Comune di Albino (CENS) ( sec. XII ? - )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente pubblico territoriale

Condizione: pubblico

Sede: Albino (BG)

Collegamenti

Profilo storico / Biografia

Estratto dal volume Atlante storico BG 2000, pp. 24,25:
È citato negli Statuti di Bergamo del XIV e XV secolo come comune autonomo appartenente alla facta di porta S. Lorenzo. Negli stessi ordinamenti, per fini fiscali, viene inoltre prescritta l’unione con Bondo. I riferimenti toponomastici contenuti nell’atto di descrizione confinaria del 1353, individuano un territorio corrispondente alla porzione del comune censuario ottocentesco posta a destra del fiume Serio (Innocenti, 1989; Innocenti, 1991). Il territorio alla sinistra del fiume era in parte occupato dalle terre di uso comune amministrate dal Comune Maggiore di Albino (*) ed in parte dai beni dell’Abbazia di San Benedetto. La descrizione dei confini del 1392 restituisce una situazione territoriale identica (Codice Patetta, 1996). Nel 1475 aggrega il territorio di Bondo in seguito all’istanza degli stessi abitanti. Il Da Lezze, nella sua relazione di fine mandato del 1596, elenca come sue contrade, a destra del Serio, le comunità di Bondo, Bruseto, Petello, Ama, Amora e Ganda (citato anche tra le contrade di Desenzano) e, al di là del fiume, Fiobbio e Polona. Nel 1594, «a causa di una ineguale ripartizione dei carichi fiscali e di una corrispondente disparità nella fruizione delle risorse», la contrada di Bondo avvia un processo di divisione del comune in contrade che si completa nel 1653 con l’istituzione di cinque contrade nel centro abitato (Cim’Albino, Piazza Camparo, Chiesa, Albina, Him’Albino) e quattro esterne (Fiobbio e Berlino uniti; Bondo, Petello e Dosso uniti; Ama, Amora e Predale uniti; Aviatico), ognuna delle quali era rappresentata da un proprio sindaco (Giupponi F., 1996). Unica tra queste ad essere citata come comune autonomo nel Catalogo delle comunità di Maironi Da Ponte del 1776 è Fiobbio, mentre Ama ed Amora sono inspiegabilmente riportate come contrade di Nembro. Nella Descrizione topografica e storica del bergamasco di Formaleoni del 1777, Amora viene invece segnalato come contrada del comune in oggetto. Il catalogo di Maironi Da Ponte riporta inoltre come contrada di Albino anche Abbazia, il cui territorio, fino alla metà del XV secolo, fu «soggetto all’autorità signorile dell’abate e distinto dai territori dei comuni limitrofi» (Zonca, 1996) e nei tre secoli successivi passò in regime di commenda. Nel prospetto di divisione del territorio bergamasco del 1797, dove l’entità territoriale di riferimento è la parrocchia, le contrade di Ama, Amora, Aviatico e Ganda sono elencate distintamente sotto il cantone di Alzano. Nel 1805 la sua circoscrizione subisce un nuovo ridimensionamento per la separazione di Fiobbio e “Bondo, Bruseto e Petello”. Nel 1809 aggrega “Comenduno con Desenzano”, Fiobbio, “Bondo, Bruseto e Petello” e, nel 1812, Aviatico. Con il Compartimento territoriale della Lombardia del 1816 i quattro comuni aggregati vengono ricostruiti. Nel 1818 riassorbe il comune di Fiobbio. Con R.D. n. 62 del 12 gennaio 1928 aggrega Desenzano al Serio, Bondo Petello e Vall’Alta raggiungendo l’attuale circoscrizione amministrativa.
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Bondo Petello.
