FONDAZIONE LA TRIENNALE DI MILANO

Condizione giuridica: privato

Macrotipologia: Ente di cultura, ricreativo, sportivo, turistico

Altre denominazioni:

  • TRIENNALE MILANO (denominazione parallela)

Cenni storico istituzionali:

La prima edizione con cadenza triennale dell’Esposizione Internazionale delle Arti Decorative ed Industriali moderne ha luogo ancora, come le tre precedenti edizioni Biennali, sotto l’organizzazione del Consorzio Autonomo Milano-Monza-Umanitaria, nella Villa Reale di Monza. La IV Triennale è conseguenza diretta della volontà di conferire alla manifestazione un respiro più ampio e importanza e risonanza maggiori, attraverso una cadenza che da biennale passa a triennale con la legge 2 luglio 1929, n° 1178 e attraverso un criterio di selezione dei lavori esposti che vuole “(..) abbandonare le divisioni regionali”, perchè “Un’opera d’arte decorativa veramente moderna, originale e ben eseguita (..) supera le anguste cornici del pittoresco rusticano e si innesta nella vita nazionale”.(1) Nonostante il successo di pubblico e di critica, la manifestazione si chiude con un deficit al quale il CAMMU non riesce a far fronte e con decreto legge 25 giugno 1931 n. 949, poi Legge 21 dicembre 1931 n.1780, viene istituita in ente autonomo l’Esposizione Triennale Internazionale delle Arti Decorative ed Industriali moderne e dell’Architettura moderna. Lo statuto dell’Ente viene approvato con Decreto del Capo del Governo 30 settembre 1932 e le Triennali sono riconosciute e registrate in forma permanente dal Bureau International des Expositions di Parigi, il 27 ottobre 1932.
La V Triennale è la prima edizione che ha luogo a Milano nel Palazzo dell’Arte, appositamente progettato dall’architetto Giovanni Muzio e tuttora sede dell’attuale fondazione. Esso è di proprietà del Comune di Milano, che lo ha messo a disposizione permanente della Triennale prima con legge 137/1990 e in seguito con la Convenzione del 16/6/1993. L’utilizzo, la gestione del palazzo e i relativi oneri sono regolati da una Convenzione recentemente rinnovata, che ha anche restituito alla Triennale l’originario accesso diretto al Parco Sempione.
Se le Biennali erano state principalmente specchio del settore produttivo delle arti industriali, con la IV Triennale si palesa un’apertura verso l’architettura e soprattutto verso un’auspicata integrazione delle arti, che si traducono, alla V Triennale del ‘33, nella presentazione delle pitture murali di grandi artisti tra cui De Chirico, Sironi, Campigli, Carrà e nella prima esposizione internazionale di architettura moderna, nella quale "(..) si vedranno illustrati gli esempi informatori delle più interessanti architetture d’oggi in tutto il mondo (..) (2), nei confronti dei quali l’architettura italiana dimostra stile, carattere e bellezza propri. La prima Triennale del dopoguerra, la VIII, diventa il luogo per affrontare, sotto la guida di Piero Bottoni, il problema della ricostruzione. Essa promuove la progettazione e la realizzazione di un quartiere sperimentale alla periferia di Milano. Dopo l’esperienza del QT8, la pianificazione urbanistica e le innovazioni tecnologiche applicate all’edilizia sono diventate le tematiche chiave della Triennale durante tutti gli anni Cinquanta e anche il tema del disegno industriale, avviato sin dal 1940 con la Mostra internazionale della produzione in serie, è stato poi affrontato in modo organico e articolato sia nelle edizioni successive, con rassegne dedicate al design, sia con il convegno internazionale del 1954 (il primo in Italia sull’argomento) e con le mostre del “Compasso d’oro”. La tendenza dell’istituzione ad aprirsi verso ambiti d’interesse attuali continua nel tempo, fino alle più recenti esposizioni e incontri, in sintonia con l’ultima importante modifica, che riguarda la trasformazione dell’ente in fondazione con Decreto Legislativo 20 luglio 1999, n. 273 e che modifica l’ambito delle attività dell’istituzione, oggi impegnata a svolgere e promuovere la ricerca e le esposizioni non solo nei più "canonici " settori dell’architettura, dell’urbanistica, delle arti decorative e visive, del design, dell’artigianato e della produzione industriale, ma anche nei campi della moda e della comunicazione audiovisiva, che più recentemente si sono guadagnati l’attenzione di critica e pubblico, come espressioni artistiche e della cultura del nostro tempo. Sempre alla volontà di rimanere al passo con i tempi, che vedono sviluppi e trasformazioni a ritmi sempre più veloci, è dovuta la crisi d’identità che investe l’ente e che viene affrontata tramite un’attività permanente che ha inizio con la XVI edizione, la quale, se pur con mezzi modestissimi, svolge un programma espositivo continuativo dal 1979 al 1982. E’ dal 1993 che la fondazione inizia la sua reale attività continuativa, nella sede ristrutturata ed inaugurata ufficialmente il 4 novembre 1994, promuovendo mostre e seminari e ospitando esposizioni e convegni di altre organizzazioni culturali italiane e straniere.

