|||
Comune di Berzo San Fermo

Comune di Berzo San Fermo (1798 - 1897)

418 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Storia archivistica:

L’archivio comunale raccoglie le carte che testimoniano le diverse sfere di attività del comune, ente che non sempre ha avuto le stesse prerogative istituzionali. Le carte dell’archivio storico del comune di Berzo San Fermo raccontano la sua storia e quella della sua comunità. Purtroppo non è stata rinvenuta alcuna documentazione anteriore al XVIII secolo ed anche quella di quel secolo è molto scarsa (le sottrazioni possono essere imputabili oltre che alla negligenza ed all’incuria del comune a cause naturali come gli incendi, gli allagamenti). Si sono conservate però alcune serie documentarie del secolo XIX, quale quelle relative alle opere pubbliche, alle rendite degli immobili del comune, come i boschi ed i pascoli, risulta possibile oggi studiare l’evoluzione dell’ente, dei suoi organi, delle sue funzioni in età contemporanea, ma anche indagare la storia degli uomini e degli eventi protagonisti di questo luogo. Ciò permetterebbe inoltre di valutare i cambiamenti dei modi di vita, dell’agire e del pensare che sono intervenuti a partire dal secolo XIX fino ai nostri giorni.

Poco è dato sapere circa i trasferimenti subiti dall’archivio nel corso del tempo. Nel 1928-1929 a seguito dell’aggregazione di Berzo nel comune di Borgounito l’archivio viene trasferito presso il municipio di Borgo di Terzo, capoluogo del nuovo comune. Ritorna in Berzo nel 1948, anno di ricostituzione del comune e viene collocato assieme a tutti gli uffici comunali nell’ex sede dell’asilo infantile, di proprietà della Cassa Rurale ed Artigiana di Berzo (v. b. 77, fasc. 9). Viene nuovamente traslocato nella vecchia sede del municipio dove rimane fino al 1995, anno in cui viene sistemato nella sua attuale e definitiva sede al piano seminterrato del municipio.

Dal verbale dell’ispezione effettuata dal dr. Mario De Grazia, soprintendente e direttore dell’Archivio di Stato di Bergamo nel 1979 risulta che l’archivio era situato nella vecchia sede municipale in via Fornaci. Al primo piano vi è l’archivio corrente che comprende 4 buste degli anni 1975-1979 e 127 registri dello stato civile che datano dal 1866 al 1979 (ne risultano di meno). In un locale a piano terra, dotato di impianto elettrico nuovo ma non di un sistema antincendio, si conserva l’archivio storico e di deposito per un totale di circa 40 metri lineari di documentazione. In particolare vi sono 130 buste per gli anni 1805-1974, con lacune per gli anni alla fine del secolo XIX e documentazione pressoché nulla per gli anni 1929-1948. L’archivio corrente viene definito in una condizione gravemente carente per quanto attiene al suo stato di ordinamento e di conservazione e si dichiara che non esistono mezzi di corredo.

Nel censimento degli archivi comunali effettuato nel 1988 dalla Regione Lombardia si riporta che l’archivio non è ordinato e che sono presenti 300 buste e registri datati dal 1897 al 1982.

Criteri di ordinamento

La costituzione di tre distinte sezioni cronologiche riferite al carteggio, corrispondenti ai diversi avvicendamenti amministrativi e politici cui il comune di Berzo è stato sottoposto nell’arco di due secoli, si è resa necessaria, anche se si tratta di un fondo archivistico non particolarmente consistente, per poter dare all’archivio una struttura il più possibile coerente alle modalità con cui l’archivio stesso si è costituito. Con l’ordinamento precedente, avvenuto probabilmente in occasione dell’ultimo trasloco e negli anni immediatamente successivi (vd. notizie di intervento), tale strutturazione era stata in gran parte rimaneggiata con l’applicazione dei criteri e del titolario di cui alla circolare del Ministero dell’Interno n. 17100/2, allegato A del 1 marzo 1897, tuttora in vigore in materia di riordinamento degli archivi comunali. L’applicazione di questo criterio, oltretutto, in relazione allo stato della documentazione ha manifestato notevoli incoerenze ed imprecisioni che hanno reso necessario l’annullamento di quanto prodotto da quell’intervento piuttosto che un lavoro di approfondimento delle carte prese in esame. Nell’impossibilità di disporre di un inventario precedente si è adottato esclusivamente la classificazione riportata dai documenti. Si è derogato a tale criterio solo in rari casi nei quali i documenti componenti il fascicolo portavano classificazioni diverse o non ne portavano affatto.

