Società Ceramica Italiana (1922 - 1974)
2.882 unità archivistiche di primo livello collegateFondo
Consistenza archivistica: bb. 222
Il patrimonio documentario della Società Ceramica Italiana consta complessivamente di 342 buste, per un totale di 48 metri lineari, il fondo fotografico è costituito da 25 buste, per un totale di 4 metri lineari.
Il provvedimento di deposito dell'archivio presso il Comune di Laveno Mombello è stabilito con lettera del 25/10/2005, n. 18037 di protocollo, inviata dalla Richard−Ginori 1735 S.p.A. di Sesto Fiorentino (FI).
L'archivio della Società Ceramica Italiana si articola in cinque nuclei principali: carteggio della S.C.I., archivio fotografico, e i tre fondi della Scuola di formazione professionale a tipo industriale ceramista con annessa scuola d'arte femminile per la ceramica, della consociata argentina Porcelanas Verbano e quello dei gruppi societari Pozzi−Ginori e Società Ceramica Italiana Richard − Ginori.
I documenti sono diversamente datati tra l'anno 1922 e l'anno 1990: il fondo, pertanto, non solo restituisce una parziale prospettiva della storia dell'industria, ma si presenta piuttosto lacunoso anche per il periodo storico rappresentato.
La parte quantitativamente più consistente delle carte si riferisce infatti agli anni Sessanta del XX secolo, mentre il carteggio relativo agli anni Trenta e Quaranta del Novecento è di modesta entità numerica.
Si sono rilevate evidenti lacune anche negli altri fondi e nell'integrità del fondo fotografico.
L'archivio è così articolato:
− Carteggio della Società Ceramica Italiana dal 1922 al 1974, per un totale di bb. 222;
− Fondo della Scuola di formazione professionale a tipo industriale ceramista con annessa scuola d'arte femminile per la ceramica dal 1952 al 1965, per un totale di bb. 2;
− Fondo della Porcelanas Verbano dal 1951 al 1966, per un totale di bb. 2;
− Fondo S.C.I.−Richard−Ginori e Pozzi−Ginori dal 1922 al 1990, per un totale di bb. 115; esso comprende carteggio pertinente sia ai due gruppi societari, datato tra il 1967 e il 1973, sia documentazione posteriore all'anno 1974, dunque relativa all'acquisizione delle due società da parte della Liquigas.
La documentazione del fondo S.C.I.−Richard−Ginori e Pozzi−Ginori è prevalentemente costituita da carteggio e materiale bibliografico di natura tecnica pertinente al Servizio ricerche e sviluppo dei due gruppi societari.
Lo stato di conservazione del fondo è in generale piuttosto buono; si evidenzia però la necessità di un intervento conservativo su alcune carte e su diversi pezzi dell'archivio fotografico.
Storia archivistica:
Il fondo documentario, conservato presso gli stabilimenti della società fino alla sua chiusura, non aveva mai subito interventi di riordino ma solo una mera organizzazione pratica delle carte.
Nella fase antecedente alle operazioni di riordino e inventariazione il fondo versava in una situazione di sostanziale disorganizzazione: sia il materiale cartaceo, sia quello fotografico erano raccolti in scatole senza apparente principio ordinatore né strumenti di corredo riferibili a precedenti interventi.
Sono stati adottati criteri di ordinamento specifici e differenziati per l’organizzazione degli archivi cartacei e di quello fotografico.
Prima di procedere alla redazione del titolario è stata contattata la dottoressa Elisabetta Bettio, responsabile dell’ordinamento dell’archivio Richard-Ginori presso il Museo di Doccia.
La dottoressa ha confermato l’assenza di materiale documentario direttamente pertinente all’archivio della Società Ceramica Italiana, nonché di strumenti di corredo relativi a precedenti ordinamenti del fondo Richard-Ginori.
Gli atti degli archivi cartacei sono stati ordinati cronologicamente per titolo dal più antico al più recente all’interno delle buste e dei fascicoli, secondo le disposizioni della Sovrintendenza Archivistica per la Lombardia.
I fascicoli privi di datazione certa sono stati posti in testa ai titoli e alle classi e distinti dall’indicazione “senza data” in nota, mentre i fascicoli pluriennali sono stati posizionati in ordine cronologico progressivo per cartella utilizzando come riferimento il secondo dei due termini temporali.
Le descrizioni archivistiche sono state concepite per fornire il maggior numero di informazioni e dati rilevabili, anche in funzione di una fruizione trasversale a campi di ricerca differenti.
Le carte sono state ordinate seguendo le indicazioni contenute nel testo P. CARUCCI, M.MESSINA, Manuale di archivistica per l’impresa, Carocci Editore, Roma 1998; il titolario adottato è stato redatto secondo la classica tripartizione degli archivi d’impresa e sottoposto a verifica e successiva approvazione della Soprintendenza Archivistica per la Lombardia.
