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Comune di Almennno San Bartolomeo

Comune di Almennno San Bartolomeo (1809 - 1983)

2.522 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Storia archivistica:

Le prime notizie sull’archivio comunale si trovano nell’Inventario di tutti gli atti ed oggetti che si trovano nell’ufficio comunale di Almenno S. Bartolomeo, compilato in occasione del passaggio di consegna dell’ufficio comunale alla nuova amministrazione e datato 7 aprile 1860 (1). Da esso si ricava il titolario di classificazione del carteggio preunitario:

- Acque e strade

- Arti e commercio

- Beneficenza

- Censo

- Consigli comunali

- Coscrizione

- Culto

- Finanza

- Pretura

- Imposte e sovrimposte

- Istruzione pubblica

- Militari e requisizioni

- Oggetti boschivi

- Oggetti vari

- Patrimonio

- Polizia

- Sanità – Tribunale

Nell’elenco compaiono anche alcuni faldoni generici di #atti#, del #carteggio riferibile alla macchina idraulica#, le liste elettorali, certificati delle vaccinazioni, circolari, Prestito nazionale, colera, istituzione della Guardia Nazionale oltre ai registri di protocollo.

Non sono stati rinvenuti inventari o elenchi relativi all’archivio comunale. Nel carteggio novecentesco si trovano notizie di un’operazione di scarto compiuta nel 1918 “minuziosamente e con tutta diligenza”, della quale però non si sono trovate altre notizie né elenchi, e di una successiva nel 1936 nella quale fu eliminata documentazione datata dal 1918 al 1930 (2).

Altre notizie sull’archivio comunale si limitano a quelle contenute nel verbale di consegna dell’ufficio municipale dal segretario uscente a quello subentrante, in data 1 settembre 1939, dove sono elencati gli atti, i registri e documenti esistenti dell’archivio con notizie sul loro stato di aggiornamento (3). Negli anni 1950 – 1952 gli atti risultano conservati in ordine cronologico sugli scaffali del locale adibito ad archivio e il comune viene più volte sollecitato dalla Soprintendenza archivistica a predisporne l’inventario (4). Nel 1959, tra i rilievi avanzati dalla Prefettura in seguito all’ispezione generale degli uffici comunali, viene prescritto il trasporto dell’archivio comunale, che si trovava nella soffitta della sede municipale, in un altro locale più idoneo posto al primo piano (5).

Le vicende più recenti che hanno interessato l’archivio sono state anche quelle che più ne hanno compromesso la conservazione, in modo particolare della documentazione più antica. La causa del grave disordine e delle pessime condizioni di conservazione dell’archivio storico è stato lo sfondellamento, avvenuto nel 1999, della soletta del locale in cui era conservato l’archivio comunale, nell’attuale sede municipale. Per la descrizione delle condizioni in cui si trovava l’archivio, è utile riportare due documenti, del quale il secondo allegato al primo, prodotti all’epoca in cui si verificò il cedimento della soletta, tratti dalla relazione conclusiva del lavoro di censimento svolto da Carlo Alzati:

“Almenno San Bartolomeo, venerdì 18 giugno 1999.

In data odierna i sottoscritti ing. Gianantonio Tagliabue, Sindaco di Almenno S.B., e Carlo Alzati, obiettore di coscienza prestante servizio civile presso detto Comune, hanno effettuato un sopralluogo nei luoghi di conservazione dell’archivio comunale, teso a verificare le condizioni di conservazione di tale documentazione.

La documentazione si trova conservata in sedi differenti:

. parte nel locale già adibito ad archivio, nel piano mansarda della sede municipale

. parte all’interno del locale dell’ex chiesetta del complesso Bettoni.

Presso la sede comunale appaiono conservati i documenti relativi all’ufficio tecnico, raccolti ordinatamente in una sala attigua al locale principale; mentre in quest’ultimo sono conservati in zona delimitata chiaramente documenti dell’ufficio anagrafe, unitamente a quelli di altri uffici, in ordine più precario.

Presso il locale del complesso Bettoni, invece è stata verificata una situazione di totale disordine con accatastamento casuale e sparso di tutti i faldoni, compresi quelli relativi all’archivio storico" (6).