Ad ogni passaggio di regime politico corrispondono cambiamenti istituzionali che hanno influito sull’organizzazione e la tenuta della documentazione d’archivio. Ogni amministrazione pubblica aveva proprie regole archivistiche pertinenti l’ordinamento e la classificazione dei propri atti. Col passaggio dal Regno Lombardo-Veneto a quello del Regno Sardo-Lombardo, prima, ed a quello del Regno d’Italia, dopo, sono state inoltre riscontrate alcune variazioni nella composizione dei titolari applicati. Di queste variazioni si da conto nell’introduzione di ogni singola serie. La mancanza del titolo a tergo del documento è stata colmata con il riferimento alle fonti legislative coeve o con riferimenti a titolari ricavati da altri archivi comunali inventariati e dalla manualistica amministrativa dell’epoca.
Le sezioni costituite corrispondono ai cambiamenti di regime e si uniformano perciò a cesure che non sono solo archivistiche, ma anche storiche. La prima sezione corrisponde al regime Lombardo Veneto, a quello Sardo-Lombardo prima e al Regno d’Italia poi, va dal 1806 al 1897, la seconda sezione va dal 1898 al 1985 e comprende una parte dell’archivio storico e tutto l’archivio di deposito. Nella terza sono raccolte le serie particolari. A parte, infine, sono descritti i documenti estranei all’archivio comunale.

La divisione cronologica della struttura dell’archivio del comune è stata quindi mantenuta nelle tre principali ripartizioni in cui è stato rinvenuto:
- quella ottocentesca, fino all’introduzione del titolario legislativo (1897) con ordinamento per titoli e relativa al carteggio;
- una recente, dal 1898 fino all’archivio di deposito, con ordinamento in serie annuali per categorie, anch’essa relativa al carteggio;
- ed una attuale, l’ultima, corrispondente all’archivio corrente, con ordinamento in serie annuali di cui si è effettuato solamente un riordino fisico.

In una raccolta separata, denominata “Serie particolari”, sono stati riuniti i registri e le collezioni di atti omogenei o congeneri. Distintamente dal carteggio, le schede di questa raccolta sono state organizzate con un ordinamento cronologico in serie aperte.
Terminato il ripristino dell’organizzazione della documentazione, individuata e ricostruita la struttura dell’archivio e la composizione dei titolari, si è passati alla schedatura analitica delle unità archivistiche.

Notizie di intervento

Un precedente riordino, effettuato probabilmente prima del 1950, da un autore non individuato, ha disposto le carte ottocentesche in grossi raggruppamenti sommari applicando retroattivamente il titolario comunale introdotto nel 1897. La documentazione è stata raccolta in fascicoli pluriennali distinti per categoria di appartenenza ma senza effettuare la divisione in classi. In alcuni casi i fascicoli comprendevano atti omogenei per più anni, come per i censimenti, le statistiche ed il personale insegnante delle scuole.
Il precedente intervento di riordino ha alterato l’ordine originario dell’archivio costituendo in prevalenze delle serie per categoria disposte poi in ordine cronologico crescente. Le camice originarie sono state scartate e riutilizzate per le nuove fascicolazioni. Il precedente riordinatore ha usato inoltre carte ottocentesche e novecentesche come camice per la fascicolazione degli atti. Si tratta in prevalenza di minute relative alla livellazione dei beni comunali ottocentesche e di copie di mandati e certificati sanitari ed elettorali per quelle novecentesche. Molte di queste sono state ricondotte alle pratiche di appartenenza.

Con una deliberazione del consiglio comunale datata 10 novembre 1947 (n. 37), il comune di Borgounito stanzia la somma di L. 12.000 per il riordino dell’archivio comunale in vista dell’imminente ricostituzione degli ex comuni aggregati di Berzo, Grone, Vigano e Borgo di Terzo, avvenuta poi l’anno successivo. Nelle premesse si riporta che le carte si trovano faldoni “corrosi dal tempo” e che necessitano quindi di essere sostituite con altri nuovi contenitori. Sembra plausibile ipotizzare che tale intervento di riordino coincida in parte con quello identificato come precedente a quello attuale, ma di cui non sono stati rinvenuti in merito altri documenti comprovanti. Una parte più consistente dovrebbe essere attribuita al lavoro forse effettuato dal segretario comunale Gambardella Sabato e da Mario Trapletti come risulta dalla delibera consigliare d’incarico del 14 aprile 1951 (n.2) dietro un compenso complessivo di L. 40.000.

