliani e napoletani (14), non esitando, per fare questo, a rinunciare all’incarico di Ispettore degli scavi. Dai suoi appunti di scavo sappiamo che, nel corso del medesimo anno, lavorò a Saqqara (con Mariette) ed a Giza, in prossimità della piramide di Cheope (15). Il 15 dicembre 1860 Vassalli fu nominato conservatore di prima classe del Museo Nazionale di Antichità di Napoli, “coll’annuo soldo di ducati trecento” (16). Successivamente, però, il posto in organico fu soppresso, lasciando l’incombenza di garantire la tutela e la pubblica fruizione delle raccolte egizie ad un semplice custode. Infatti, in una lettera senza data inviata al ministro dell’Istruzione Pubblica del Regno d’Italia (n. inv. 6/1-2) (17), il Vassalli, esplicitando senza mezzi termini la posizione polemica che lo opponeva alla Direzione del Museo Nazionale di Napoli in riferimento alla gestione delle antichità egizie, invia una relazione sullo stato di tali antichità, che afferma di avere redatto, dietro richiesta della Direzione competente, principalmente per timore che un eventuale rifiuto “si attribuisse ad incapacità” e nonostante che tale impegno non rientrasse nelle sue mansioni di semplice “custode della sala”. La citata relazione sulle collezioni egizie di Napoli fu indirizzata da Vassalli all’ “Ispettore dei Monumenti Egizi del Museo Nazionale”, il 1 marzo 1861, alla cui data si firma ancora come Conservatore del Museo (n. inv. 5/1-2). In essa, dopo un breve cenno sulle origini della raccolta egizia napoletana (“monumenti provenienti la maggior parte dal fù Museo Borgia, parte da separati acquisti, ed in ultimo dal prodotto degli scavi del regno, e principamente da quelli di Pompei”) (18), si passa in rassegna la consistenza delle varie classi di materiali e si avanzano suggerimenti al fine di una razionalizzazione espositiva e dicattica (suddivisione del materiale in sezioni, predisposizione di apparato didascalico, stampa di un catalogo). Si suggerisce anche di rivolgersi, tramite il locale Console italiano, al Vicerè d’Egitto per ottenere altri oggetti, scegliendo fra le tipologie di cui il Museo di Napoli è carente, e di sollecitare contestuali donazioni da parte della comunità italiana in Egitto. Il progetto che prevedeva la cessione ufficiale di rilevanti quantità di oggetti archeologici da parte del governo egiziano incontrò varie difficoltà e rimase inattuato per quasi un decennio.
Con lettera del 14 aprile 1871 (n. inv. 59/1-2), Correnti comunicò di avere scritto al Console generale italiano in Egitto, chiedendogli di ottenere dal Vicerè, a favore di Vassalli, un congedo di alcuni mesi per recarsi in Italia e gli confermò che ogni spesa da lui sostenuta, sia per il viaggio che per l’acquisto dei materiali, gli sarebbe stata rimborsata. Nel giugno 1871 Vassalli spedì a Firenze, “pel Gabinetto d’Antropologia e diretti al Ministero della Pubblica Istruzione”, sei crani, provenienti dagli scavi di “Tebe/ Menfi/ Vecchio impero Zaccara/ Abido”. (19) L’11 e il 21 luglio indirizzò al ministero due lettere, o, più precisamente, due memorie epistolari, nelle quali, oltre a discutere di questioni scientifiche specifiche, avanzava una serie di proposte per dare nuovo impulso agli studi ed al collezionismo egittologici italiani (istituzione di una cattedra di lingua copta; riorganizzazione delle collezioni museali, sia sotto il profilo del reperimento di nuovi spazi, che sotto quello dell’adozione di differenti criteri espositivi; promozione di pubblicazioni sistematiche dei materiali – cataloghi, guide, ma anche riviste specializzate -; riproduzioni in fac-simile delle collezioni di papiri) (20). Il 29 luglio dal ministero dell’Istruzione Pubblica gli venne indirizzata a Firenze una lettera (n. inv. 60/1-5), con la quale lo si incaricava ufficialmente