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Ferrieri, Enzo

Ferrieri, Enzo (1901 - [2005])

1.187 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Altre denominazioni:

  • . (O) | Annotazioni:

Metri lineari: 60.0

Il fondo Ferrieri incarna una caleidoscopica organizzazione di supporti e temi: copioni, carteggi, testimonianze dell’attività professionale e delle relazioni personali di Enzo Ferrieri sono sedimentate insieme con il materiale grafico inscindibilmente collegato. L’intervento di riordino e inventariazione ha costituito sei serie, descritte nelle schede di pertinenza.

Storia archivistica:

Dalla morte di Enzo Ferrieri il fondo fu conservato a Milano nello studio di architettura e design della figlia, Anna Ferrieri (1), conosciuta come Anna Castelli Ferrieri, fondatrice di Kartell con il marito Giulio Castelli.
Fa eccezione un nucleo di carteggi, donato a fine anni Novanta da Anna Castelli Ferrieri al Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell’Università di Pavia (2), fondato da Maria Corti; l’interlocuzione tra la filologa e la designer, nata in occasione di una mostra documentaria su Ferrieri, si evolse in una scissione dell’archivio: fascicoli di corrispondenza – considerati di ambito prettamente letterario e principalmente dedicati alla rivista «Il Convegno» – furono donati al Centro manoscritti (nucleo conservato oggi in 12 faldoni), la restante parte (circa 70 metri lineari) rimase nello studio di architettura ACF, il quartier generale delle attività di Anna Castelli Ferrieri.
La designer fece realizzare nella sala riunioni del suo studio – e su suo disegno – un’imponente parete organizzata per accogliere i 70 metri lineari dell’archivio paterno, una libreria composta da 72 cubi: con spostamenti, scompaginamenti e nuove aggregazioni, l’architetto cercò di ordinare per argomenti le carte paterne. La libreria diventò l’esplicitazione fisica e cromatica delle chiavi di ricerca predisposte da Anna Castelli Ferrieri, che si impegnò in più riprese nella riorganizzazione logica e fisica del fondo: i cubi della libreria possedevano codici cromatici per distinguere gli access point individuati dal suo studio di progettazione, che, a discapito del vincolo archivistico, intervenne sulla logica di ordinamento di Enzo Ferrieri, ricondiziando i materiali e distruggendo molte unità di condizionamento originali.
La rivista «Il Convegno» divenne il testamento culturale affidatole dal padre e, pervicacissima nell’obiettivo di pubblicarne un’antologia, Anna verificò traduzioni e diritti, tessendo una vasta rete con autori ed eredi per indagare su testi e aspetti economici: come fu destino per “Fuori dal gioco” (3), l’opera di Enzo Ferrieri pubblicata postuma, Anna Castelli Ferrieri morì pochi mesi prima del trasferimento dell’archivio paterno nei locali della Fondazione Mondadori e prima della pubblicazione dell’antologia (4).
Nel 2008 il nucleo documentale custodito nello Studio ACF fu trasferito come deposito alla Fondazione Mondadori: l’operazione sancì la conclusione del primo intervento di schedatura, concertato tra Fondazione e Regione Lombardia (5), avviato nell’autunno del 2005 nei locali dello Studio ACF, sotto la vigile osservazione – e curiosità – di Anna Castelli Ferrieri.
La “signora Kartell” partecipò alla revisione della banca dati archivistica tra 2006 e 2007: la prima lettura dei report di stampa della banca dati avvenne nella sala riunioni dello Studio ACF. Un ricordo per immagini: Anna Castelli Ferrieri con pennarello nella mano destra, dita della mano sinistra tamburellanti sul tavolo, ping-pong di sguardi tra designer e archivista. Dietro di lei i cubi della libreria colmi di fascicoli, finalmente distinti dalle etichette delle segnature provvisorie: figlia e padre interrogavano il primo inventario. Terminata la lettura, Anna Castelli Ferrieri pronunciò due rapide e nette frasi: «È fatto, non avrei mai creduto», pausa, «a ciascuno il suo progettare e realizzare». Ad Anna Ferrieri, oggi una dedica: «È fatto un altro pezzo, un migliore design per un utensile più funzionale».
Nel 2019 il Fondo è stato donato a Fondazione Mondadori da Valerio e Maria Castelli.