Anche di questo intervento non è stata rinvenuta altra documentazione. Nel 1950 il sindaco, in riposta ad un questionario della Soprintendenza Archivistica sostiene che l’archivio è collocato in un apposito locale, che si sta provvedendo al conteggio della sua consistenza, vi aggiunge inoltre che si trova in ottimo ordine e che vi sono alcuni registri ed atti deteriorati dal tempo (lettera 15 febbraio 1950). In un’altra risposta inviata su sollecito alla stessa Soprintendenza sostiene che vi sono 61 fascicoli di documenti contabili datati dal 1857 al 1928 (tuttora esistenti) e che altra documentazione si trova ancora conservata presso l’archivio di Borgo di Terzo dove era stata trasferita nel 1929 in occasione della formazione dell’ex comune di Borgounito (lettera 30 ottobre 1950). Successivamente in un’altra lettera di risposta egli sostiene che gli atti più antichi esistenti nell’archivio risalgono al 1830 (invece sono stati rinvenuti atti risalenti al 1798) ed ammontano fino al 1923 a n. 69 faldoni e n. 25 registri (ne sono stati schedati invece 30 e 85) (lettera 22 gennaio 1954).

Sono stati qui lasciati nel carteggio alcuni documenti risalenti al periodo del comune di Borgounito, si tratta di alcuni ruoli dei canoni livelli e delle pratiche relative alla costruzione delle scuole elementari (1929) e dell’ampliamento del cimitero (1927-1930). Queste ultime due, rinvenute nel 1949, sono state portate dall’archivio di Borgo di Terzo a quello di Berzo su disposizione del sindaco avv. Micheli (lettera 13 luglio 1949). Gli altri documenti sono stati qui collocati probabilmente accidentalmente durante il frettoloso trasloco dell’archivio effettuato il primo gennaio 1948, primo giorno di vita del comune ricostituito.

Non si ha notizia di precedenti scarti effettuati sull’archivio se non in una nota del sindaco del 1953 inviata alla Croce Rossa Italiana di Bergamo in cui egli sostiene di avere a disposizione approssimativamente kg. 10 di carteggio eliminato (lettera 29 agosto 1953). Nel verbale dell’ispezione del dr. Mario De Grazia si sostiene che scarti potrebbero essere stati effettuati in occasione dei due traslochi al tempo dell’aggregazione (1929) e della divisione (1948) dal comune di Borgounito (verbale ispezione 17 dicembre 1979, Archivio della Soprintendenza Archivistica di Milano).

Codici identificativi:

  • MIBA00316C (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Fonti

  • REGIONE LOMBARDIA, Evoluzione dell'archivio comuna = "L'evoluzione dell'archivio comunale dalle origini al secolo XIX. Atti del seminario svoltosi a Milano il 10 ottobre 1988", Regione Lombardia, Settore Cultura e Informazione, Soprintendenza Archivistica per la Lombar-dia, Milano 1989
  • REGIONE LOMBARDIA, Notizie sugli archivi = Regione Lombardia, Settore Cultura e Informazione, Soprintendenza Archivistica per la Lombardia, "Notizie sugli archivi dei comuni e dei cessati ECA della Lombardia. V Provincia di Bergamo", Milano, 1988.
  • REGIONE LOMBARDIA, Amministrazione e archivi = " Amministrazione e archivi comunali nel secolo XIX. Atti del seminario svoltosi a Milano il 19 gennaio 1993", Regione Lombardia, Settore Cultura e Informazione, Milano 1994.
  • RIZZI, Il progetto Archidata = Loris Rizzi, "Il progetto Archidata: fonti per la storia delle comunità lombarde", in "Il computer in archivio", atti del seminario su "L'automazione degli archivi storici degli enti locali. San Miniato, 8-9 giugno 1989", Comune di San Miniato - Regione Toscana, 1990, p. 53-61.
  • Antoniella 1979 = A. Antoniella, L'archivio comunale postunitario. Contributo all'ordinamento degli archivi dei comuni, Firenze, Giunta regionale toscana e La Nuova Italia, 1979

Compilatori

  • Sergio Del Bello (archivista)
  • Sergio Ganzerla (Archivista)
  • Doralice Bettoni