di visitare, per conto del governo, i principali musei egizi del Regno, allo scopo di raccogliere documentazione e di avanzare proposte operative, sulla scorta delle quali l’autorità statale potesse attuare “quelle riforme che saranno reputate più necessarie nell’interesse della scienza”. Tra l’agosto e l’ottobre successivi, Vassalli esaminò le principali collezioni pubbliche, tra cui quelle di Bologna, Torino, Firenze, Napoli e Roma. La visita ai musei egizi italiani si protrasse oltre il previsto e nell’ottobre 1871 Vassalli ottenne dal Vicerè una proroga di due mesi del congedo che gli era stato concesso (21). Nel 1873 uscì a Roma, a spese dell’autore e con i tipi della stamperia Civelli, la pubblicazione di Vassalli “I musei egizi d’Italia”, contenente una sintesi della documentazione da lui raccolta durante le visite ufficiali effettuate tra l’estate e l’autunno del 1871. Al termine del 1871 Vassalli fece ritorno in Egitto. Non abbiamo più notizie di suoi rapporti con il ministero dell’Istruzione Pubblica (probabilmente anche in relazione con il declino delle fortune politiche del Correnti, che cessò di reggere il dicastero pochi mesi dopo) (22) fino al marzo 1876, quando fu nominato membro della Commissione giudicatrice istituita dal Consiglio Superiore di Pubblica Istruzione (presieduta dal senatore Michele Amari) allo scopo di valutare i titoli posseduti da Francesco Rossi per concorrere alla cattedra di Egittologia presso l’Università di Torino. Vassalli accettò di buon grado la nomina ed espresse un parere scritto molto lusinghiero sui merito scientifici del Rossi, che per altro già reggeva l’incarico di insegnamento nell’ateneo torinese (23). Un’analisi particolare merita la questione dei rapporti privilegiati che intercorsero tra Vassalli ed il Museo Civico di Milano (24). Già prima dell’incarico ufficiale di raccolta di documentazione sui musei italiani, affidatogli dal ministero dell’Istruzione Pubblica nel 1871, egli aveva avute significative relazioni con i musei milanesi ed i loro responsabili.
Dalle note di scavo del Vassalli possiamo ricostruire, per sommi capi, la sua attività di egittologo durata oltre un ventennio, dal 1859 al 1882. Si è accennato ai suoi scavi a Saqqara e Giza nel 1860. Nel 1862 lavorò nell’area delle necropoli tebane, a Dra Nabu el-Naqa, Deir el-Bahri e nell’Assasif, come testimoniano alcuni suoi disegni di materiali ritrovati nel corso degli scavi ivi compiuti. Fu ancora a Dra Abu el-Naqa nel gennaio e nel giugno del 1863, a Saqqara nel dicembre 1863 e nell’anno successivo. Nel novembre 1865 ebbe la nomina a Conservatore del Museo di Bulaq, alle dipendenze del “Service de Conservation des Antiquités de l’Egypte”, diretto dal Mariette. Nello stesso periodo lavorò ad Abido (in novembre) ed a Dendera (in dicembre) e stampò, presso la tipografia Osny Fréres del Cairo, "D’una rappresentazione di sirene sopra un sarcofago egizio dell’epoca del Lagidi. Memoria letta all’Istituto Egiziano da Luigi Vassalli Conservatore del Museo d’Antichità Egizie di S.A.R. il Vice-Re. Nel 1866 uscì l’opuscolo “I re pastori. Studi di Luigi Vassalli Ispettore dei monumenti storici e scavi archeologici di S. A. il Vicerè d’Egitto membro dell’Istituto Egiziano”, Firenze, Tipografia del Diritto. Si compone di una dissertazione introduttiva e di una memoria epistolare inviata a Carlo Cattaneo. Nell’estate 1867 Vassalli diede alle stampe la pubblicazione “I monumenti istorici egizi il museo e gli scavi d’antichità eseguiti per ordine di S. A. il Vicerè Ismail Pascia”, Milano, Tipografia Guglielmini, dedicandola al Vicerè, e realizzò l’album contenente settantaquattro esemplari di tessuti di lino, provenienti da mummie egizie, oggi conservato presso le Civiche Raccolte d’Arte Applicata ed Incisioni di Milano (25).