È riportato come comune distinto negli Statuti cittadini del XIV e XV secolo, nei quali veniva inoltre disposta l’unione fiscale al comune di Albino. Nel 1353 vengono descritti i suoi confini che individuano un territorio grossomodo corrispondente alla parte occidentale del censuario ottocentesco, essendo la restante occupata da Bruseto, che optò per l’accorpamento a Comenduno. Nel 1475 ottenne l’aggregazione ad Albino (Soglian, 1991). Nel 1594 un gruppo di abitanti, i “poveri di Bondo”, avanzarono una prima richiesta di autonomia che fu concessa solo nel 1653, quando vennero istituite cinque contrade interne e quattro esterne tra le quali vi era quella di “Bondo, Petello e Dosso uniti”, rappresentata da un proprio sindaco (Giupponi F., 1996). La qualifica di contrada è confermata in tutte le fonti successive fino al 1805, quando si erige in comune autonomo con la denominazione di “Bondo, Bruseto e Petello”. Nel marzo 1809 è aggregato ad Albino e nel febbraio 1816 viene ricostruito. In tutte le fonti ufficiali successive è sempre registrato come comune autonomo ad eccezione del Dizionario Odeporico del Maironi Da Ponte del 1820 (che fa riferimento al Comparto territoriale del febbraio del 1816) che segnala Bondo, Bruseto e Petello come frazioni di Aviatico, dipendenti dalla parrocchia di Albino. Nel 1928 viene definitivamente assorbito da Albino.
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Bruseto
Il territorio di sua pertinenza viene definito negli atti di descrizione confinaria del 1353 e 1392 di Comenduno, di cui all’epoca costituiva un’enclave (Codice Patetta, 1996; Innocenti, 1991). Nella relazione di G. Da Lezze è elencato tra le contrade del comune di Albino. È riportato con la qualifica di comune autonomo nel Prospetto delle distanze del 1740. In seguito è sempre registrato come contrada di Albino, ad eccezione della Descrizione del Formaleoni (1777) dove viene segnalato come comune «composto da altri luoghi circonvicini ad Albino soggetti alla cura di Santa Maria di Ganda della pieve di Dossena e di Santa Maria Monte di Nese della pieve di Seriate». In tutte le fonti ufficiali successive, ad eccezione del Dizionario odeporico di Maironi del 1820, dove è segnalato come frazione di Aviatico, è sempre registrato come contrada di Bondo Petello.
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Comenduno
Negli Statuti di Bergamo del XIV e XV secolo è elencato tra i comuni ascritti alla facta di porta S. Lorenzo. Una recente ricerca, condotta in modo congiunto sulla cartografia e sulla toponomastica catastale di metà Ottocento, sulla toponomastica oggi in uso e su ricognizioni dirette sul terreno, ha consentito di ricostruire topograficamente i confini del comune nel 1353 (Innocenti, 1991). Secondo tale ricostruzione il territorio comunale comprendeva, a Sud, l’abitato attuale e una porzione di territorio oltre il fiume Serio, mentre a Nord-Est si estendeva con una lunga striscia di territorio a mezza costa fino a raggiungere le ultime propaggini orientali del monte Rena. Al territorio di Comenduno risultava annessa anche la piccola enclave di Bruseto che si oppose all’aggregazione alla vicina comunità di Bondo (Soglian, 1991). Nell’atto del notaio Giovanni di Donato Borelli di Desenzano del 1392 si riportano gli stessi termini confinali del 1353 e, a proposito di Bruseto, si conferma l’appartenenza al comune in parola: «Item est unum aliud terratorium de Comenduno situm ibi ubi dicitur in Bruseto…» (Codice Patetta, 1996). Nel 1596 è descritto ancora come comune autonomo e tra le sue contrade si registrano Berli (Berlino) e Corna (La Corna), entrambe sulla sinistra del Serio (Da Lezze, 1596). È menzionato come comune automono in tutte le fonti successive fino all’aprile 1797 quando viene unito a Desenzano.