Contatti:

  • Telefono: 02724341

Referente: TOMMASO TOFANETTI

Collegamenti:

Patrimonio:

Inaugurata nel marzo del 2005, la Biblioteca del Progetto della Triennale di Milano e il Centro di Documentazione raccolgono l’eredità del Centro Studi Triennale conservando il ricco patrimonio storico bibliografico e arricchendone i contenuti con l’istituzione dell’Archivio Storico, Fotografico e Audiovisivo. La struttura della biblioteca e degli archivi storici si trova all’interno del Palazzo dell’Arte di Giovanni Muzio, negli spazi sede della Fondazione La Triennale di Milano e del Triennale Design Museum.

La Biblioteca del Progetto si articola in Centro di Documentazione, con i materiali storici del Centro Studi Triennale tra cui la collezione dei periodici italiani e stranieri a partire dagli anni Venti, come Domus e La Casabella, e la raccolta dei cataloghi ufficiali delle Triennali; l’Archivio Storico, che conserva la documentazione prodotta dalla Triennale o acquisita da enti esterni dal 1923 e suddivisa in documenti e carteggi, disegni e planimetrie, raccolta grafica e manifesti, studi di progetto e schizzi, allestimenti; l’Archivio Fotografico, che comprende circa 30.000 oggetti tra stampe fotografiche argentee, diapositive, lastre di vetro e immagini che documentano le esposizioni e gli eventi svoltesi nell’arco dei 90 anni di attività culturale e istituzionale; l’Archivio Audiovisivo, che raccoglie circa 1.000 filmati su diversi supporti come pellicole, nastri VCR, U-Matic e Betacam, a partire dagli anni Venti, e circa 500 registrazioni audio dei principali eventi promossi ed ospitati dalla Triennale.
Il patrimonio della biblioteca comprende circa 17.000 volumi e raccoglie importanti fondi librari di architettura, design, arti visive, urbanistica, tra cui il fondo Tomàs Maldonado, la donazione Architectura & Natura, il fondo Acquati-Garavaglia, il fondo Augusto Morello nucleo fondante della biblioteca stessa, oltre ad alcuni fondi di periodici storici come il fondo Abitare e il fondo Casa Vogue.
Inoltre la Biblioteca del Progetto custodisce il fondo dei disegni di Alessandro Mendini del periodo 1960-2012, il fondo di architettura e progettazione dell’Archivio Paola Lanzani e Piercarla Toscano Racchelli Lanzani tra gli anni 1960 e 2010, e l’archivio Giuliana Gramigna sulla storia delle principali aziende di design e dei progettisti attraverso i cataloghi della produzione, fotografie e ritagli stampa.

Orari e indicazioni per l'accesso ai fondi:

Martedì – Venerdì 10.30-17.00 solo su appuntamento

Servizi:

consultazione documenti e carteggi, filmati, fotografie
reference e ricerche archivistiche, iconografiche, bibliografiche specialistiche
riproduzione documentazione
fotocopie
scansioni

Sedi

Sede legale
Indirizzo:
Palazzo dell'Arte
viale Alemagna 6
20121 Milano (MI)
Italia

Complessi archivistici

Compilatori

  • Aggiornamento scheda: Tommaso Tofanetti (Storico dell'Arte) - Data intervento: 20 marzo 2014