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Azienda annonaria municipale di Vigevano

Azienda annonaria municipale di Vigevano (1915 - 1921)

163 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Consistenza archivistica: bb. 38

Storia archivistica:

Prima del presente intervento l’archivio dell’Azienda annonaria municipale di Vigevano non aveva alcun strumento di corredo ed era privo di qualsiasi struttura.
I documenti erano conservati in faldoni metallici dove erano talvolta suddivisi da separatori oppure conservati sciolti e privi di organizzazione.
L’esiguità della documentazione dispositiva conservata non permette di conoscere norme e regolamenti dell’istituzione, ma offre una significativa prospettiva delle modalità con cui venne soddisfatta la richiesta alimentare della cittadinanza vigevanese.
Il primo titolo (“1 – Corrispondenza”) raccoglie il carteggio prodotto dall’ente in merito all’acquisizione, al controllo e alle modalità di distribuzioni di beni di prima necessità (quali burro, caffè, carbone, carne, crusca, fichi secchi, formaggio, frumento, lardo, latte, legno, olio, pasta, patate, pesce, petrolio, riso, uovo, zucchero) e documenta i rapporti tra l’Annona e il Consorzio provinciale granario di Pavia, la Prefettura di Pavia e alcuni uffici comunali. Sono inoltre conservati, all’interno del bene per il cui approvvigionamento l’ufficio istituì la pratica, i carteggi con produttori e rivenditori.
Il secondo titolo ("2 – Contabilità) conserva i documenti dei conti correnti dell’azienda, i bollettari relativi alla distribuzione dei beni ed i registri di carico e scarico; questa partizione documenta efficientemente la risposta istituzionale offerta dall’ente alla popolazione vigevanese, soprattutto nel 1917 e prevalentemente dal punto di vista delle quantità di beni distribuite.
L’archivio ha una consistenza di 38 buste contenenti carteggio, bollettari e qualche registro, per un numero complessivo di 163 unità archivistiche.
La descrizione delle unità archivistiche è stata realizzata in maniera dettagliata desumendo dagli atti tutti gli elementi necessari.
La descrizione inventariale ha incontrato due tipologie fondamentali:
a) documentazione raccolta in fascicoli
Questi atti, relativi ad uno specifico oggetto di attività attinente alle competenze del soggetto produttore, si sono presentati già raccolti da una camicia che riportava generalmente un titolo coevo.
Per queste unità sono stati indicati i seguenti elementi:
- titolo (tra virgolette se originale);
- descrizione/contenuto;
- data cronica (nella forma estesa);
- segnatura precedente l’intervento;
- definizione archivistica e supporto;
- classificazione;
- segnatura archivistica.
b) registri e volumi
Nell’archivio questa tipologia rappresenta una parte esigua dell’intera documentazione. Si tratta di un registro di carico e scarico di generi alimentari (1916 – 1917) e di un registro che riporta i dati di un censimento dei nuclei familiari autosufficienti ai fini della distribuzione di approvvigionamenti (pane e generi da minestra).
L’unità di base per l’inventario è costituita dal singolo registro ed è stata prevista la descrizione dei seguenti elementi:
- titolo;
- descrizione (qualora il titolo non sia esaustivo);
- data cronica (in forma sintetica);
- segnatura precedente l’intervento;
- definizione archivistica e supporto;
- classificazione;
- segnatura archivistica.
Sono state redatte inoltre le schede relative al fondo e alle sue partizioni.
Per quanto riguarda la descrizione archivistica, si è fatto riferimento, nel presente lavoro:
- alle “Norme per la pubblicazione degli inventari” (circolare del Ministero dell’interno n. 39/1966, Direzione generale degli archivi di Stato, Ufficio studi e pubblicazioni);
- alle disposizioni impartite dalla Soprintendenza archivistica per la Lombardia;
- alle norme presenti nella “Guida operativa alla descrizione archivistica. La descrizione inventariale” a cura di Roberto Grassi, Paolo Pozzi, Maurizio Savoja, edita dalla Regione Lombardia nel 2001;
- alla più recente normativa internazionale sugli standard descrittivi, in particolare alle ISAD (G): General International Standard Archival Description e alle ISAAR (CPF): International Standard Archival Authority Record for Corporate Bodies, Persons and Families.
Per la schedatura si è utilizzato il programma Sesamo, software predisposto per l’inventariazione degli archivi storici dalla Regione Lombardia e messo a disposizione gratuitamente dalla Regione stessa.

Notizie di intervento
© 2005 – Comune di Vigevano, Archivio storico comunale
Azienda annonaria municipale, Inventario d’archivio
L’inventario è stato realizzato dalla CAeB (Cooperativa archivistica e bibliotecaria).
Progetto e direzione lavori:
Pier Luigi Muggiati (responsabile dell’Archivio storico comunale);
Paolo Pozzi (responsabile settore archivi CAeB).
Riordino e inventariazione:
Gabriele Locatelli.
Il progetto di inventariazione del fondo è stato inserito a cura della Struttura Documentazione Beni Culturali della Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie della Lombardia all’interno del Piano dei contributi a favore degli archivi degli enti locali (art. 4 legge 14.12.1985, n. 81).
Si autorizza la riproduzione della presente opera con il vincolo della completa citazione della fonte.

Codici identificativi:

  • MIBA003FAF (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Compilatori

  • Gabriele Locatelli (Archivista)