Pentich, Graziana ( Trieste (TS), 1920 dicembre 19 - Roma (RM), 2013 gennaio 25 )

Tipologia: Persona

Profilo storico / Biografia

Graziana Pentich nasce a Trieste il 19 dicembre 1920 dal fotografo Carlo Pentich e dalla pittrice Nerina Inchiostri che oltre a lei hanno altri tre figli.
Graziana frequenta il Regio Liceo Scientifico Guglielmo Oberdan a Trieste e il 28 dicembre 1940 si iscrive alla facoltà di Scienze Politiche e Sociali. Durante il corso di studi quadriennale svolge un periodo di insegnamento, come attestano alcune carte rinvenute nel suo fondo personale. Il 12 dicembre del 1944 si laurea con una tesi su Il problema della famiglia nella società contemporanea, relatore Francesco Collotti, ottenendo un punteggio di 110/110.
Per l’anno 1945 accetta l’incarico di assistente presso la facoltà di Sociologia. Durante una vacanza estiva a Venezia conosce Emilio Vedova, legato al Gruppo di “Corrente” che la introduce nell’ambiente dell’arte contemporanea e le fa conoscere le poesie di Alfonso Gatto.
Nel marzo del 1946, anche a causa del rapporto difficile con il padre, decide di lasciare Trieste per Milano. Frequenta assiduamente la Casa della Cultura in via Filodrammatici 5, dove si trova anche la sede del settimanale, poi mensile, “Il Politecnico” diretto da Elio Vittorini. Insieme a Domenico Porzio, Graziana collabora svolgendo delle ricerche in biblioteca. Ad una conferenza di Marcel Raymond su Paul Valéry conosce il poeta salernitano Alfonso Gatto al quale rimarrà legata fino alla primavera del 1970. Collabora al foglio da lui diretto, “Il Settimanale”, e pubblica poesie, prose e articoli vari su numerose riviste dell’epoca tra cui si ricordano “La Fiera Letteraria”, “Tempo Presente”, “La voce di Milano”, “Epoca” e “Il Critone”. Singole poesie vengono pubblicate anche su “Pattuglia”, “L’Unità”, “Il Progresso” (come Solo la luna scritta in ricordo del fratello Leone e pubblicato nel gennaio del 1949), “Il Corriere di Trieste” e “Gazzetta del Sud”. Alcune sue liriche verranno pubblicate anche nelle seguenti antologie: Seconda Antologia di poeti nuovi, Premio San Babila, inediti a cura di V. Sereni, Milano, Edizioni della Meridiana, 1951; Il segno e la parola, a cura di Guglielmo Petroni e Gabriella Sobrino, s.l., CIDAC, 1975, con immagine-quadro e poesia di Graziana Pentich; “bloc-notes”, a cura di Giacinto Spagnoletti, nel 1989, Biblioteca Cominiana (Loreggia Padovana).
Nel 1947 la coppia Gatto-Pentich si trasferisce per un breve periodo a Venezia e poi a Torino.
L’8 ottobre 1949, durante il soggiorno a Carate Urio sul lago di Como, nasce il primogenito Leone. Da lì in poi seguiranno molti spostamenti legati all’attività di Alfonso Gatto, dapprima a Milano, poi a Firenze e infine a Roma, con lunghi soggiorni estivi a Salerno e brevi viaggi di Graziana a Trieste. Tra il 1950 e il 1957 va collocata la sua prima fase pittorica, legata soprattutto a figure geometriche. Più avanti Graziana studierà in particolare l’opera del pittore francese, di origini russe, Nicolas de Staël, di Giorgio Morandi e di Henry Moore. Tra aprile e maggio del 1955 alla Galleria del Cavallino di Venezia, diretta da Carlo Cardazzo, inaugura la sua prima mostra personale. La presentazione nel catalogo è firmata da Alfonso Gatto. Segue nell’anno successivo un’altra esposizione alla Galleria Schettini di Milano. Nel 1961 esce nella collana Quaderni