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Sacchi

Sacchi (1856 - 1978)

205 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Il fondo è composto quasi esclusivamente dalla corrispondenza tra i membri della famiglia Sacchi: lettere, cartoline postali e illustrate, biglietti, documenti personali, fotografie, quaderni e opuscoli, ritagli e copie di giornali e riviste. Nonostante una certa eterogeneità del materiale, si possono evidenziare due nuclei principali, riferibili a Carlo e a Bruno Sacchi.

Di Carlo si conserva gran parte della corrispondenza privata con i fratelli (Attilio, Maria, Maurizio, Rosalino, Michelangelo, Stella, Ada e Beatrice) e con i figli (Achille, Mario, Socilla Anna Vera, Bruno, Maurizio, Elena e Lucrezio); gli argomenti più frequenti sono quelli riferiti alla loro situazione economica e lavorativa. Altra documentazione riguarda invece la sua attività di insegnante e preside dei licei di Mantova, Girgenti, Parma, Cosenza, Treviso e Trani.

Anche la parte relativa a Bruno è perlopiù costituita dal carteggio con i familiari, in special modo i fratelli, e dalla documentazione da lui raccolta, quale ricercatore e divulgatore di testimonianze documentarie sui propri avi. Di particolare interesse il carteggio con i membri dell'Associazione Libero Pensiero Giordano Bruno, a cui pure lui apparteneva. Oltre alle lettere originali, si conservano molte minute, annotazioni, promemoria e appunti. Da segnalare anche i quaderni di poesie, pensieri, componimenti e studi, compilati da Carlo Sacchi e dai suoi figli Achille e Bruno. Inoltre, si possono trarre notizie su Maurizio Sacchi e sulla tragica vicenda della sua morte durante la spedizione geografica comandata dal capitano d'artiglieria Vittorio Bottego in Africa (1895−1897). Scritti e opuscoli ne narrano la storia e cercano di far luce sul mistero della sua scomparsa. A Maurizio venne poi intitolato il Ricreatorio Civile "Maurizio Sacchi" di via Frattini a Mantova, a cui fanno riferimento articoli di giornale conservati in archivio.

I carteggi mettono in risalto la fittissima rete di rapporti familiari, svelando molti aspetti della vita privata; considerati da altri punti di vista riflettono anche lo spaccato di un'epoca, offrendo numerosi spunti per riflessioni più generali, di carattere sociale, politico, economico e culturale.

Non mancano lettere di amici, colleghi, professionisti e personaggi attivi politicamente e culturalmente nei

secoli XIX−XX, come Alberto e Jessie White Mario, Roberto Ardigò, Giuseppe Zanardelli, e famiglie mantovane più o

meno note.

Il fondo è ora costituito da 70 buste, che coprono un arco cronologico che va dal 1856 al 1978.

Storia archivistica:

Il fondo documentario della famiglia Sacchi proveniente da Milano è stato acquistato dall’Istituto Mantovano di Storia Contemporanea nel 2006 da Chiara Sacchi, ultima depositaria delle carte di famiglia.

Chiara è figlia di Bruno Sacchi e nipote di Carlo, primogenito del medico patriota Achille Sacchi.

Notizie di intervento

La documentazione è pervenuta in dieci scatoloni e quattro faldoni, senza apparente ordine logico tra di essi. I documenti si presentavano sciolti o in pacchetti legati, e in minor numero, in fascicoli o cartelline riguardanti oggetti più ampi.

A corredo non era presente nessun elenco o repertorio degli atti; nessun documento recava segni di classificazione o numerazione. Alle carte era stata comunque data un’organizzazione sommaria, probabilmente da Bruno Sacchi (sua è infatti la grafia che più si ripete nei titoli originali dei fascicoli), che ha suddiviso i documenti in buste, cartelle, fascicoli.

Dopo aver proceduto ad una prima ricognizione del materiale e ad un riordino sommario della documentazione sulla base della tipologia e degli oggetti contenuti, abbiamo effettuato l’intervento archivistico di riordino e inventariazione. Le carte sono state schedate informaticamente, tramite il software Sesamo, prodotto dalla Regione Lombardia.

Per ciascuna unità archivistica (fascicolo, quaderno, cartellina, documento) è stata compilata una scheda, riportante i seguenti dati:

- la datazione;

- il titolo (se originale è stato riportato tra virgolette, se mancante, ne è stato dato uno redazionale);

- la descrizione del contenuto;

- eventuali note;

- la classificazione sulla base della struttura data all’archivio;

- la definizione (unità documentaria, fascicolo, busta);

- la segnatura archivistica.

Particolare attenzione è stata posta nell’individuazione e nella descrizione delle lettere riguardanti Achille Sacchi ed Elena Casati, considerato l’importante ruolo storico da loro svolto nel Risorgimento mantovano.

Le lettere più significative, conservate in una busta da lettera, sono state schedate singolarmente e per ciascuna è stato redatto anche un regesto (cfr. b. 50, f. 01, doc. 01; b. 50, f. 01, doc. 02 ecc¿).

Altre lettere ottocentesche, facenti parte di fascicoli, pur essendo state mantenute nella loro collocazione

originaria, sono state adeguatamente segnalate.

Si è proceduto poi al riordino fisico dei fascicoli, che sono stati ordinati, numerati e ricondizionati in appositi

faldoni.

Partendo dalla suddivisione delle carte in due nuclei principali, riguardanti Carlo e Bruno sacchi, come si è detto sopra, è stato elaborato il titolario, costituito da quattro serie documentarie.

L’inventario cartaceo è corredato dagli indici onomastici, toponomastici, delle istituzioni e delle cose notevoli.

Codici identificativi:

  • MIBA0175A3 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Progetti

Compilatori

  • Elena Lucca (Archivista)
  • Ombretta Primavori (Archivista)