Dal 1867 al 1881 Vassalli continuò a partecipare attivamente a tutti gli scavi intrapresi in quegli anni sul suolo egiziano. Il suo album di disegni conserva schizzi di oggetti e copie di testi effettuati sui siti di Edfu, Dendera, Saqqara e Abido. Tra la fine del 1880 e l’inizio del 1881 prese parte agli scavi dei sepolcri di Unas e Pepi I a Saqqara, dove furono scoperti i celeberrimi Testi delle Piramidi. Nel gennaio del 1881, alla morte di Mariette, vi fu il problema della sua successione alla direzione del Servizio delle Antichità e del Museo Egizio. La Francia proponeva Gaston Maspero, la Germania Heinrich Brugsch. Nell’attesa che la questione fosse definita per vie diplomatiche, Vassalli fu nominato direttore del Museo “ad interim” e detenne questa carica dal 18 gennaio al 7 febbraio 1881 (26). Pochi giorni più tardi Maspero divenne direttore del Servizio delle Antichità e del Museo Egizio. Nel 1883 Vassalli venne collocato in pensione e tornò a Milano, dove prese moglie una seconda volta. Nel 1884 si trasferì a Roma, vivendovi in non floride condizioni economiche fino al 1887, quando, il 13 giugno (o, per certi biografi, il 12), morì suicida con un colpo di pistola (27), secondo alcuni allo scopo di porre fine alle sofferenze di una malattia incurabile (28). Ebbe funerali a spese dello stato e testimonianze di stima da parte di amici e colleghi egittologi.
1. Lise 1986: p. 359.
2. Soliga 1937: p. 535.
3. La notizia, contenuta nel necrologio apparso ne “L’illustrazione Italiana”, p. 463, è ripresa da Lise 1986: p. 360.
4. Michel 1958: pp. 41, 85; Almagià 1926: p. 7.
5. Su questo episodio i biografi non sono concordi, collocandolo alcuni nel 1836 (Balboni 1906: p. 224), altri nel 1840 (Almagià 1926: p. 7 e Maspero 1904: p. C). Parrebbe invece da accogliersi la notizia della liberazione dal carcere, avvenuta a seguito dell’amnistia che accompagnò l’incoronazione dell’imperatore a re d’Italia.
6. Mazzini 1906-1943 (X): p. 436. Il Vitalevi aveva inviato da Londra, il 26 giugno 1834, un cartello di sfida a duello al Menotti. Il duello venne al momento rimandato ed ebbe luogo più tardi, presso Parigi, dove Menotti era giunto da Londra il 13 maggio 1835.
7. Michel 1958: p. 127.
8. Michel 1958: p. 157.
9. Michel 1958: p. 171.
10. Di quest’ultimo, Vassalli eseguì un ritratto; cfr. Michel 1958: p. 157.
11. Si tratta del sarcofago Louvre E 3019. Cfr. Dewachter 1985: pp. 53 e 59.
12. Michel 1958: p. 223; Dawson and Uphill 1972: p. 293 (British Museum, nn. 10068, 10083, 10403).
13. Dawson and Uphill 1972: p. 292.
14. Michel 1958: p. 290.
15. Oltre che dal fondo d’archivio regestato in questa sede, le notizie sugli scavi di Vassalli provengono dall’album (124 fogli rilegati, più 23 fogli sciolti), in carico presso la Civica Biblioteca d’Arte di Milano, che Giorgio Lise ha sommariamente descritto (Lise 1986) e Francesco Tiradritti ripubblica nel volume “L’Egittologo Luigi Vassalli (1812-1887). Disegni e documenti nei Civici Istituti Culturali Milanesi”, Milano 1994. Esso è costituito da rilievi di scavo, trascrizioni di testi del Museo del Cairo, trascrizioni di pareti templari (Dendera, Edfu), fotografie, note ed appunti vari. Lise ha pubblicato anche un secondo album (Lise 1974), conservato presso le Civiche Raccolte d’Arte Applicata ed Incisioni di Milano, contenente una collezione di tessuti, che Vassalli riunì sotto il titolo di “Tele e tessuti da sarcofagi di Mummie Egizie – Raccolte da Luigi Vassalli Bey – 1867” e di cui Carla Poggi Colussi fornisce un nuovo contributo critico nel volume su citato. L’album, che copre un arco cronologico di 2500 anni, è verosimilmente da identificarsi con la “raccolta di tela di mummia” di cui Vassalli parla in una lettera inviata ad Emilio Cornalia (s.d., ma databile 8 febbraio 1867, n. inv. 20/1-3), che fu da lui donata al Museo Civico di Milano e da questo depositata presso il Museo Patrio di Archeologia il 3 luglio 1899 (come risulta dalla ricevuta autografa firmata da Emilio Seletti, Consultore del M.P.A., nell’Archivio del Civico Museo di Storia Naturale di Milano, Direzione Vignoli, anno 1899, n. 50/83/1, la quale comprende anche l’album della Civica Biblioteca d’Arte).