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Desenzano al Serio
È registrato negli Statuti di Bergamo del XIV e XV secolo tra i comuni appartenenti alla facta di porta S. Lorenzo. L’assetto territoriale del comune a metà Trecento è stato oggetto di una recente dettagliata indagine di carattere geo-storico da parte di F. Innocenti. La sua successiva cartografazione, ha messo in luce un territorio di dimensioni limitate, ristretto alla sola porzione Sud-occidentale dell’omonimo censuario di metà Ottocento. Tale estensione risulta confermata anche dalla calcazione del 1392 contenuta nel Codice Patetta. Nel 1596 Da Lezze indica come sue contrade Perola, Ganda (citato anche tra le contrade di Albino) e Aviatico. Queste ultime due (oggi nel comune di Aviatico) erano poste nei territori di uso comune appartenenti al Comune Maggiore di Albino, ma i suoi abitanti dipendevano amministrativamente dal comune in oggetto. Nel 1797 esso assorbe il comune di Comenduno in quanto soggetto alla stessa parrocchia e nel 1809 viene aggregato ad Albino. Nel 1816 viene ricostruito. Nel 1863 modifica la propria denominazione in Desenzano al Serio e nel 1928 viene riassorbito da Albino. Nel maggio 1947 la popolazione di Desenzano presenta istanza per ottenere separazione da Albino. Nella seduta del 12 febbraio 1954 il Consiglio Provinciale, rilevando la mancanza dei presupposti di legge per la presentazione della domanda, delibera di rinviare gli atti, senza provvedimento, alla Prefettura (v. all.). La pratica non ha avuto seguito.
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Fiobbio
A fine Cinquecento è registrato ancora come contrada amministrativamente dipendente da Albino (Da Lezze, 1596). A metà del Seicento si erige in comune autonomo in unione a Berlino (Soglian, 1994), ma già nel 1715 appare nuovamente nei documenti con la qualifica di contrada. Nel catalogo di Giovanni Maironi del 1776 è riportato nuovamente come autonomo. Con la riorganizzazione amministrativa dell’aprile 1797, basata sulle circoscrizioni parrocchiali, viene ricompreso nella circoscrizione di Albino. Nel comparto territoriale del 1805 è registrato come comune distinto. Nel 1809 è riaggregato ad Albino e nel 1816 ricostruito. Due anni più tardi viene assorbito definitivamente da Albino.
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Vall’Alta
Negli Statuti di Bergamo del 1331 è citato in unione al comune di Cene; in quelli del 1353 e del 1391 viene riportato sia come comune distinto (elenchi dei comuni delle factae), che come un sol comune con Cene (elenchi dei comuni tenuti alla manutenzione della strada dalla porta di Plorzano – Bergamo a Gromo). Nel 1234 (calcazione di confine tra il comune di Cene-Vall’Alta e i possedimenti dell’Abbazia di San Benedetto), nel 1353 (descrizione dei confini del Comune Maggiore di Albino) e nel 1392 (descrizione dei confini di Cene-Vall’Alta) è documentata l’unione al comune di Cene. Tali atti definiscono un territorio che si estende fino alla valle del Luio, comprendendo tutto il territorio del censuario ottocentesco di Vall’Alta ad eccezione di una piccola porzione a Sud- Est, occupata dall’abbazia. Nella relazione del capitano Da Lezze del 1596 è registrato come comune autonomo con un’estensione che si assume pressoché coincidente con quella dell’omonimo censuario, ad eccezione della citata porzione meridionale che aggrega solo all’inizio dell’Ottocento. Come comune distinto è registrato in tutte le fonti successive fino al 1928, quando viene unito ad Albino.
