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Centrale Limosiniero

Centrale Limosiniero (1294 - 1915)

2.490 unità archivistiche di primo livello collegate

Archivio

Metri lineari: 91.0

Consistenza archivistica: bb. 636

Il titolario − applicato in tutti i fondi patrimoniali del complesso archivistico in esame − è organizzato per materie riprendendo uno schema elaborato dal direttore generale dell'Ufficio di registratura e degli Archivi governativi, Bartolomeo Sambrunico, nel 1787. Le voci principali sono: "Origine e dotazione", "Patrimonio attivo", "Passività", "Amministrazione", "Economia", "Uffici".
Della rubrica "Origine e dotazione", gli inventari dell'Archivio Centrale Limosiniero indicavano la presenza di 12 faldoni del titolo "Casa di residenza". In occasione della recente ricostruzione del fondo, si è pensato di rispettare − in questo caso − la scelta operata dagli archivisti Antonio Noto e Bruno Viviano, lasciando quelle buste nell'Archivio Generale insieme alle altre pratiche riguardanti le diverse sedi dell'ente a partire dal 1785.
La rubrica "Patrimonio attivo" (bb. 197) è articolata nei titoli: "Insinuazione e liquidazione crediti verso lo Stato", "Capitali", "Case e poderi", "Decime", "Feudi", "Legna da ardere", "Livelli", "Piante e legnami", "Proventi avventizi e straordinari", "Questue per la città".
Nel titolo "Case e poderi" si è deciso di rispettare l'ordinamento alfabetico per nome del podere risultante dall'inventario degli anni quaranta invece di quello per luogo che si trova nell'inventario del 1912.
La rubrica "Passività" (bb. 261) comprende alcuni titoli qui accorpati sotto la voce "Beneficenze" e i titoli "Imposte dirette", "Imposte indirette ed eventuali", "Messe e Legati" (costituito da una sola unità "Petenti cappellanie ed assegni di messe arretrati", onservata all'interno del titolo "Messe e Legati" dell'Archivio Storico Amministrativo), "Mutui e capitali estinti. Da famiglie" (1), "Riparazioni annuali", "Spese per uffici".
La rubrica "Amministrazione" (bb. 33) è formata dai titoli: "Ordinazioni capitolari", "Riserva del demanio sui boschi" e "Oggetti estranei alla medesima".
La rubrica "Economia" (bb. 82) è composta dai titoli: "Bilanci" e "Contratti".
La rubrica "Uffici" (bb. 63) è costituita dai titoli: "Agenzie", "Cancelleria", "Cassa", "Commessi distrettuali", "Diurnisti (cessati)", "Economato", "Impiegati (cessati)", "Personale di basso servizio (cessato)", "Ragionateria (cessato)", "Sale di lavoro con macchine da cucire".

Note
1. La partizione "Mutui e capitali estinti. Da corpi", già spostata all'inizio del Novecento nell'Archivio della Congregazione di carità, andò distrutta durante i bombardamenti del 1943.

Storia archivistica:

L’Archivio Centrale Limosiniero è costituito da 636 buste e contiene documentazione compresa fra il 1294 e i primi anni del Novecento.
Le origini del fondo risalgono alla fine del Settecento, al momento dell’istituzione del Capitolo Centrale dei Luoghi pii elemosinieri (1791), incaricato di trattare gli affari comuni ai Cinque Luoghi pii più importanti di Milano: Quattro Marie, Misericordia, Divinità, Carità e Loreto che, a partire dal 1785 con le riforme di Giuseppe II, avevano assorbito 34 luoghi pii minori attivi in città.
L’Archivio Centrale Limosiniero è dunque formato dalle carte prodotte dal nuovo organismo – nel quale i cinque luoghi pii superstiti furono concentrati nel 1801 – e da quelli che si succedettero nella gestione dei relativi patrimoni (III sezione della Congregazione di carità napoleonica, Amministrazione dei luoghi pii elemosinieri, Congregazione di carità postunitaria) (1).
Occorre peraltro precisare che, nonostante la progressiva concentrazione dei luoghi pii imposta dalle riforme giuseppine e napoleoniche, perfino dopo la definitiva fusione giuridica del 1801, gli archivisti continuarono a classificare le pratiche correnti in modo separato per gli affari relativi al patrimonio di ciascuno dei cinque maggiori luoghi pii (Quattro Marie, Misericordia, Divinità, Carità e Loreto), sicché non tutta la documentazione prodotta dall’ente nell’Ottocento andò a far parte dell’archivio Centrale Limosinero, che era riservato alle trattazioni d’indole generale e, naturalmente, ai cespiti patrimoniali pervenuti dopo l’unificazione (come l’importante eredità Turconi).
Nell’Archivio Centrale Limosiniero confluirono pertanto solo gli atti classificati Centrale Limosinero e, al termine della gestione separata, quelli classificati Legato pio Mellerio (l’opera pia istituita per volontà del conte Giacomo Mellerio che, dopo aver goduto di un’amministrazione autonoma per dodici anni, nel 1859 passò ai Luoghi pii elemosinieri).
Un momento cruciale nella storia di tutto il complesso archivistico oggi appartenente all’ASP “Golgi-Redaelli”, e dunque anche nella vicenda dell’Archivio Centrale Limosiniero, va fatto risalire al principio del Novecento, quando si decise di separare gli incartameti non più necessari all’attività amministrativa da quelli d’uso corrente. A partire dagli anni 1906-1907, la documentazione ritenuta d’interesse attuale (indipendentemente dall’epoca di redazione e dall’archivio originario di appartenenza) fu accorpata in un nuovo archivio denominato Congregazione di Carità (ora Archivio Storico Amministrativo), che da allora in avanti si incrementò con la successiva produzione documentaria dell’istituzione (2).
La documentazione che fu ritenuta d’interesse puramente storico fu mantenuta separata, nei sei cosiddetti “Archivi vecchi” (Quattro Marie, Misericordia, Divinità, Carità, Loreto e Centrale Limosiniero), che dopo il 1907 cessarono dunque di incrementarsi (3). Pertanto i fascicoli classificati in origine Centrale Limosiniero si possono trovare oggi collocati nell’omonimo Archivio separato o nell’Archivio Storico Amministrativo (all’interno del quale si presentano ormai inscindibilmente affiancati, in una sequenza rigorosamente dettagliata di “materie”, alla documentazione proveniente dagli antichi Luoghi pii e a quella prodotta successivamente, sulle stesse materie, dalla Congregazione di Carità e poi dall’Eca).
Nel secondo dopoguerra, però, gli archivisti Antonio Noto e Bruno Viviano, forse col desiderio di colmare le gravi lacune aperte dai bombardamenti del 1943 nell’Archivio Storico Amministrativo (allora denominato Archivio Eca), decisero di aggregare allo stesso tutti i faldoni dell’Archivio Centrale Limosiniero, uscito fortunatamente indenne dalla guerra. Questi interventi, comunque, si limitarono alla giustapposizione di serie intere di faldoni in coda alle corrispondenti voci dell’Archivio principale, senza comportare la commistione della documentazione, che può quindi essere facilmente ricondotta al fondo di provenienza.
Proprio la possibilità di individuare l’archivio di appartenenza ha recentemente indotto a enucleare nuovamente l’Archivio Centrale Limosiniero, restituendogli l’autonomia che aveva ancora alla metà del XX secolo. Quest’operazione è stata realizzata utilizzando gli inventari manoscritti dell’Archivio Centrale Limosiniero e della Congregazione di Carità compilati intorno al 1912, cui si aggiunge per il Centrale Limosiniero un ulteriore inventario, presumibilmente redatto negli anni quaranta del Novecento, che attesta alcune modifiche intervenute nell’ordinamento del fondo ancora nel corso di quei tre decenni: modifiche chiaramente dirette a uniformare i criteri di collocazione delle voci patrimoniali tra i due Archivi.
Va sottolineato che il ripristino del separato Archivio Centrale Limosiniero, mira principalmente a consentire di “leggere” ancora tale fondo nella sua sostanziale omogeneità ottocentesca, ma non pretende di rimediare all’accennato, irrimediabile smembramento di larga parte della documentazione classificata originariamente Centrale Limosiniero e Legato pio Mellerio.

Note
1. Il separato fondo Erogazione, che conteneva la documentazione di carattere assistenziale, prodotta dalla distinta Direzione elemosiniera, andò distrutto in occasione dei bombardamenti dell’agosto 1943.
2. Da quel momento, la classificazione delle pratiche patrimoniali fu unificata appunto sotto la dizione Congregazione di carità (dopo il 1937 Eca) salvo per gli affari riguardanti gli Istituti e le altre Opere pie amministrate, giuridicamente distinte, i cui archivi continuarono a rimanere separati.
3. Sono tuttavia presenti nel Centrale Limosiniero due pratiche classificate e qui collocate presumibilmente fin dalla loro trattazione: si tratta di una richiesta di informazioni – risalente all’anno 1914 – riguardante l’utile dominio del podere di Verrua, alienato fin dal 1898, e di un’altra – del 1915 – relativa a lavori eseguiti nell’Agenzia di Milano negli anni 1884-1889.

Codici identificativi:

  • MIBA004F72 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Condizione di accesso:

liberamente accessibile

Note alla condizione di accesso:

L’archivio è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.43. Prenotazione obbligatoria.

Condizione di riproduzione:

consentita per uso studio

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Fonti

  • Cenni storici 1880 = Cenni storici sull'origine e la fondazione dei Luoghi Pii Elemosinieri di Milano amministrati dalla Congregazione di Carità, Milano, 1880
  • Viviano 1990 = B. Viviano, La Congregazione di Carità di Milano (1862 - 1937), in Milano con i poveri, Milano, Maggioli, 1990, pp. 31 - 74
  • Riboli 1995 = I. Riboli, I Luoghi pii elemosinieri di Milano e i loro benefattori, in La generosità e la memoria, Milano, 1995, pp. 17 - 36
  • Orecchia 2001 = A. Orecchia, L'Amministrazione e la Direzione dei Luoghi pii elemosinieri (1785 - 1862), in Il tesoro dei poveri, Milano, 2001, pp. 167 - 170
  • Bressan 2001 = E. Bressan, La Congregazione di Carità, l'Eca e le Opere pie amministrate (1862 - 1978), in Il tesoro dei poveri, Milano, 2001, pp. 204 - 207
  • MICA0006CF = Centrale Limosiniero. Inventario degli atti e dei documenti d'archivio
  • MICA0006D0 = Centrale Limosiniero

Compilatori

  • Maria Cristina Brunati (Archivista)