16. Si vedano le comunicazioni del Decreto di nomina, inviategli da Domenico Spinelli principe di S. Giorgio, all’epoca Soprintendente Generale e Direttore del Museo di Napoli e degli scavi d’antichità, nn. inv. 3/1-2 e 4/1-2.
17. Verosimilmente Cerase Correnti, che resse il ministero dell’Istruzione Pubblica dal 13 dicembre 1866 (ma di fatto insediato dal 17 febbraio 1867) al 4 aprile 1867 (governo Ricasoli) e dal 15 dicembre 1869 al 18 maggio 1872 (governo Lanza). Per la sua attività al ministero dell’I.P., cfr. Visconti 1959 (accenno ai suoi interventi in materia di musei a p. 173) e Massarani 1891-1894: pp. 319-337 (vi sono riportati interventi orali, relazioni scritte e Disegni di legge del Correnti in materia di scavi archeologici e conservazione dei monumenti).
18. Sull’origine delle collezioni archeologiche napoletane e, in particolare, sulla raccolta del conte Camillo Borgia di Velletri, immessa negli anni 1816-17, contenente il nucleo più famoso delle antichità egizie, cfr. De Franciscis 1963: pp. 42-43; Pozzi Paolini 1977: pp. 10-11 e, da ultimo, Napoli 1989.
19. Archivio del Civico Museo di Storia Naturale di Milano, “Fondo Emilio Cornalia”, busta 8, fasc. 5, nn. 10, 11, 15.
20. Vassalli 1873: pp. 5-14.
21. Cfr. la lettera ministeriale di comunicazione 13 ottobre 1871, n. inv. 63/1-2, indirizzata al “Cav. Luigi Vassalli / Ispettore Straordinario dei Musei / Egizi / Firenze”.
22. Unica eccezione è un breve accenno di Vassalli ad un colloquio da lui avuto con il ministro Ruggero Bonghi, durante una visita in Italia, a proposito dell’assegnazione della cattedra di Egittologia all’Università di Torino (cfr. la lettera a Michele Amari del 24 maggio 1876, n. inv. 70/1-2).
23. Cfr. la lettera inviata a Vassalli dal ministero dell’Istruzione Pubblica in data 21 marzo 1876 (n. inv. 69/1-2) e la risposta di Vassalli del 24 maggio successivo (n. inv. 70/1-2).
24. Fino al 1878 con l’indicazione “Museo Civico di Milano” si intendeva il Museo di Storia Naturale, fondato nei primi decenni dell’Ottocento da Giuseppe De Cristoforis, naturalista e collezionista, e da Giorgio Jan, botanico, professore all’Università di Parma. Essi riunirono in casa De Cristoforis le loro personali raccolte di libri e reperti naturalistici, che nel 1833, alla morte del De Cristoforis, passarono in proprietà all’amministrazione civica di Milano, sotto la condizione di nominare Conservatore retribuito lo Jan. Nel 1843 la raccolta fu trasferita nel locale civico della Maddalena al Cerchio e nel 1863, notevolmente arricchita mediante acquisti e donazioni, venne collocate nell’ex-palazzo Dugnani. Nel 1890 trovò l’attuale collocazione ai Giardini Pubblici, nel palazzo in stile romanico disegnato dall’architetto Giovanni Cerruti. Fino al 1878, anno di fondazione del Museo Artistico Municipale (ospitato nel Salone dei Giardini Pubblici), tutte le collezioni artistiche ed archeologiche in proprietà e deposito presso il Comune di Milano furono conservate nel Museo di Storia Naturale.
25. Vedi nota 15.
26. Nel Journal d’Entrée du Musée du Caire. Tome III, alla p. 138, una nota siglata da Gaston Maspero afferma: “18 janvier 1881 Mort de Mariette; du 18 janvier au 7 fevrier inclus, direction intérimaire par Vasalli”. Si ringrazia la dottoressa May Trad del Museo Egizio del Cairo per aver comunicato questa notizia.