Nel 2020 è stata avviata una revisione della banca dai inventariale che ha prodotto il presente inventario, concluso nel 2023.

Criteri di ordinamento
L’attuale banca dati inventariale mantiene traccia dell’ordinamento individuato dallo Studio ACF, stratificato dalla metà degli anni Ottanta sino al 2006, e adotta una descrizione particolareggiata per ogni unità di condizionamento costituita dallo Studio ACF. Nonostante il depauperamento dei nessi logici originali, la presenza di annotazioni ed elenchi curati dallo Studio ACF ha supportato le operazioni di descrizione e riordino, in modo particolare per copioni, manifesti, locandine e bozzetti. Diverso il trattamento dedicato alle fotografie e ai disegni, conservati sia in raccoglitori contenenti solo materiale grafico, sia in unità comprensive di carteggi e appunti: poiché l’estrapolazione di questo tipo di documentazione avrebbe ulteriormente snaturato l’impostazione del complesso archivistico, non è stata creata una serie dedicata al corpus fotografico, concertando la scelta con la Soprintedenza archivistica, sin dal 2007. Per ogni unità è stata segnalata l’eventuale presenza di fotografie, indicando consistenza e note sugli esemplari.
L’intervento avviato nel 2020 non ha prodotto schede sottounità nella banca dati inventariale, ma ha scelto una struttura analitica del campo contenuto: le descrizioni con punti elenco numerici e alfabetici individuano eventuali articolazioni dell’unità, spesso veri e propri sottofascicoli organizzati per volontà di Anna Castelli Ferrieri o mantenuti dall’architetto così come composte dal padre. La descrizione è stata ulteriormente declinata nelle unità in cui i punti elenco si sono rivelati quantitativamente significativi: all’interno dei punti elenco numerici, le lettere distinguono le aggregazioni documentali custodite da camice cartacee predisposte dallo Studio ACF, mentre i semplici punti elenco distinguono aggregazioni prive di intervento dello Studio ACF.
Un inventario come una radio accesa: parafrasando Ferrieri, l’inventario diffonde voci – non le più belle, ma le più vicine al vero – con uno stile rapido, senza pause e senza sprechi. «Il mio libro sono io», scriveva Ferrieri: Ferrieri è – anche – il suo archivio.

Note
(1) Anna Ferrieri in Castelli (1920-2006), architetto e designer, fondatrice di Kartell con il marito Giulio Castelli; per dettagli sul profilo biografico si veda, in particolare, il catalogo della mostra tenutasi a Chicago dal 16 ottobre al 7 dicembre 1997, “Anna Castelli Ferrieri architecture and design”, a cura di Claudia Donà, FAAR Foundation, Centerfor Studies CSAR, Milano, 1997. Si segnala anche l’intervista curata da Rai Educational per il progetto Lezioni di design, www.educational.rai.it/lezionididesign/designers/castelliferrieria.htm.
(2) Università di Pavia, Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei, http://centromanoscritti.unipv.it/collezioni.html. La banca dati del nucleo di carteggi conservato dal Centro è accessibile all’indirizzo https://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/UniPV_CentroManoscritti/.
(3) Enzo Ferrieri, “Fuori dal gioco: quasi un diario”, con prefazione di Eugenio Levi, Milano, All’insegna del pesce d’oro, 1970. Il libro fu pubblicato a un anno esatto dalla scomparsa di Enzo Ferrieri.
(4) “Il convegno 1920-1940. Per un’antologia”, a cura di Anna Modena e Anna Antonello, Milano, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 2020.
(5) Per informazioni sul progetto del 2007 si rimanda alla scheda progetto in LombardiaBeniCulturali, www.lombardiabeniculturali.it/archivi/progetti/MIPR00035E.

Codici identificativi:

  • MIBA00CFA5 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti produttori

  • Ferrieri, Enzo 1890 luglio 7 - 1969 febbraio 4

Progetti

Compilatori

  • Paola Ciandrini (Archivista)
  • Inserimento dati: Francesco Lattanzi (Archivista)