Monte di pietà di Lodi ( 1512 - sec. XIX )
Tipologia: Ente
Tipologia ente: Ente di assistenza e beneficenza
Sede: Lodi
Codici identificativi
- MIDB001098 (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]
Profilo storico / Biografia
Il Monte di Pietà di Lodi viene fondato nel 1512 grazie al crescente afflusso di lasciti e di donazioni a favore del tempio civico. Afferma a tal proposito una memoria tardosettecentesca conservata nell’archivio: “Questo Monte di Pietà conosce la sua origine da una predica su tal istituzione fatta l’anno 1512 da fra’ Macario servita. L’unico monumento si ha dagli annali della chiesa della Beata Vergine Coronata scritti dal fu cavalier Cernuscoli lodigiano che serbasi nell’archivio (1). Le offerte di mano in mano da benefattori contribuite ed i lasciti fatti da pii testatori con l’andare degli anni hanno dato luogo di fissare i due oggetti d’amministrazione sul piede de’ quali anche al d” d’oggi la medesima si conserva: risguarda il primo un cumulo di danaro disposto al sovvenimento de’ poveri sopra pegni; risguarda il secondo l’ordinaria amministrazione degli effetti in detto Monte pervenuti o per eredità o per singolari successioni e l’adempimento degli obblighi dai detti testatori voluti"(2).
Il Monte di Pietà nasce quindi come emanazione della Scuola dell’Incoronata con il caritatevole intento di dare sostegno alle classi più povere effettuando prestiti su pegno a tassi di interesse molto contenuto dell’ordine del tre e mezzo per cento annuo. Tali istituzioni si erano diffuse in Lombardia a seguito della predicazione del Beato Bernardino da Feltre il quale " aveva lasciato un segno anche a Lodi dove nel 1475 aveva lanciato parole infuocate contro gli ebrei" (3).
Gli Statuti della Scuola dell’Incoronata, nella parte intitolata “Capitoli per l’amministrazione del Monte di Pietà”, riportano indicazioni per la gestione amministrativa dell’ente, con le cariche istituzionali ad essa preposte, e per la tenuta dei libri contabili. Sono gli stessi amministratori della Scuola “deputati anco alla conservatione del Monte di Pietà … in questo modo cioè che a tutto lor potere, sapere et diligentia sinceramente attenderanno alla conservatione della riputatione et utile d’esso Monte”. Ogni anno, alle calende di gennaio, i deputati della Scuola devono eleggere un Tesoriere del Monte, che ha l’obbligo di dare “sigurtà”, pena l’invalidazione della sua nomina. Egli è responsabile “in solido” dei beni (i pegni) e dei denari costituenti il patrimonio dell’ente ed è per questo che in occasione di ogni nomina viene redatto un verbale di riconsegna del vecchio Tesoriere che serve anche da nuova consegna per il nuovo incaricato. Il Tesoriere è tenuto alla compilazione di due libri giornali, l’uno “delli denari prestati” e l’altro “delli denari scossi”, e di un libro mastro sul quale riportare le somme, i pegni e i nomi delle persone che impegnano i loro averi. Spetta al Tesoriere la nomina delle “persone necessarie al bisogno del Monte … pagarle del suo salario … et la sigurtà ch’egli darà s’estendi ancor per dette persone”. Come si può rilevare l’incarico del Tesoriere del Monte si configura come un’attività che presenta gli stessi rischi di una qualsiasi impresa data all’incanto.
Il controllo sull’ufficio del Tesoriere viene effettuato dai priori in carica di bimestre in bimestre ed è loro compito, almeno una volta al mese, verificare che la tenuta dei libri sia conforme alle disposizioni contenute nei capitoli statutari, prendere visione dei pegni e della quantità di denaro esistente in cassa.
Un mese prima della fine dell’anno i deputati nominano due ragionieri con l’incarico di effettuare, entro quindici giorni, “li conti del debito et credito et di tutto il maneggio del Monte” e di riferire in merito a ciò al Consiglio dei deputati al fine di poter consegnare, all’inizio del nuovo anno, l’impresa del Monte al Tesoriere entrante in carica. Periodicamente vengono venduti all’incanto i beni non redenti alla presenza del Tesoriere dei pegni, di uno dei deputati e del cancelliere della Scuola il quale deve annotare l’importo della vendita e la qualità del pegno venduto in due appositi libri, uno dei quali da custodirsi presso il Monte e l’altro presso il cancelliere stesso.
Allo stato attuale delle ricerche non è possibile fornire ulteriori dati sulle vicende storico-istituzionali dell’ente e, in particolare, sul suo destino al momento della costituzione della Congregazione di Carità.
Note
1. Cfr. Arch. Inc., S. 6, reg. 1. Il fatto che già alla fine del Settecento si indichi come unico documento a testimonianza della fondazione del Monte gli annali del Cernuscolo sta a significare che già a quell’epoca il registro o i registri delle Provvisioni relativi al periodo 1488 – 1527 erano andati perduti.
2. Cfr. Arch. Inc., S. 4.4, reg. 19, allegati.
3. S. Bistoletti Bandera, “Religiosità e pittura nel Rinascimento lombardo”, in “Le stagioni dell’Incoronata”, Lodi, 1988.
Complessi archivistici
Compilatori
- Daniela Fusari (Archivista)
- Elena Salanti (Archivista)
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/creators/7789