del “Critone”, Lecce (Galatina), diretta dal poeta leccese Vittorio Pagano, il volume di prose autobiografiche giovanili Una patria da trovare. L’11 luglio del 1962 nasce il secondogenito Teodoro che muore l’11 agosto dello stesso anno. L’anno dopo Graziana si occupa delle illustrazioni per il volume per l’infanzia Il Vaporetto di Alfonso Gatto (Milano, Ed. Nuova Accademia). Nel 1965 espone alla Galleria d’arte Santacroce di Firenze e alla Galleria d’arte l’Incontro di Salerno. La presentazione della pittrice è scritta rispettivamente da Alfredo Righi e da Natalia Ginzburg. L’anno successivo allestisce una mostra alla Galleria d’arte Il Traghetto di Venezia.
Graziana segue l’attività poetica e artistica di Alfonso Gatto nonché l’educazione del figlio Leone, che dopo la maturità classica conseguita nel 1967 presso il Liceo Mamiani di Roma si iscrive ad Architettura e quindi a Lettere Moderne all’Università La Sapienza di Roma.
Nel 1968 esce da Mondadori la raccolta di poesie Una visita agli anni (1945-1958) . Comincia ad incrinarsi il rapporto tra Graziana e il poeta Alfonso Gatto: il loro legame si dissolverà definitivamente due anni dopo. A questo periodo risale la seconda fase della sua pittura, legata al tema delle finestre, che si protrae fino al 1979. Espone alla Galleria d’arte il Traghetto, Venezia, dal 7 al 18 ottobre 1969, alla Galleria d’arte la Borgognona, Roma, dal 20 gennaio 1971, alla Galleria Michelucci, Firenze, dal 26 febbraio al 16 marzo 1972 e di nuovo alla Galleria Schettini, Milano, dal 10 al 22 ottobre 1972. Il critico Filiberto Menna e lo scrittore romano Alberto Moravia commentano la fase delle finestre della Pentich nel catalogo romano e in quello milanese.
Nell’anno accademico 1973-74 Leone si laurea con una tesi su Joyce, relatore Agostino Lombardo (una parte della tesi verrà poi pubblicata sulla rivista “Nuovi Argomenti”, 55, luglio-settembre 1977, pp. 210-219). Dal 1974 al 1980 Graziana Pentich lavora per la RAI. È autrice del programma radiofonico Conversazione di Graziana Pentich (27 puntate). Nell’aprile del 1976 l’artista tiene un’altra mostra personale alla Galleria Lastaria di Roma (il catalogo ha prefazione di Filiberto Menna).
L’8 marzo del 1976 Alfonso Gatto muore in un incidente stradale; il 6 giugno dello stesso anno Leone Pentich Gatto si toglie la vita.
Dal 1983 al 1988 Graziana si dedica ancora alla pittura (soprattutto astratta) e nello stesso periodo segue con grande interesse conferenze e lezioni, soprattutto in ambito letterario e in particolare legate al mondo tedesco (al Goethe-Institut, all’Istituto Italiano di Studi Germanici, all’Istituto Austriaco di Cultura etc.).
Nel 1993, l’anno della prima donazione delle carte di Alfonso Gatto al Centro Manoscritti di Pavia (ne seguirà una seconda nel 2001), esce il volume I colori di una storia, prose e immagini in ricordo di Alfonso e Leone (Milano, All’Insegna del Pesce d’Oro) mentre nel 2000 il Centro manoscritti pubblica il Catalogo delle lettere a Alfonso Gatto (1942-1970), donate da Graziana. La corrispondenza tra Graziana Pentich e Alfonso Gatto invece viene acquisita dal Ministero dei Beni Culturali nel 1996 ed è conservata presso la Biblioteca Universitaria di Pavia.
Nel 2009 esce il volume Dove saremo un giorno a ricordare (Novara, Interlinea) contenente prose e poesie. Graziana Pentich muore il 25 gennaio del 2013 a Roma.