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Comune Maggiore di Albino
Il Comune Maggiore di Albino, o Concilio di Albino, era formato dalle comunità di Albino, Desenzano, Comenduno e Bondo; comprendeva inoltre, come territori adibiti ad uso comune, tutto l’attuale comune di Aviatico e una vasta area a sinistra del fiume Serio, corrispondente al versante sinistro orografico della valle del Luio fino ai piedi del monte Pelsino, oltre il quale si estendevano i possedimenti dell’Abbazia di San Benedetto. Tutto il versante destro della valle e la comunità di Vall’Alta restavano inclusi nel comune di Cene. La prima menzione di questo organismo sovracomunale risale al 1173, ma il primo documento in cui esso risulta agire come istituzione, in completa autonomia rispetto al vescovado, è del 1250. In origine «doveva essere solo un organo di rappresentanza delle comunità per trattare con il signore la concessione d’uso dei beni, ma la continuità di questo rapporto ne fece il vero e proprio possessore di quelle terre, dotato di una propria personalità giuridica» (Zonca, 1996). Questa istituzione, che esercitò ampi poteri nella gestione del patrimonio collettivo, entrò in crisi con la caduta della Serenissima alla fine del XVIII secolo e cessò definitivamente di esistere con l’inizio della Restaurazione austriaca. Il 16 giugno 1816 le Deputazioni dei comuni di Albino, Comenduno con Desenzano, Fiobbio, Bondo ed Aviatico deliberarono la divisione dei beni comuni e degli oneri a carico dell’ente. La ripartizione territoriale avvenne l’anno successivo ad opera dei “Deputati della divisione”, che attuarono il comparto basandosi sulle circoscrizioni censuarie introdotte con il Catasto Napoleonico (Soglian, 1994).
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Territorio dell’Abbazia di San Benedetto
Nel 1136 il vescovo Gregorio decise di fondare un monastero nella valle del Luio donando ad esso parte del territorio della Curia di Albino. «Le terre donate all’atto della fondazione comprendevano tutta la parte più interna della Valle del Luio, con Casale e le sue pertinenze, e buona parte del versante meridionale, entro i confini segnati ad Est dai territori di Piano, di Gaverina, di Mologno e di Terzo (…), a Sud dal monte Pelsino con Valotella (…), ad Ovest dall’estremità della valle Iomella [tratto terminale della valle Misimascha, Fosso del Vallone nella cartografia IGM] e (a Nord del Luio) dalla vallecola vicina al Grumello Roncaricio, a Nord dalla strada dell’Altino» (Zonca, 1996). Verso la fine del Settecento la Repubblica di Venezia dispose la soppressione di molti monasteri fra cui quello in parola. Nel 1792 le sue terre vennero messe all’asta. Dal punto di vista amministrativo civile l’antico territorio abbaziale venne aggregato in un primo tempo (nel 1817) al comune di Vall’Alta, e poi (nel 1822), in via definitiva, al comune di Albino. (Per una ricostruzione topografica dettagliata dell’evoluzione territoriale del possedimento dell’abbazia dal XII al XIV secolo, si rimanda al saggio di A. Zonca del 1998).