27. La data di morte del 12 giugno è riportata nel necrologio de “L’Illustrazione Italiana”. Inspiegabilmente, Lise (Lise 1986) indica sia la data del “2 giugno” (probabile lettura erronea per 12 giugno), sia quella del 13 giugno. Quest’ultima è riportata anche in Ercole 1942: p. 311, Dawson and Uphill 1972: p. 293 e Brugsch 1887: p. 111.
28. Lise 1986: p. 360.
Funzioni e occupazioni
- egittologo
Complessi archivistici
- Vassalli Luigi (1855 aprile 8 - 1899 giugno 14)
Fonti
- Dawson, Uphill 1972 = W. Dawson - E. Uphill, Who is Who in Egyptology, Londra, 1972, p. 294 (2° ed.)
- La Guardia 1994 = R. La Guardia, Luigi Vassalli e il suo archivio privato nelle Civiche Raccolte Archeologiche di Milano, in L'egittologo Luigi Vassalli (1812 - 1887). Disegni e documenti nei Civici Istituti Culturali Milanesi, Milano, 1994, pp. 11 - 44
- Lise 1986 = G. Lise, Per Luigi Vassalli Bey (1812 - 1887) egittologo milanese, Rassegna di Studi e Notizie del Comune di Milano: Raccolte delle Stampe A. Bertarelli - Raccolta di Arte Applicata - Museo degli Strumenti Musicali 13 (1986), pp. 359 - 414
- Soliga 1937 = R. Soliga, Vassalli Luigi in: Dizionario del Risorgimento Nazionale. Vol. III, Milano, 1937, p. 535
- Alamagà 1926 = R. Almagià (a cura di), L'opera degli italiani per la conoscenza dell'Egitto e per il suo risorgimento civile ed economico. Prima parte, Roma, 1926
- Balboni 1906 = L.A. Balboni, Gl'Italiani nella Civiltà Egiziana del Secolo XIX, vol. II, Alessandria d'Egitto, 1906
- Maspero 1904 = G. Maspero, Mariette (1821 - 1881). Notice bibliographique, in: Auguste Mariette, Oeuvres diverses. Tome Ier, Bibliothèque Egyptologique XVIII, Paris, 1904
- Vassalli 1873 = L. Vassalli, I musei egizi d'Italia, Milano, 1873
- Ercole 1942 = F. Ercole (a cura di), Enciclopedia biografica e bibliografica italiana. XLII serie. Vol. IV: il Risorgimento italiano III: gli uomini politici, Roma, 1942
- Brugsch 1887 = H. Brugsch, Luigi Vassalli - Bey, ZAES 25 (1887), p. 111
- Dossi 1887 = C. Dossi, Necrologio di Luigi Vassalli, Capitan Fracassa 15 (giugno 1887)
- Il Borghese 1955 = Dizionario degli italiani illustri e meschini, s.v.: Vassalli Luigi Bey (1812 - 1887), in Il Borghese, a. VI, n. 2, 14 gennaio 1955, p. 75
- Vassalli 1864 = L. Vassalli, Di alcuni importanti monumenti egizi del Museo Nazionale di Napoli. Deuxième lettre à Mr le Dr Carlo Cattaneo sur quelques monuments du Musée égyptien de Naples, Séance du 17 avril 1863, BIE VIII (1864), pp. 85 - 86
- Vassalli 1865 = L. Vassalli, D'una rappresentazione di sirene sopra un sarcofago egizio dell'epoca dei Lagidi, Le Caire, s.d. [1865]
- Vassalli 1866 a = L. Vassalli, Notice sur une sirène sculptée d'un sarcophage de Menphis, Séance du 30 décembre 1865, BIE IX (1866), pp. 108 - 112
- Vassalli 1866 b = L. Vassalli, I re pastori e Di alcuni monumenti del Museo Egizio di Napoli, Firenze, 1866
- Vassalli 1867 = L. Vassalli, I monumenti istorici egizi. Il Museo e gli scavi d'antichità eseguiti per ordine di S. A. il Vicerè Ismail Pascià, Milano, 1867
- Vassalli 1875 = L. Vassalli, Le sirene nei monumenti funerari greco - egizi, Roma, 1875
- Vassalli 1885 = L. Vassalli, Rapport sur les fouilles du Fayoum adressé a M. Auguste Mariette, directeur des monuments historiques de l'Egypte, RT 6 (1885), pp. 37 - 41
Compilatori
- Rina La Guardia (Archivista)
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/creators/3016