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Ufficio Provinciale Aiuti Internazionali

Ufficio Provinciale Aiuti Internazionali (1945 - 1977)

710 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Con il decreto legislativo n. 147 del 14 aprile 1945 l'AAI (Amministrazione per gli Aiuti Internazionali) viene istituita come delegazione del Governo italiano presso la Missione UNRRA (United Nations Relief and Rehabilitation Administration), il programma assistenziale promosso dagli Stati Uniti d'America a favore dei paesi esteri prostrati dalla Seconda Guerra Mondiale. Tramite l'AAI l''assistenza UNRRA si esprime inizialmente su tre fronti: bambini, gestanti e madri nutrici; in ambito sanitario, rifornenendo anche materiale medico; profughi e sfollati. L'avvio dell'opera di assistenza impegna formalmente l'UNRRA, con il primo accordo dell'8 marzo 1945, a stanziare 50 milioni di dollari di cui: 36 per merci e servizi, 9 per la sanità, 5 per l'assistenza ai profughi. Un secondo accordo, stipulato il 19 gennaio 1946, rinnova il programma assistenziale per un impegno economico pari a 450 milioni di dollari; a partire dal terzo accordo, siglato il 12 novembre 1947, i fronti di impegno si moltiplicano. UNRRA CASAS prosegue la ricostruzione degli edifici residenziali distrutti dalla guerra e la costruzione di nuove soluzioni abitative per gli sfollati. UNRRA TESSILE garantisce la distribuzione a prezzi controllati di cotoni, lane, pelle e telerie. In uscita dall'emergenza alimentare dell'immediato dopoguerra, l'UPAI consolida la distribuzione di derrate a favore della refezione in asili, colonie, scuole e istituti per anziani o disabili, allenando gradualmente il proprio impegno anche in settore ulteriori: condotte sanitarie coordinate (nei casi pilota di Val di Scalve e Zingonia), convegni di aggiornamento per la formazione dei più piccoli e l'accudimento dei più anziani. Maturano così le esperienza di collaborazione tra UPAI di province diverse, con Regione, Comunità montane e soprattutto Comuni, incoraggiando la nascita di una nuova attenzione politica ai Servizi sociali.

Nota dell'archivista:

L’opera di riordinamento, inventariazione e ricondizionamento è intervenuta a ripristino della struttura archivistica, in parte scompensata da modifiche successive e talora rilevanti, come la ricollocazione di alcune buste contabili tra le primissime del fondo o il disordine alfabetico e cronologico riscontrato nelle serie previste dall’assetto originario. Nel tentativo di riallineare una struttura che rispecchiasse l’ente e le sue attività, all’interno di ogni serie si è privilegiato l’ordine cronologico dei fascicoli, salvo tre casi notevoli: i fascicoli individuali (per cognome) del personale, i fascicoli (per località) delle indagini condotte sugli istituti per anziani, le collaborazioni aperte da AAI con i Comuni bergamaschi; in questi tre casi, anziché quello cronologico, il criterio alfabetico ha consentito di ritrovare in parte la modalità nativa dell’archiviazione, favorendo inoltre una più agevole e puntuale consultazione del fondo. Nella ricognizione delle carte sono emerse fotografie numerose: coerenti al fascicolo in cui vennero collocate, incoerenti a quella sede o indistintamente raccolte nell’originaria busta 53 come materiale utile a promuore ed attestare l’attività AAI. Per ragioni di conservazione, tutte le foto sono state stralciate e raccolte nell’ultima busta, la 94. Qualora la foto sia pertinente al fascicolo da cui viene estratta, la descrizione archivistica della fotografia resta compresa nella scheda archivistica del fascicolo da cui proviene. Fanno eccezione le fototessera, incollate su curricula o libretti ferroviari, che si confermano in quella sede.