Commissaria Biolchi ( 1810 - 1978 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente di assistenza e beneficenza

Sede: Polpenazze

Profilo storico / Biografia

La commissaria Biolchi venne fondata in seguito al lascito disposto con suo testamento 12 febbraio 1810, dal reverendo Apollonio Biolchi deceduto il 9 dicembre 1814; la dotazione della commissaria venne ampliata alcuni anni dopo in seguito al lascito disposto in favore della stessa, con testamento 10 gennaio 1817, da Graziosa Olivieri, morta il 26 giugno 1818.
Le finalità proprie della commissaria. autorizzata con decreto 20 febbraio 1815 e regolata ufficialmente dallo statuto deliberato il 12 maggio 1880 (ed approvato con decreto reale del 20 giugno dello stesso anno), consisteva nell’istituzione e mantenimento di una scuola per le fanciulle bisognose e nella distribuzione di aiuti alle “maritande povere”, cioè alle ragazze in età da marito bisognose di aiuti materiali; oneri accessori erano poi le messe in memoria dei testatori, l’onorario del sacrestano nonché un contributo al parroco della chiesa parrocchiale di Polpenazze, e beneficienza generica nei confronti dei poveri.
Sempre secondo il dettato del testamento del fondatore, la commissaria doveva essere retta da tre commissari eletti per cooptazione da quelli superstiti rimasti in carica, con l’aiuto dei parroci di Polpenazze, Soiano e Puegnago. La specificità del legato e forse anche l’epoca turbolenta ed instabile dal punto di vista politico ed amministrativo, fecero si che la gestione della commissaria risultasse improntata ad una buona dose di improvvisazione; inizialmente poi la fatica amministrativa rimase concentrata nelle mani del solo curatore testamentario.
A quanto risulta dalle carte solo nel 1852 venne presentato il primo conto consuntivo compilato secondo gli obblighi normativi allora in vigore, mentre, per fare solo un esempio, lo stato patrimoniale dell’opera pia, che non esisteva nello stesso anno, non risultava ancora compilato nel 1858, quando la superiore autorità politica provvide ad inviare un commissario straordinario nominato dal commissario distrettuale di Salò, con l’incarico di impostare una gestione (soprattutto del patrimonio mobile ed immobile) adeguala alle disposizioni di legge e fino ad all’ora ampiamente disattese (1).
Probabilmente in seguito alla nuova legge sulle opere pie emanata nel 1890, la locale congregazione di carità e la commissaria proposero alle superiori istanze, senza successo, l’unione dei due enti nella congregazione, ma le finalità particolari della commissaria non ne resero possibile la realizzazione, e la commissaria venne sciolta solo nel1978, in seno al comune di Polpenazze del Garda, che ne incarnerò i residui beni patrimoniali (2).

NOTE:
(1) Tali notizie sono contenute nel verbale della visita del 1852 effettuata dal dirigente la commissaria distrettuale di Salò e nella relazione del 1858 compilata da un commissario straordinario inviato ancora dal commissario distrettuale, (cfr. rispettivamente unità in b. 4 fasc. 1 e 2) sempre in risposta ad irregolarità amministrative.
(2) Con delibera del consiglio comunale n. 36 del 6 ottobre 1978 vennero recepiti “i verbali di ricognizione compilati dal commissario straordinario della commissaria Biolchi” (come recita la delibera) fu questo l’atto finale della commissaria che, sempre come riportato dalla delibera, aveva “sin dal 1973 evidenziato la necessità di estinguere l’ente morale medesimo in quanto non più in grado di soddisfare gli specifici fini istituzionali”; il decreto del presidente della Regione Lombardia in data 15 giugno 1977 n. 565/Ass. aveva quindi dichiarata estinta la commissaria ed i suoi beni devoluti al comune. Tale opera venne compiuta dal commissario straordinario; purtroppo né tra le carte della commissaria né tra quelle del comune si è potuta trovare traccia degli ultimi adempimenti amministrativi della commissaria, forse proprio in virtù della gestione ormai praticamente inesistente. Probabilmente tali carte si trovano frammiste alle carte dell’archivio comunale di quel periodo.

Complessi archivistici