Si è in seguito attuato un puntuale intervento di suddivisione delle carte tra materiale pertinente alla S.C.I. e documentazione relativa agli archivi aggregati della Scuola di formazione professionale a tipo industriale ceramista con annessa scuola d’arte femminile per la ceramica, della Porcelanas Verbano, della S.C.I.-Richard-Ginori e Pozzi-Ginori
Nel rispetto di tale struttura si è operata una bipartizione dell’albero tra il carteggio della S.C.I. (1922-1974) e i tre archivi aggregati. A seguito di tale distinzione sono state attribuite alle buste due numerazioni progressive indipendenti.
Poiché nella formazione dei fascicoli si è privilegiato il rispetto della sedimentazione delle carte e dunque l’originale suddivisione degli atti per ufficio, è possibile reperire documenti riferibili al medesimo affare in fascicoli diversi.
Le buste, le camicie e tutti i contenitori delle diverse tipologie documentarie in mediocre stato conservativo sono stati eliminati; le diciture riportate in nota tra virgolette si riferiscono alle iscrizioni presenti sui contenitori.
Nella fase di inserimento dei dati in inventario gli acronimi e le abbreviazioni degli uffici della S.C.I. non sono stati sciolti perché specificati in coda all’introduzione; i nomi delle società, di enti e simili sono invece stati indicati integralmente e gli acronimi relativi riportati tra parentesi.
Nei fascicoli inerenti l’attività dei singoli uffici accanto all’acronimo è stato specificato tra parentesi tonde, dove possibile, il nominativo del responsabile della pratica.
Nella classe 2.5 sono stati inseriti decori e disegni degli articoli prodotti dalla S.C.I.; questa documentazione è stata oggetto di un ordinamento specifico.
Nella formazione e successiva organizzazione dei fascicoli si sono considerati due fondamentali discriminanti: l’indicazione del fascicolo di provenienza e la tipologia del decoro.
Laddove si sono rinvenuti documenti accomunati da vincolo archivistico all’interno di fascicoli generici, essi sono stati scorporati in nuove unità archivistiche indicando in nota la dicitura del fascicolo originario. Per rispettare e ribadire l’originaria sedimentazione delle carte si è scelto di ordinare e numerare detti fascicoli in successione.
Lo stesso principio è stato applicato nei fascicoli pertinenti alle diverse tecniche di decoro, le quali sono state organizzate per tipologia ed ordinate cronologicamente all’interno di ogni tipologia.
Per facilitare l’accesso alla documentazione ed alla ricerca sono stati redatti e posizionati in coda all’inventario indici analitici tripartiti secondo la divisione: onomastico, toponomastico e delle istituzioni.
Per indicare la scuola professionale in sede di titolario e in introduzione all’inventario si è scelto un nome convenzionale riferibile all’istituzione a prescindere dalle sue modificazioni e dai relativi mutamenti di denominazione.
I rapporti con ditte fornitrici sono fascicolati per estremi cronologici ampi solo nel caso in cui il carteggio sia quantitativamente significativo.
Ai fini dell’ordinamento della sezione fotografica sono state predisposte due schede di catalogazione; una per la descrizione del fondo fotografico e una per i singoli pezzi dell’archivio. Le due schede di catalogazione sono state elaborate sulla base degli strumenti forniti dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (Scheda F), inserendo i campi di descrizione generale dell’archivio nella relativa “scheda fondo” e utilizzando le voci pertinenti alla descrizione dei singoli oggetti nella predisposizione della “scheda materiale fotografico”. L’utilizzo della doppia schedatura non solo consente una più agile fruizione del materiale ai fini della ricerca, evitando la ripetizione di voci univoche per tutto il fondo nelle schede singole, ma fornisce a nostro avviso uno strumento utile alla descrizione dell’archivio nella sua totalità. I campi desunti dalla Scheda F non sono inoltre stati scelti sulla base dei principi dell’ “obbligatorietà” e dell’ “obbligatorietà di contesto” esplicitati nelle norme per la compilazione dell’I.C.C.D., ma considerando la natura peculiare del materiale fotografico.
Si tratta infatti di un fondo fotografico composito costituito da 2132 pezzi tra: stampe alla gelatina-bromuro d’argento, negativi su vetro, negativi su pellicola e cliché. Questi ultimi sono stati inseriti nell’intervento di ordinamento del fondo considerando il loro utilizzo nella fotoincisione, pur non trattandosi specificamente di materiali fotografici.
Codici identificativi:
- MIBA0183D7 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013
Soggetti conservatori
Soggetti produttori
- Società Ceramica Italiana 1883 - 1965
Progetti
Compilatori
- Massimiliano Carminati (Archivista)
- Stefania Peregalli (Archivista)
- Mila Forlani (Archivista)
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/1367