Dalla relazione presentata dal responsabile dell’Ufficio tecnico in data venerdì 18 giugno 1999 e allegata alla precedente:

“Oggetto : Relazione sulle ultime vicende dell’archivio comunale.

Occorre premettere che i documenti, originariamente conservati in modo integrale all’interno dello stabile sede del Comune, si trovano ora divisi essendosi reso necessario lo sgombero quasi totale dei locali ove essi erano conservati, a causa del fenomeno di sfondellamento che ha messo in pericolo la statica dell’edificio ed in particolare del solaio del piano mansarda caricato del peso dei documenti dell’archivio.

Non risultando essere stata mai organizzata una Sezione separata d’archivio, i documenti sono sempre stati conservati secondo i diversi uffici di pertinenza, direttamente presso l’ufficio, per quanto riguarda le pratiche di immediato utilizzo; o nel locale adibito ad archivio per quanto riguarda tutte le restanti pratiche (anche correnti).

E’ inoltre da aggiungere che mentre il resto della documentazione trovava alloggio nel locale più ampio del piano superiore, la parte relativa all’ufficio tecnico è stata raccolta per iniziativa della sottoscritta responsabile dell’ufficio stesso, in funzione di una migliore organizzazione, in una sala attigua più piccola; cosa che le ha permesso di non essere toccata dagli ultimi avvenimenti, non essendo interessato detto locale allo sfondellamento, e rimanere quindi ordinata.

Infine estranea al trasloco è rimasta la maggior parte della documentazione relativa all’ufficio anagrafe, in quanto la responsabile dell’ufficio ha fatto in modo al momento dell’emergenza che tale documentazione non venisse spostata.

La restante documentazione ha subito due spostamenti:

il primo dall’edificio comunale, ad una sala nel complesso della Villa dell’Amicizia; ad opera dei Vigili del fuoco, ed in condizioni come comprensibile di particolare emergenza;

il secondo da tale sede all’attuale (presso il complesso Bettoni, dove è stata collocata nel ristrutturato locale dell’ex chiesetta, già luogo di riunione per alcune associazione che vi hanno lasciato loro materiale) per decisione del Sindaco rag. Rotini, ad opera dei dipendenti comunali.

Questi spostamenti hanno avuto per la documentazione carattere fortemente traumatico, in quanto per motivi di cui il principale è stato senza dubbio l’urgenza, il trasloco è avvenuto senza che sia stato possibile rispettare l’ordine in cui la documentazione si trovava disposta, ordine che si è dunque completamente perso.

L’aspetto più preoccupante è però il fatto che nel trasporto e nel deposito della documentazione, specie nell’attuale sede, diversi faldoni si sono aperti o rotti, lasciando fuoriuscire parte della documentazione che ora si trova dispersa.

Infine il locale dove i documenti hanno trovato alloggio, è stato oggetto nei giorni scorsi di un’intrusione a carattere vandalico".

Il titolario adottato per la sezione preunitaria in fase di riordinamento è stato ricavato dalla classificazione presente sulla documentazione, che si differenzia da quello dell’inventario del 1860 per la mancanza di diverse classi (arti e commercio, censo, pretura, imposte e sovrimposte, oggetti boschivi, polizia, tribunale), e la presenza di altri titoli mancanti invece nell’inventario (Esattoria, Giustizia, Impiegati, Oggetti da evadersi, Oggetti pendenti). Anche per il carteggio ottocentesco post unitario è stato adottato un titolario desunto direttamente dalla documentazione.

