Antonicelli, Franco ( Voghera, 1902 novembre 15 - Torino, 1974 novembre 6 )

Tipologia: Persona

Codici identificativi

  • MIDC000773 (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Nasce a Voghera (PV). Dopo aver vissuto la prima infanzia presso i parenti paterni a Gioia del Colle (Bari), si trasferisce, all’età di sei anni, a Torino. In questa città compie i suoi studi frequentando il liceo “D’Azeglio”, dove ha come insegnante Umberto Cosmo. All’università sceglie il corso di lettere laureandosi con una tesi su Rutebeuf. Intenzionato ad intraprendere la carriera diplomatica nel 1931 consegue anche la laurea in legge, discutendo con Gioele Solari una tesi sulle teorie del Parutae. Negli anni ‘30 frequenta i circoli antifascisti: viene arrestato il 31 maggio 1929 e trattenuto in carcere per circa un mese. Condannato a tre anni di confino, ottiene la commutazione della pena in due mesi di ammonizione con diffida a “non dar luogo a sospetti specialmente di indole politica” . Dal 1932 al 1935 dirige per il tipografo-editore Carlo Frassinelli la “Biblioteca europea”, collana che tese a rinnovare il panorama letterario pubblicando per la prima volta in Italia opere di Kafka, Melville (Moby Dick nella celebre versione pavesiana), Joyce, Babel, O’Neill, Twain. Lo stesso Antonicelli traduce e cura (con lo pseudonimo di Antony) la prima edizione italiana dei cartoons di Walt Disney. Nello stesso periodo frequenta il gruppo che aveva dato vita alla rivista “Cultura”, pubblicata dall’editore Einaudi, in gran parte formato da esponenti del movimento Giustizia e Libertà. Il 15 maggio 1935, in seguito ad una delazione, tutto il gruppo viene arrestato e Antonicelli viene rinchiuso nelle carceri Nuove e quindi trasferito a Roma, accusato, insieme con C. Levi e C. Pavese, di fiancheggiamento del movimento di “Giustizia e Libertà”. Il 15 luglio 1935 viene condannato a tre anni di confino da trascorrere ad Agropoli (Salerno). Viene liberato con largo anticipo nel marzo 1936. Collabora con Einaudi. Nel 1942, dà vita ad una casa editrice, la Francesco De Silva, prosecuzione ideale della “Biblioteca europea”, con la quale compie un’azione culturale di grande novità. Il 6 novembre 1943 a Roma viene arrestato dai nazisti e rinchiuso nel carcere di Regina Coeli, dove ritrova l’amico L. Ginzburg. Nel febbraio 1944 viene trasferito nel carcere di Castelfranco Emilia, da dove esce il 18 aprile dello stesso anno. Rientrato a Torino, inizia l’attività clandestina quale membro del Comitato di liberazione nazionale (CLN) del Piemonte. Diventa animatore della stampa clandestina antifascista. Nel dopoguerra fonda l’Istituto storico della Resistenza, collaborando inoltre a vari periodici (tra gli altri: “L’Approdo” e “Il Ponte”). Eletto al Senato nel 1968 e nel 1972. Tra le opere: i saggi La pratica della libertà (1976) e la raccolta poetica Improvvisi (1968).
[Cfr. DBI, vol. XXXIV, pp. 151-154]

Funzioni e occupazioni

  • giornalista
  • consulente editoriale
  • saggista
  • poeta
  • uomo politico

Complessi archivistici

Compilatori

  • Silvia Albesano
  • Rielaborazione: Nicoletta Trotta - Data intervento: 31 luglio 2020