Già inserito, in virtù della legge 3 dicembre 1971 n. 1102, nella Comunità Montana Val Seriana Inferiore, in funzione del D.P.G.R. n. 6480 del 26 giugno 2009 ed ai sensi della L.R. n. 19/2008, l’ente fa ora parte della Comunità Montana Valle Seriana.

Soggetti produttori

  • (collegato a) Comune di Bondo Petello inizio sec. XIV - 1928 gennaio 12
  • (collegato a) Comune di Desenzano al Serio sec. XIV - 1928 gennaio 12
  • (collegato a) Comune di Fiobbio sec. XVII - 1818
  • (collegato a) Comune di Vall'Alta sec. XVI - 1928 gennaio 12
  • (collegato a) Comune Maggiore di Albino (CENS) 1173 - 1816 giugno 16
  • (collegato a) Vicario della valle Seriana inferiore 1429 - 1797
  • (collegato a) Comune di Aviatico (CENS) 1777 ? -

Fonti

  • Soglian Albinese 1994 = Soglian Pier Maria, "Vivevano queste contrade ... i comuni dell'Albinese in età veneta", Comune di Albino, S. l., Biblioteca della Valle Seriana, 1994 (Biblioteca di Albino, 3).
  • Birolini, Ristrutturazione Infermeria Honegger 1990 = Birolini Francesco, "Intervento del Comune e di privati per la ristrutturazione. Per l'Infermeria Honegger di Albino lo Stato ha la memoria corta", in 'Ol Sére. Mensile illustrato della Val Seriana e della Val di Scalve', anno 2, n. 2, febbraio 1990, p. 18.
  • Soglian Abbazia 1982 = Soglian Pier Maria, "L'archivio dell'Abbazia di San Benedetto in Vallalta. Repertorio per una ricostruzione", in "Archivio Storico Bergamasco", 3, 1982, pp. 315-338.
  • Tiraboschi Vertenza 1993 = Tiraboschi Giampiero, "La vertenza del ponte sul fiume Serio", in 'Città di Albino', notiziario comunale, sett.-ott. 1993, pp. 9-14.
  • Atlante storico BG 2000* = Oscar Paolo, Belotti Oreste, "Atlante storico del territorio bergamasco. Geografia delle circoscrizioni comunali e sovracomunali dalla fine del XIV secolo ad oggi", Provincia di Bergamo, Bergamo, 2000 (Monumenta Bergomensia, LXX).
  • Belotti storia Bergamo 1959 = Bortolo Belotti, Storia di Bergamo e dei bergamaschi, Bolis, 1989
  • Soglian Nostra res publica 1991 = "Nostra res publica Albinensis. Valle, comuni e contrade nel Medio Evo", a cura di Soglian Pier Maria, S.l., Biblioteche della Valle Seriana, Ranica Bg, L. Maggioni, 1991 (Biblioteca di Albino, 2).
  • Zonca Vall'Alta 1998 = Zonca Andrea, "Gli uomini e le terre dell'Abbazia San Benedetto di Vallalta (secoli XII-XIV)", Bergamo, Civica biblioteca A. Mai, Albino, s.l., 1998 (Raccolte civiche di storia e arte).
  • Terre di Albino 1996 = Comune di Albino, Storia delle terre di Albino dalle origini al 1945, Grafo, 1996
  • Albino elenco Soglian 1983 = Documenti per la storia di Albino, 1983
  • Gelfi Capitali svizzeri 1995 = Gelfi Mauro, Capitali svizzeri e nascita dell´industria cotoniera a Bergamo, Archivio Storico Bergamasco, 3, 1995
  • Zonca Abbazia Vall'Alta 1993-1994 = Andrea Zonca, Possesso fondiario e dominio signorile. Il patrimonio dell'Abbazia di San Benedetto in Vallalta nei secoli XII-XIV, 1993-1994
  • Da Lezze Descrizione 1596 = Da Lezze Giovanni, Descrizione di Bergamo e suo territorio 1596 di Giovanni Da Lezze, Provincia di Bergamo-Assessorato istruzione e cultura-Centro documentazione beni culturali, 1988
  • Leffe Da Lezze 1596 = Descrizione di Bergamo e del suo territorio 1596 di Giovanni Da Lezze - Trascrizione del testo di Leffe, pp. 335-336., 1989
  • Albino archivio parrocchiale inventario 1991 = Archivio parrocchiale San Giuliano - Albino. Inventario, 1991
  • Borromeo visite 1575 = Gli atti della visita apostolica di S. Carlo Borromeo a Bergamo (1575), Olschki, 1936-1957
  • Leffe atti Borromeo 1575 = Gli atti della visita apostolica di S. Carlo Borromeo a Bergamo (1575), 1938, 1945,1957

Compilatori

  • Aggiornamento scheda: Sergio Del Bello (Archivista) - Data intervento: 21 novembre 2006
  • Aggiornamento scheda: Fausta Bettoni (Archivista) - Data intervento: 10 agosto 2010
  • Aggiornamento scheda: Sergio Del Bello (Archivista) - Data intervento: 10 agosto 2010
  • Aggiornamento scheda: Chiara Perico (Archivista) - Data intervento: 05 novembre 2014