Galleria Campari

Condizione giuridica: privato

Macrotipologia: Ente economico / impresa

Cenni storico istituzionali:

La Galleria Campari, aperta al pubblico dal 2010 in occasione dei 150 anni di vita dell’azienda,è uno spazio dinamico, interattivo e multimediale, interamente dedicato al rapporto tra il marchio Campari e la sua comunicazione attraverso l’arte e il design. L’idea del progetto nasce nell’ambito della trasformazione urbanistica dello storico sito produttivo di Sesto San Giovanni realizzato da Davide Campari nel 1904. Negli anni 2007/2009 il complesso è stato interamente trasformato con la realizzazione del nuovo Headquarter del Gruppo Campari e con il recupero dello storico fabbricato, su progetto dell’architetto Mario Botta.
Una visita alla Galleria Campari offre l’esperienza unica e dedicata, legata al mondo dell’arte, della comunicazione e della fotografia che hanno reso il marchio Campari inimitabile e apprezzato a livello internazionale. Significa entrare in un laboratorio di immagini ed emozioni in cui la storia del marchio – fatta di brillanti intuizioni, di campagne pubblicitarie raffinate, di una strategia comunicativa all’avanguardia – continua a proiettare il brand nel futuro.

Contatti:

Referente: Paolo Cavallo - direttore responsabile; Marina Mojana - direttore artistico

Collegamenti:

Patrimonio:

L’Archivio Campari conserva oltre 3.000 opere su carta, soprattutto affiche originali della Belle Epoque, ma anche manifesti e grafiche pubblicitarie dagli anni ‘30 agli anni ‘70, firmate da importanti artisti come Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello, Fortunato Depero, Franz Marangolo, Guido Crepax e Ugo Nespolo; caroselli e spot di noti registi come Federico Fellini e Singh Tarsem; oggetti firmati da affermati designer come Matteo Thun, Dodo Arslan, Markus Benesch e Matteo Ragni.
La visita alla Galleria Campari è una totale immersione sensoriale nei valori del marchio: creatività, vitalità e proiezione verso il futuro; le opere sono esposte sia in originale che in versione multimediale, rielaborate da giovani Interaction Designer (Cogitanz) utilizzando modalità multimediali quali il video wall con 15 schermi dedicati ai caroselli dagli anni ‘50 agli anni ‘70, gli 8 proiettori in alta definizione che proiettano su una parete di 32 metri manifesti d’epoca animati, video dedicati agli artisti, immagini tratte dai calendari e gli spot pubblicitari dagli anni ‘80 ad oggi. Infine un tavolo interattivo con 12 schermi touch screen consente di fruire gran parte del vasto patrimonio artistico dell’azienda.

Orari e indicazioni per l'accesso ai fondi:

Apertura al pubblico
Martedì, giovedì, venerdì con visite guidate (durata circa 1 h 30 min ) alle ore 14.00 – 15.30 – 17.00.
Il primo sabato del mese con visite guidate alle 10.00 – 11,30 – 14.00 – 15.30 – 17.00.
Possibile prenotazione visite per gruppi su appuntamento anche in altri giorni od orari.

Ingresso gratuito

Visite guidate
In italiano gratuita e sempre disponibile. Su prenotazione e a pagamento anche in lingua inglese e francese

Servizi aggiuntivi
Store e Bookshop aperto martedì, giovedì, venerdì e il primo sabato del mese negli stessi orari della Galleria; chiuso gli altri giorni. Si accettano bancomat e carte di credito

Come arrivare
In auto: Autostrada A4 uscita Cinisello Balsamo/Sesto San Giovanni seguire indicazioni centro città (in prossimità della Stazione Ferroviaria). Con Metropolitana: linea MM1 (rossa) fermata Sesto Rondò oppure capolinea Sesto 1° Maggio FS.

Servizi:

La Galleria Campari organizza mostre temporanee, attività didattica e di ricerca, e promuove pubblicazioni sulla storia della comunicazione dell’azienda attraverso arte e design. Offre servizi di prestito a musei ed esposizioni e di consulenza storico-critica a sostegno dei progetti curatoriali che includano materiale della collezione Campari e visite guidate per privati, studenti ed esperti del settore.

Sedi

Sede legale
Indirizzo:
Campari
Viale Antonio Gramsci, 161
20099 Sesto San Giovanni (MI)

Complessi archivistici

Compilatori

  • Inserimento dati: Primo Ferrari (Archivista) - Data intervento: 24 dicembre 2014