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Ente comunale di assistenza di Songavazzo - ECA

Ente comunale di assistenza di Songavazzo - ECA (1547 - 1978)

222 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Storia archivistica:

L’archivio raccoglie le carte della Misericordia, poi Congregazione di Carità ed infine ECA, Ente comunale di assistenza di Songavazzo. La documentazione data a partire dal 1547. I conti dell’ente venivano inviati a cura dell’amministrazione al Commissario Distrettuale di Clusone, il quale, a sua volta, li inviava alla Delegazione Provinciale. Dopo l’approvazione venivano rinviati alla Commissaria Distrettuale e quindi all’amministrazione di Songavazzo; mentre nel caso di mancata approvazione venivano inviate le osservazioni della Giunta Provinciale Amministrativa con la richiesta di adempimento.
Pochi sono i riferimenti rinvenuti riguardanti la storia dell’archivio. Fra di essi è di rilievo una lettera di risposta inviata nel 1821 al Commissario Distrettuale di Clusone con la quale lo si informa che in archivio non vi sono più i documenti testamentari dei benefattori fondanti il legato del sale. Probabilmente, si sostiene in quella lettera, rimasero nel 1808 presso la Prefettura dove vennero richiesti per causa di un ricorso. Ancora nel 1908 in una nota della Commissione Provinciale di Beneficenza ed Assistenza Pubblica di Bergamo si sostiene che sono sconosciuti i documenti fondanti tali donazioni. Importanti informazioni sulla scomparsa dei documenti fondanti l’ente e sui suoi benefattori sono riportate in una relazione storica sulla Congregazione di Carità allegata allo statuto (b.1, fasc. 1), il cui autore non è stato individuato. In essa si riporta che:
1. Nell’anno 1539 i deputati eletti a formare l’estimo generale del Comune interpellarono i Rettori di Bergamo se doveansi elencare nell’estimo anche i beni ecclesiastici e dei luoghi pii. Ed il Senato della Serenissima Repubblica Veneta rispose che se detti beni pervennero alla chiesa ed al Luogo Pio dopo l’anno 1476 e fossero soliti a pagare le pubbliche imposte, si dovessero comprendere nell’estimo. E difatti appare che questa vicinia cominciasse ad avere qualche cosa di Misericordia fin dallo scorcio del secolo XIV. Altra relazione in data dell’anno 1780 dice che la Misericordia unita d’Onore e Songavazzo per antichissima disposizione divideva il suo patrimonio in otto parti, delle quali 3/8 si assegnavano ad Onore e 5/8 a Songavazzo. Difatti una nota ufficiale emessa dall’archivio prefettizio della Provincia aggiungendo altre pezze di terra alla poliza dei beni della Misericordia di Songavazzo, le dichiara tratte dalla filza dell’estimo di Onore, compilato nell’anno 1547.
2. Al tempo della visita pastorale di S. Carlo Borromeo fatta a questa parrocchia di Songavazzo nel 1573 esistevano due istituti di beneficenza, l’uno detto la Misericordia del Comune, l’altra la Misericordia del Luogo. La Misericordia del Comune (Songavazzo e Onore) consisteva in terreni e dava sei some di frumento e cinque misure di miglio e questo reddito si distribuiva tanto ai ricchi come ai poveri della comunità. La Misericordia del Luogo consisteva in capitali che davano, mutuati al 5% un reddito di L. 450 e per questo si erogava ai più miserabili ed agli infermi del luogo. Ma d’ordinario se ne faceva sopravanzare un terzo per erogarlo pubblicamente in tanto sale da dispensare sia ai ricchi che ai poveri nelle feste di Natale e Pasqua. Ma S. Carlo, con decreto 27 settembre di detto anno, formando delle due misericordie un sol consorzio, ordinava che le elemosine si distribuissero ai soli poveri dietro il giudizio e l’ispezione anche del parroco. La ragione per cui non trovasi in archivio tavole di fondazione e simili documenti sull’antica gestione di questo patrimonio è duplice:
-1° perché nel 1706 due sindaci del luogo pio ne sottrassero le carte (massime il libro del carton bianco, ove erano descritte le entrate, i legati ed altri interessi del medesimo luogo pio;
-2° perché un bando del Capitano di Bergamo (30 dicembre 1772) richiamava i documenti di 24 pezzi di fondi dell’unita Misericordia di Onore e Songavazzo ed ordinava di vendere quelli che le erano pervenuti dopo la legge 26 marzo 1605 e depositarne il ricavo al Monte di Pietà che poi fu ritirato ed impiegato nell’acquisto di altri fondi.
