CREA - Centro di educazione ambientale e CREDA - Centro ricerca, educazione, documentazione ambientale (1991 - 2003)
Unità
Tipologia: fascicolo o altra unità complessa
Segnatura definitiva: 1.2 b. 14, fasc. 2
Materiale relativo ai CEA – Centri di educazione ambientale, sparsi in tutta Italia, spesso all’interno di riserve naturali e gestiti dal WWF. Si tratta di strutture, spesso di tipo residenziale, in grado di ospitare ragazzi o docenti per attività di studio e osservazione dell’ambiente.
Sono raccolti:
- lo studio “Centri di educazione ambientale del WWF. Progetto per una rete italiana” depliant con la presentazione dei CEA;
- una lettera che spiega la natura dei centri;
- la breve pubblicazione “La natura fa scuola: idee, strutture e programmi per l’educazione ambientale in Europa” (a cura della Stazione ecologica di Brema) (1989);
- gli “Atti del secondo incontro dei CEA WWF, 9 – 11 gennaio 1998, CEA A. Peccei, (Orbetello)”;
- due copie del depliant “Settimane verdi”;
- le proposte per le scuole del CEAF – Centro educazione ambientale fluviale 2000 – 2001;
- la presentazione del percorso di educazione ambientale del CREA del Lodigiano Giovanni Contrino “La pianura disegnata dal fiume” (1998);
- la proposta educativa della cooperativa Terradimezzo scrl;
- la relazione sull’attività del centro visite del Centro di educazione ambientale presso il castello di Somaglie (1992 – 1993);
- una lettera della Regione Umbria, Giunta regionale con la presentazione dell’iniziativa CEA 21, all’interno del progetto Agenda 21 locale;
- la “Relazione sulle attività del CREDA – centro ricerca, educazione, documentazione ambientale – anno 2000”;
- depliant di alcuni CEA (Villa Colloredo, Macerata; Litorale romano, Roma; Serra Guarnieri, Cefalù; provincia di Pesaro e Urbino; Cratere degli Astroni, Napoli; Miramare, Trieste);
- presentazione del LEA – Laboratorio regionale di educazione ambientale Laura Conti di Milano;
- l’opuscolo del rifugio “Le Tore”, Sorrento;
- i percorsi di educazione ambientale del Laboratorio Pracatinat, Torino;
- il volumetto “Utopie per Messina” (a cura del LEA di Messina) (2002);
- il “Programma di educazione e interpretazione ambientale” (a cura del CEA di Pauli Majori, Oristano);
- la rivista “Spazio ambiente” (giugno 2000) (periodico della Regione Umbria);
- i “Quaderni della natura”, strumento per percorsi di educazione ambientale realizzati dalle scuole del territorio della Laguna di Orbetello (si tratta di cinque numeri in duplice copia dedicati ai diversi aspetti del territori, in collaborazione tra il WWF e ARPAT);
- gli opuscoli “Paesaggi sostenibili” e “Il delta del Tevere” e “Il mare alla foce del Tevere” (a cura del LEA di Roma);
- il Cd “La valle del Metauro”.
Sono inoltre presenti:
- questionari inviati alle delegazioni regionali dal Settore educazione della Delegazione Lombardia per rilevare dati inerenti all’esistenza di biblioteche nelle sedi regionali, per l’eventuale richiesta di finanziamenti relativa alla legge n. 139 del 7 ottobre 1996, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, n. 291 del 12 dicembre 1996.
- verbali dell’assemblea annuale dei soci del CREDA (25 maggio 1996) e del Consiglio direttivo (6 giugno 1996);
- il programma del seminario sul cinema per ragazzi “Kid screen” (Villa Erba, Como, 29 – 31 ottobre 1996);
- documentazione sui CEA – Centri di educazione ambientale in Germania;
- documentazione inerente ad alcuni luoghi di educazione ambientale come i CEA – Centri di educazione ambientale e laboratori territoriali:
- depliant e documenti di presentazione di alcuni di essi dislocati sul territorio italiano e proposta di WWF e Legambiente per la realizzazione di un seminario a Poggiodomo per discutere del ruolo di questi due tipi di centri di educazione ambientale.
- numero speciale del 1991 del bimestrale “Le foreste” di cultura forestale, natura e ambiente dell’ARF – Azienda regionale foreste del Veneto dedicato al tema dell’educazione ambientale.
- dossier con schede di presentazione sui “Laboratori territoriali – retelea italiani”, come centri di educazione ambientale.
Nota dell'archivista:
Sono presenti anche trenta fotografie con indicazione “Orbetello”, ventiquattro con immagini della cura di un uccello ferito, dieci sulla mostra del 1989 al Castelletto di Miramare; e venti senza chiare indicazioni.
L’unità archivistica è fisicamente suddivisa in due parti.
Tipologia fisica: fascicolo
Descrizione estrinseca:
Fascicolo
Codici identificativi:
- MIUD0259DB (PLAIN) [Verificato il 21/10/2013]
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/17657/units/141965