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Comune di Gromo

Comune di Gromo (1246 - 1818)

Fondo

Consistenza archivistica: unità 124

Storia archivistica:

La registrazione delle scritture del comune era affidata, secondo le disposizioni dello statuto, al notaio-scrittore. Questo era eletto dal consiglio maggiore e riceveva un compenso fissato dal consiglio di credenza; era tenuto a presenziare a tutte le riunioni di entrambi i consigli. Gli erano affidati due diversi registri: sul primo annotava le convocazioni delle riunioni dei consigli (“ordinate e distincte omnes citationes e monitiones que fient pro consilio credentie vel consilio maiori congregando”), con relative date, gli ordini del giorno (“qua de causa citatum sit consilium”), le proposte avanzate, i risultati delle votazioni, le deliberazioni (“et etiam scribat indistincte omnes deliberationes, ordinationes, provisiones et alia que ordinabuntur scribenda in ipso consilio”), le presenze e le eventuali assenze dei componenti il consiglio; sull’altro (“unum alium librum capitulati seu rubricatum ad formam libri rationum”) doveva annotare tutti i debitori nei confronti del comune per l’insolvenza nel pagamento dei dazi, dei fitti degli incanti e di contratti vari, i nomi degli abboccatori degli incanti con le relative deliberazioni, le accuse mosse dal console o dai calcatori con le conseguenti pene (“omnes calcationes et penas et omnia ordina” ), nonché ogni altra entrata e uscita di pertinenza del comune (“omnes rationes que fient inter comune”).
Il notaio-scrittore nel primo tipo di registro, che costituisce la serie degli ordini, in realtà riporta non solo ciò che è descritto nello statuto, ma anche le accuse e relative pene. Negli altri registri riportava esclusivamente la contabilità utilizzando polizze, bollette e ricevute che venivano prodotte dal caneparo, il quale gestiva materialmente il lato economico della vita del comune. Naturalmente la registrazione della contabilità esigeva la stesura di diversi libri, differenziati a seconda dell’oggetto economico.
Con l’istituzione della vicinia nasce la necessità di tenere una doppia registrazione (per il comune e per la vicinia stessa) delle deliberazioni e della vita economica, così come si verifica la creazione di doppie cariche. Il notaio-scrittore si mantiene comunque lo stesso per entrambi gli organi. La forma redazionale dei libri del comune rimane sostanzialmente immutata anche sotto la dominazione francese: accanto alla denominazione usata da sempre per le cariche si aggiungono quelle di nuovo conio (cittadini, municipalità, etc.).
Il primo intervento di riordino dell’archivio storico del comune di Gromo, dovuto ad A. Previtali, risale al 1986. La documentazione comunale venne opportunatamente separata da quella estranea prodotta da altre istituzioni (Quadra di Ardesio) e ulteriormente distinta per materie.
L’intervento di Archidata ha operato, all’interno delle carte appartenenti all’archivio comunale, una separazione fra documenti prodotti dal comune e quelli della vicinia, limitatamente al periodo 1764 – 1816, in cui le due istituzioni hanno operato parallelamente. Nell’ambito di queste, e separatamente per ognuna di esse, le carte sono state ricondotte alle serie archivistiche originarie, in osservanza del metodo storico e operando per tanto spostamenti di documenti laddove necessario. Attualmente risultano conservate le seguenti serie: Privilegi, Ordini, Ordini della vicinia, Instrumenti, Ragioni, Ragioni della vicinia, Caneva, Cavede e Carboni, Affittanze della vicinia, Estimi, Liti, Estranee. Nonostante la consistenza, l’archivio si presenta mutilo, sicuramente almeno per la serie Incanti, menzionata dai registri delle serie 8 e 9 ed ora andata persa.

Codici identificativi:

  • MIBA0005EE (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Compilatori

  • Amalia Colombo
  • Maurizio Cosmai
  • Marco Galante
  • Mirko Mora
  • Alessia Olivari
  • Carmen Palamini
  • Antonino Piscitello (Archivista)
  • Monica Soglian
  • Monica Testa
  • Annalisa Zaccarelli (Archivista)