Ultimamente si conoscono le disposizioni testamentarie di un Paolo Benzoni (1714), d’un Francesco Marinoni (1780) e d’una Ortensia Armanni vedova di Giovanni Covelli detto Tebanio (1796), riguardanti più che altro l’istituzione di una scuola per fanciulli.
3. Informa, da registri d’amministrazione esistenti dall’anno 1600 a quest’epoca si arguisce che il patrimonio della Misericordia andò formandosi a poco a poco di piccoli lasciti in terreni, livelli e capitali, che danno al presente la somma di L. 16724.70, come vedesi al capo 2° dell’annesso regolamento.
Dal verbale di consegna del 1891 (b. 1, fasc. 10) del presidente uscente al consiglio di amministrazione della Congregazione di Carità, risulta che fanno parte dell’archivio dell’ente:
- una serie di contratti riguardanti i beni immobili;
- l’inventario patrimoniale del 1887, con altri inventari anteriori;
- conti consuntivi dal 1809 al 1886;
- bilanci preventivi dal 1883 ed anteriori;
- corrispondenza dal 1883 al 1891;
- un faldone contenente documenti antichi relativi alla Congregazione;
- numero 7 faldoni contenenti corrispondenza, quinternetti, dispensa del sale (conservati);
- statuto organico e regolamento 1884;
- registro delle deliberazioni in corso;
- protocollo degli esibiti;
- repertorio degli atti d’ufficio;
- registro dei mandati a madre e figlia;
- carteggio corrente;
- bollettario dei sussidi mensili distribuiti;
- quinternetto delle decime;
- elenco dei sussidiati.

L’archivio dell’Ente comunale di assistenza è stato rimaneggiato assieme a quello comunale a seguito di un intervento di riordino effettuato da un impiegato del comune negli anni Settanta. Non è stato possibile ricostituire l’ordine originario della documentazione per il fatto che con questo intervento è stato completamente fatta scomparire ogni traccia della precedente organizzazione. E’ stato applicato il titolario ICA per gli ECA è le carte sono state suddivise rigorosamente in fascicoli ordinati in serie annuali, stravolgendo in tal modo le eventuali pratiche esistenti. Solo in alcuni casi, purtroppo, si è riusciti a ricostituire i fascicoli della pratiche. Anche l’applicazione delle categorie del titolario dell’ICA non è stata sempre rispettata. Per tale ragione si è stabilito di suddividere la documentazione dell’ECA in gruppi pluriennali omogenei, contenenti cioè carte attinenti la stessa attività e funzione dell’ente e ciò in considerazione del loro scarso numero anziché effettuare la loro suddivisione annuale. Per la Congregazione di Carità si è rispettato invece la suddivisione annuale ed il criterio di appartenenza ad una pratica o affare.