La presenza sulla gran parte della documentazione di classificazione è stata fondamentale, date le condizioni di totale scompaginamento in cui si trovava l’archivio storico, in particolare l’ottocentesco. La documentazione era per la quasi totalità non infaldonata e sciolta, poiché fuoriuscita dai fascicoli originali, e accumulata poi alla rinfusa, in pessimo stato di conservazione con la presenza di strappi, incrostazioni, polvere, muffe. Dopo una preliminare fase di spolvero, si è proceduto alla suddivisione della doc. ottocentesca precedente all’applicazione del titolario Astengo e quindi ad un’ulteriore suddivisione nei titoli originali. Il ritrovamento di diverse camicie dei fascicoli ha permesso in molti casi di ricostruire anche i nuclei documentari originali. Laddove ciò non è stato possibile, sono stati creati fascicoli annuali. Questa procedura è stata seguita anche per il carteggio novecentesco, che si trovava anch’esso in gran parte sciolto e disordinato, in cattivo stato di conservazione. Per quanto riguarda il carteggio novecentesco si segnala il fatto che la documentazione è stata classificata per categorie poiché non risultano essere state utilizzate le classi se non per brevi periodi dal 1898 al 1906 e dal 1940 al 1950. Dal 1898 al 1906, era però spesso utilizzata un’unica classe per categoria (ad esempio: IV.2). Una anomalia è rappresentata dalla doc. appartenente alla categoria I: dal 1898 al 1906 sono utilizzate le classificazioni #I.8 – Sessioni del Consiglio# e #III.2 Amministrazione#. Tale anomalia è senz’altro da attribuire ad un’erronea applicazione del titolario da parte dell’impiegato addetto alla protocollazione: dai riscontri sui protocolli infatti emerge che nel corso del 1906, in coincidenza con il cambio di mano nelle registrazioni, cambia anche il sistema classificatorio che indica da quel momento in poi la sola categoria e applica correttamente la categoria I agli atti relativi all’amministrazione. Si segnala che, rispettando nel riordino la classificazione originale della documentazione, sono stati conservati anche eventuali “errori” di classificazione, e che alcuni tipi di documentazione si possono trovare in categorie diverse per alcuni anni. Si riportano i casi principali a titolo di esempio:

- revisioni delle liste elettorali politiche, cosi come le elezioni politiche sono classificate in categoria I fino al 1910; dal 1945 revisione delle liste ed elezioni politiche si trovano in cat. VI ed elezioni amministrative in cat. I.

- carteggio relativo a ricoveri e spedalità si trovano sia in cat. II che in cat. IV

- carteggio relativo all’acquedotto sia cat. IV che cat. X

- cambi di residenza fino al 1905 in cat. XIII

Non sono state individuate notizie né tracce di interventi di riordino sull’archivio anteriori all’anno 1999. Tra il 1999 e il 2000, l’obiettore di coscienza in servizio presso il comune, Carlo Alzati, iniziò il riordino procedendo da un preliminare censimento dei faldoni sia dell’archivio storico che di deposito. Il suo intervento che inizialmente avrebbe dovuto concentrarsi sull’inventariazione dell’archivio storico, dopo la schedatura sommaria di una cinquantina di faldoni, si rivolse all’archivio di deposito.

Lo stato di conservazione della documentazione appartenente all’archivio storico è in generale cattivo, poiché la maggior parte di essa si trovava nelle condizioni già descritte. I danni principali sono costituiti da strappi, fragilità dei supporti, muffe. Sono stati raccolti in due faldoni i frammenti di documentazione non leggibile e non recuperabile.

L’archivio storico comunale è stato organizzato in tre sezioni di carteggio che rispecchiano cesure cronologiche riscontrate sulla documentazione e quelle istituzionali, mentre le serie particolari sono raccolte in un’unica sezione: Carteggio sezione 1809-1859Carteggio sezione 1860-1897Carteggio sezione 1898-1965Serie particolari 1859-1965La ripartizione del carteggio in base alla cesura istituzionale di preunitario e post unitario è stata imposta dalla documentazione stessa. La presenza di segnature originali sulla documentazione ottocentesca ha infatti permesso di ricostruire i titolari di ciascuna delle due ripartizioni. Il carteggio storico novecentesco è invece classificato in base alle categorie del titolario previsto dalla circolare ministeriale 1 marzo 1897, n. 17190-2. Nelle serie particolari è stata mantenuta quella documentazione che per tipo di supporto (registri, volumi) appare nettamente distinta dal carteggio.

Codici identificativi:

  • MIBA00E763 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Compilatori

  • Lucia Citerio (Archivista)
  • Sergio Ganzerla (Archivista)