Deliberazioni (1861 - 1937)
6 unità archivistiche di primo livello collegateSerie
Consistenza archivistica: bb. 3 buste, fascc. 4
La serie raccoglie in sette unità (3 buste e 4 fascicoli) i processi verbali di deliberazione della Rappresentanza della Congregazione di carità di Ghedi degli anni 1862−1937. Lo Statuto del 1878 prevedeva che tale rappresentanza fosse composta da un presidente e da quattro membri nominati dal Consiglio comunale. Mentre il presidente restava in carica per quattro anni, i membri si rinnovavano per quarto ogni anno ed erano sempre rieleggibili. Le adunanze erano ordinarie e straordinarie. Le ordinarie erano tre al mese, secondo un calendario stabilito nel dicembre di ogni anno e affisso nella sala delle adunanze. Le straordinarie, fissate dal presidente per moto proprio o su istanza dei membri, erano convocate per mezzo di inviti scritti spediti dal segretario almeno quarantotto ore prima, fatti salvi i casi di massima urgenza. Oltre agli oggetti all'ordine del giorno, alcuni casi d'urgenza potevano essere proposti da ciascun membro, posto che venissero discussi e risolti seduta stante. Perché le adunanze fossero riconosciute legali era richiesta la presenza di almeno tre membri compreso il presidente. La maggioranza dei voti era necessaria per deliberare e il voto avveniva per alzata e seduta o a scheda segreta quando l'oggetto riguardava l'interesse di un singolo. Nel caso un membro avesse interesse personale (o parentale fino al "quarto grado civile") nella decisione da prendersi esso era interdetto alla votazione. Il Prefetto era chiamato in causa qualora la disparità di opinioni non consentisse di prendere una decisione univoca. Spettava infine al segretario assistere alle sedute e redigere i verbali di deliberazione, firmati da tutti i membri intervenuti, nonché conservarli ordinati nell'archivio.
Dallo statuto del 1931 leggiamo come la Congregazione fosse allora amministrata da un presidente esercitante tutte le attribuzioni relative alla gestione assistito da un comitato di quattro patroni avente attribuzioni esclusivamente consultive; sia il primo che questi ultimi venivano nominati dal Prefetto con mandato quadriennale che poteva essere riconfermato. Il presidente deliberava su tutti gli atti riguardanti l'amministrazione del patrimonio, l'uso delle rendite, l'interesse delle istituzioni delle quali ha la rappresentanza ed il governo, salvo il parere del Comitato dei patroni e salvo l'approvazione o l'autorizzazione superiore quando occorrano. Egli convocava e presiedeva il Comitato dei patroni, cui sottoponeva le materie per le quali necessitava il parere. Perché fossere valide le adunanze dovevano vedere la partecipazione di metà dei componenti oltre al presidente. I pareri venivano emessi a maggioranza assoluta di voti, mentre a parità di voti il parere si intendeva contrario. I processi verbali delle adunanze erano stesi dal segretario e firmati da tutti coloro che vi erano intervenuti.
Codici identificativi:
- MIBA008AFD (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/18583