Società di patronato pei liberati dal carcere della Lomellina (1897 - 1908)
33 unità archivistiche di primo livello collegateFondo
Consistenza archivistica: bb. 2
Storia archivistica:
Prima del presente intervento, il fondo della Società di patronato pei liberati dal carcere della Lomellina era completamente privo di mezzi di corredo e struttura. Le carte erano conservate in buste molto grandi, semivuote e con un certo numero di fogli sparsi.
Si è provveduto quindi all’inventariazione, all’ordinamento e alla ricondizionatura di tutta la documentazione.
Nonostante l’esiguità della documentazione prodotta dall’ente nella propria decennale attività, si è ritenuto opportuno procedere a un’articolazione dell’archivio in quattro partizioni non solo per rispondere a una corretta collocazione storico funzionale dei documenti, ma anche in virtù della notevole importanza di questa piccola Società dalla breve ma significativa vita.
Nell’archivio vi è traccia di un’attività decennale (1897 – 1907), anche se non è stato trovato un vero e proprio atto di scioglimento e sembra che la Società vada lentamente perdendo motivazioni e sostegni ed affievolendo la propria azione caritatevole.
Nei dieci anni di vita l’ente diede motivo di speranza e di redenzione non solo ai tanti carcerati che ne richiesero il patrocinio e ne usufruirono i servizi, ma anche in generale a tutta la società lomellina che identificò nella società un vero e proprio volano progressista e pienamente corrispondente ai desiderata e agli auspici di una società in piena crescita.
Come è lecito leggere la costruzione e il successo del Teatro Cagnoni non solo come un mero fatto culturale o teatrale, ma anche come una risposta ad una società ormai matura ed a una città in rapida crescita economica e sociale, così da un altro lato della medaglia la Società di patronato sembrò per qualche anno farsi carico delle sorti dei cittadini meno fortunati, veicolare istanze positiviste e umanitarie ed offrire anche alla Vigevano più in vista l’occasione di un’azione solidale.
La documentazione è stata organizzata in quattro partizioni: “1 – Statuti e disposizioni” contenente le carte dispositive, statutarie e organizzativa del patronato, “2 – Assemblea” che raccoglie le convocazioni, le deleghe di rappresentanza e la testimonianza delle assemblee dei soci dell’ente, “3 – Corrispondenza e richieste di patrocinio” che testimonia l’intensa attività di carteggio e di relazioni messa in piedi dal segretario Marinoni per reperire fondi istituzionali e privati, per rispondere alle richieste delle molte domande di patronato, per organizzare coerentemente l’azione assistenziale, “4 – Contabilità” dove, oltre che i bilanci preventivi, i conti consuntivi e gli allegati di bilancio, si può trovare traccia dei movimenti contabili della società.
L’archivio ha una consistenza di 2 buste per un numero complessivo di 33 unità archivistiche.
Presso l’Archivio della Congregazione della carità di Vigevano (alla segnatura è conservata la documentazione relativa all’attività del Patronato negli anni antecedenti alla crisi (statuto, contabilità dal 1903 al 1907, rendiconti dal 1908 al 1915) e nella successiva fase di scioglimento della società, dalla denuncia della crisi della gestione societaria del 1916 alla gestione da parte della Congregazione di carità (con la delibera di assunzione provvisoria della gestione societaria nel 1918 e l’acquisizione del patrimonio nel 1919), fino al successivo tentativo di riorganizzazione della società (1921) e alla riconsegna del patrimonio alla nuova amministrazione (in data 12 giugno 1924).
Sono inoltre presenti il libro cassa dalle origini al 1907, il bollettario di riscossione delle offerte (dal 1900 al 1918), i registri dei verbali dell’assemblea dei soci fino al 1903 e gli elenchi generali dei soci.
Questa documentazione riporta la segnatura archivistica: ASCV, Congregazione di carità di Vigevano, 27 b.
La descrizione delle unità archivistiche è stata realizzata in maniera dettagliata desumendo dagli atti tutti gli elementi necessari.
La descrizione inventariale ha incontrato due tipologie fondamentali:
a) documentazione raccolta in fascicoli
Questi atti, relativi ad uno specifico oggetto di attività attinente alle competenze del soggetto produttore, si sono presentati già raccolti da una camicia che riportava generalmente un titolo coevo.
Per queste unità sono stati indicati i seguenti elementi:
- titolo;
- descrizione/contenuto;
- data cronica (nella forma estesa);
- segnatura precedente l’intervento;
- definizione archivistica e supporto;
- classificazione;
- segnatura archivistica.
b) registri e volumi
Nell’archivio questa tipologia rappresenta una parte molto esigua dell’intera documentazione.
L’unità di base per l’inventario è costituita dal singolo registro ed è stata prevista la descrizione dei seguenti elementi:
- titolo;
- descrizione (qualora il titolo non sia esaustivo);
- data cronica (in forma sintetica);
- segnatura precedente l’intervento;
- definizione archivistica e supporto;
- classificazione;
- segnatura archivistica.
Sono state redatte inoltre le schede relative al fondo e alle sue partizioni.
Per quanto riguarda la descrizione archivistica, si è fatto riferimento, nel presente lavoro:
- alle “Norme per la pubblicazione degli inventari” (circolare del Ministero dell’interno n. 39/1966, Direzione generale degli archivi di Stato, Ufficio studi e pubblicazioni);
- alle norme presenti nella “Guida operativa alla descrizione archivistica. La descrizione inventariale” a cura di Roberto Grassi, Paolo Pozzi, Maurizio Savoja, edita dalla Regione Lombardia nel 2001;
- alle disposizioni impartite dalla Soprintendenza archivistica per la Lombardia;
- alla più recente normativa internazionale sugli standard descrittivi, in particolare alle ISAD (G): General International Standard Archival Description e alle ISAAR (CPF): International Standard Archival Authority Record for Corporate Bodies, Persons and Families.
Per la schedatura si è utilizzato il programma Sesamo, software predisposto per l’inventariazione degli archivi storici dalla Regione Lombardia e messo a disposizione gratuitamente dalla Regione stessa.
Notizie di intervento
© 2005 – Comune di Vigevano, Archivio storico comunale
Società di patronato pei liberati dal carcere della Lomellina, Inventario d’archivio
L’inventario è stato realizzato dalla CAeB (Cooperativa archivistica e bibliotecaria).
Progetto e direzione lavori:
Pier Luigi Muggiati (responsabile dell’Archivio storico comunale);
Paolo Pozzi (responsabile settore archivi CAeB).
Riordino e inventariazione:
Gabriele Locatelli.
Il progetto di inventariazione del fondo è stato inserito a cura della Struttura Documentazione Beni Culturali della Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie della Lombardia all’interno del Piano dei contributi a favore degli archivi degli enti locali (art. 4 legge 14.12.1985, n. 81).
Si autorizza la riproduzione della presente opera con il vincolo della completa citazione della fonte.
Codici identificativi:
- MIBA004055 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013
Soggetti conservatori
Soggetti produttori
Progetti
- Comune di Vigevano: archivi aggregati (2003-2005)
Compilatori
- Gabriele Locatelli (Archivista)
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/152601