Libri:
Una patria da trovare, Quaderni del “Critone”, Lecce (Galatina) 1961.
Una visita agli anni, Milano Mondadori, 1968.
I colori di una storia, Milano, All’Insegna del Pesce d’Oro, 1993.
Dove saremo un giorno a ricordare, a cura di Angelo Stella e Roberto Vetrugno, Novara, Interlinea, 2009.

Fonti (oltre ai libri di Graziana Pentich):
Fondo Gatto-Pentich, Fondazione Maria Corti, Pavia.
Graziana Pentich. Opere 1947-1979, a cura di Luigi Lambertini, Bologna, Edizioni BORA, 1999.
Mara Affinito, I quaderni d’appunti della pittrice Graziana Pentich, dal 1950 al 1979, Tesi di diploma discussa presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Scuola di Specializzazione in Beni storico artistici, relatore Prof. Marco Morandotti, a.a. 2011-2012.

Mostre personali della pittrice:
- 1955 alla Galleria del Cavallino di Venezia;
- 1956 alla Galleria Schettini di Milano;
- 1965 alla Galleria d’Arte Santacroce di Firenze e alla Galleria d’Arte L’Incontro di Salerno;
-1966 alla Galleria d’Arte Il Traghetto di Venezia;
- 1969 alla Galleria d’Arte Il Traghetto 1 di Venezia;
- 1970 alla Galleria d’Arte Il Traghetto 1 di Venezia;
- 1971 alla Galleria d’Arte La Borgognona di Roma
- 1972 alla Galleria Michelucci di Firenze e alla Galleria Schettini di Milano;
- 1978 alla Galleria d’Arte Lastaria a Roma;

Cataloghi monografici:
- Alfonso Gatto, Pitture di Graziana Pentich, Galleria del Cavallini, Venezia 1955.
- Alfredo Righi, Graziana Pentich, Edizioni d’Arte Santacroce, Firenze 1965.
- Natalia Ginzburg, Graziana Pentich, Galleria L’Incontro, Salerno 1965.
- Virgilio Guidi, Graziana Pentich, Edizioni “La Vernice”, Venezia 1966.
- Toni Toniato, Graziana Pentich, Galleria d’Arte il Traghetto 1, Venezia, 7-18 ottobre 1969.
- Arturo Bovi-Toni Toniato, Graziana Pentich. Le Fintestre, Galleria d’arte il Traghetto 1, Venezia, 7-18 ottobre 1969.
- Virgilio Guidi, Dipinti di Guidi e della Pentich, Galleria Il Traghetto 1, Venezia 1970.
- Filiberto Menna, Graziana Pentich, Galleria d’Arte La Borgognona, Roma 1971.
- Alfredo Righi, Graziana Pentich, Galleria Michelucci, Firenze 1972.
- Alberto Moravia, Graziana Pentich, Galleria Schettini, Milano 1972.
- Filiberto Menna, Graziana Pentich, Galleria d’Arte Lastaria, Roma 1978.

Funzioni e occupazioni

  • pittrice
  • poetessa
  • scrittrice

Complessi archivistici

Soggetti produttori

Fonti

  • Pentich2021 = Un giorno, a ricordare. Per Graziana Pentich, Fondazione Maria Corti, 2021
  • Affinito2021 = Mara Affinito, Graziana nelle ore di Delft, Fondazione Maria Corti, 2021
  • Campiglio2021 = Paolo Campiglio, Graziana Pentich “parla pittura. Nelle sale del Collegio Nuovo di Pavia, Fondazione Maria Corti, 2021
  • Leone2021 = Nicoletta Leone, Il «lento accumulo gravitante» dell'archivio di Graziana Pentich, Fondazione Maria Corti, 2021
  • Affinito2012 = Mara Affinito, Le cento tempere delle "Rime di viaggio per la terra dipinta" di Alfonso Gatto, 2012

Compilatori

  • Aggiornamento scheda: Nicoletta Leone
  • Revisione: Nicoletta Trotta - Data intervento: 26 ottobre 2020