Museo storico Giuseppe Garibaldi ( 1932 - )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente di cultura, ricreativo, sportivo, turistico

Condizione: pubblico

Sede: Como

Collegamenti

Profilo storico / Biografia

Il Museo storico Giuseppe Garibaldi è ospitato all’interno di Palazzo Olginati, che risale al XV secolo; la proprietà passò dalla famiglia De Curte, sotto cui venne costruito, ai conti Della Torre di Rezzonico fino agli Olginati. Luigi Olginati, membro della Commissione municipale per la formazione e conservazione del Civico Museo, commissionò nel 1853 i lavori di ristrutturazione cercando di recuperare una veste antica; è da allora che il palazzo mantiene l’attuale aspetto, sobriamente elegante all’esterno e riccamente decorato all’interno.
Il palazzo, assieme agli arredi e alle suppellettili presenti nell’edificio, venne donato al Comune di Como grazie al legato dell’ultima discendente della famiglia Olginati, Carlotta, a condizione che vi fosse allestito “un museo da intitolarsi a Giuseppe Garibaldi in memoria del soggiorno che il Generale vi fece” nel 1866.
Il Museo venne inaugurato nel 1932 alla presenza del generale Ezio Garibaldi, nipote dell’eroe. Pochi anni dopo venne unito al Palazzo Giovio con due passaggi coperti, dando così vita ad un percorso espositivo unitario con il Museo Archeologico.
L’esposizione di oggetti risorgimentali prese avvio nel 1884, quando numerosi cimeli e documenti furono raccolti fra i cittadini comaschi e sistemati all’interno del Museo civico, collocato allora nei locali del Liceo Volta.
Quando, nel 1897, venne inaugurata la sede museale di Palazzo Giovio, i materiali vennero ospitati nella sala Risorgimento. Nel 1932 le raccolte risorgimentali furono trasportate da palazzo Giovio a palazzo Olginati, e diedero vita al nuovo Museo Storico, allestito nelle sale del piano nobile.
L’attuale organizzazione espositiva nelle due sezioni Risorgimento e Storia contemporanea ed Etnografia e Quadreria risale agli anni Sessanta; negli ultimi anni il percorso è stato arricchito da due salette, dedicate ai pizzi e a un presepe napoletano.
Le prime sale sono dedicate al periodo prerisorgimentale e risorgimentale: si parte dall’epoca napoleonica per arrivare al tempo dei moti carbonari; si passa quindi alla sala concernente l’insurrezione antiaustriaca del 1848, che costituisce un po’ il cuore di questo percorso. La piccola sala seguente è dedicata alla battaglia di San Fermo (1859) dopo la quale, vincitore degli Austriaci, Garibaldi scese in Como. A quest’ultimo e ai suoi seguaci è dedicata la sala dell’Epopea Garibaldina, dalla spedizione dei Mille del 1860 agli ultimi sprazzi del volontarismo delle camicie rosse nelle Guerre Balcaniche del 1912 – 13.
La seconda parte del percorso riguarda, invece, la storia contemporanea, ovvero le guerre del ‘900 a cominciare dalle campagne d’Africa (1887 – 1937); segue la I guerra mondiale, con numerose armi e svariati oggetti di equipaggiamento militare. L’ultima saletta raccoglie ricordi della II guerra mondiale; i due conflitti mondiali sono idealmente collegati dai cimeli collocati nell’ambiente dedicato agli Eroi Comaschi.
Oggetti di tipo etnografico, testimonianze della cultura locale a vari livelli compaiono nei cataloghi del Museo fin dai primordi; dopo l’allestimento della sezione Risorgimento nel 1932 nelle sale al piano nobile del palazzo affacciate sulla piazza era seguito, negli anni seguenti, quello delle altre sale allo stesso piano del palazzo, per la maggior parte affacciate all’ampio cortile e porticato. La sezione trovò una sistemazione organica solo nel 1968; la disposizione di allora è ancora in gran parte quella odierna.
Il percorso parte dalla Sala Duomo, dominata dai calchi in gesso dei podii di Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane, fatti eseguire attorno al 1911 dall’arch. Federico Frigerio. Questa sala e la successiva, Sala Rovelli, sono attualmente utilizzate per esposizioni temporanee. La Sala Manzi conserva testimonianze relative ai secoli XVIIXIX, con particolare riguardo all’abbigliamento, sia dei nobili sia dei popolani. La Sala Olginati, o Sala Verde, così chiamata per il colore predominante, è un salottino dell’ottocento, come quello che aveva proprio qui l’antico proprietario del palazzo, compresi i soprammobili di porcellana e i quadri di famiglia. Le decorazioni parietali ottocentesche, inalterate, sono venute in luce in occasione del restauro del soffitto negli anni ‘60. La Sala De Orchi raccoglie materiali eterogenei, per lo più accessori legati all’abbigliamento, dei secoli XVIIXIX. La Sala Masier o Sala Rossa, così chiamata per il colore predominante, presenta una notevole decorazione parietale completamente riscoperta in occasione del restauro del soffitto negli anni ’60. Due sale, fuori percorso, ospitano pizzi e ricami, con opere dal XVII al XIX secolo, e un notevole Presepe napoletano del XVIII secolo.

Fonte
Comune di Como – Testo dal Settore Cultura

Bibliografia di riferimento
Per la bibliografia relativa al Risorgimento comense si rinvia alla ricca sezione contenuta nel volume di G. Mori.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Prima redazione: Domenico Quartieri (archivista) - Data intervento: 28 dicembre 2017