Scarse sono le notizie riguardanti le condizioni di conservazione dell’archivio anche in epoca più recente. In una lettera inviata al comune dal Soprintendente Archivistico nel 1971 a seguito di un’ispezione effettuata nel luglio del 1970, viene messo in evidenza che le carte dell’ECA sono in condizioni precarie sia per quanto riguardo il loro ordinamento che la loro conservazione e che l’archivio è danneggiato dall’umidità (2). L’amministrazione comunale viene quindi invitata ad adottare i provvedimenti necessari e a dare un’idonea sistemazione dell’archivio. Dietro questa istanza viene quindi effettuato nel 1971 un riordino sommario dell’archivio e per l’occasione le carte vengono riposte in un armadio metallico. L’intervento viene eseguito anche per giustificare la richiesta di revoca al direttore dell’Archivio di Stato di Bergamo della precedente istanza di deposito dell’archivio presso l ‘Archivio di Stato ed in considerazione della scoperta della loro rilevanza per la storia dell’ente e di Songavazzo (3). L’elenco di consistenza, ritenuto dal presidente un inventario, è la più recente descrizione dell’archivio di cui si dispone. Si tratta di un elenco sommario, compilato nel 1971 in occasione appunto della stipulazione di una convenzione con l’Archivio di Stato di Bergamo finalizzata al suo deposito, poi non attuato, presso quell’istituto. Se ne riporta qui di seguito il contenuto:
1 – Livelli, ecc. … del XVI secolo;
2 – Polizza del 1547;
3 – Legati e livelli del 1614;
4 – Legati e livelli del 1634;
5 – Compra – vendita di una cassetta del 1654;
6 – Legati e livelli del 1658;
7 – Atto di vendita del 1696;
8 – Legati, livelli, etc… del 1706;
9 – Crediti in sospeso del 1707;
10 – Inventario di beni del 1731;
11 – Atto di permuta del 1731;
12 – Livelli, etc… del 1771;
13 – Avviso del Capitanio di Bergamo del 1772;
14 – Liveli, etc… del 1786;
15 – Quietanza rilasciata dalla Repubblica di Venezia del 1787;
16 – N.2 quietanze idem e deliberazioni del 1788;
17 – N.2 quietanze idem del 1789;
18 – Livelli, etc… del 1797;
19 – Determinazioni del 1798;
20 – N.1 quietanza del 1799;
21 – Quinternetto dell’entrata della misericordia 1743 – 1744;
22 – Quadernetto della Misericordia e dei vicini e del Comune 1744;
23 – Quinternetto della Misericordia dell’anno 1744 – 1754;
24 – Registro delle entrate scosse dell’anno 1803;
25 – Quinternetto di riscossione dell’anno 1805;
26 – Quinternetto di scossa per l’anno 1817 – 1818;
27 – Quinternetto di scossa per l’anno 1818;
28 – Quinternetto di scossa per l’anno 1819;
29 – Quinternetto congregazione dall’anno 1803 al 1820;
30 – Quinternetto di riscossione dell’anno 1824;
31 – N.8 quinternetti di riscossione dal 1832 al 1839;
32 – N.10 quinternetti di riscossione dal 1840 al 1849;
33 – N.2 quinternetti di rendite dal 1846 al 1847;
34 – N.9 quinternetti di riscossione dal 1850 al 1858;
35 – N.1 quinternetto di rendita dal 1857 al 1858;
36 – Fogli di un quinternetto di scossa del 1861;
37 – N.1 quinternetto di scossa dell’anno 1862 – 1866;
38 – N.1 quinternetto di scosse dal 1867 al 1870;
39 – N.1 scheda di dichiarazione dei redditi e delle entrate nell’anno 1867.
Conti consuntivi dal 1814 al 1970.
Circolari governative, avvisi, norme, documenti vari dal 1802 al 1897.
Bilanci preventivi dal 1860 al 1875.
Giornale e mastri dal 1930 al 1932 e dal 1941 al 1953.
Segue un elenco, in serie annuale dal 1898 al 1970, delle categorie presenti. Per l’anno 1926 non viene indicata alcuna categoria contrariamente invece a quanto rinvenuto con il presente intervento. Nel verbale dell’ispezione all’archivio effettuata dal dr. Mario De Grazia nel 1979 si riporta che le carte dell’archivio datano a partire dal 1948 al 1978 e consistono in 10 buste collocate al piano interrato (consistenza corrispondente a quella rinvenuta).
Nel censimento degli archivi comunali effettuato nel 1988 dalla Regione Lombardia si riporta che la datazione e consistenza della documentazione è imprecisabile essendo frammista a quella del comune. Si fornisce comunque un accertamento per 10 buste datate dal 1960 al 1978.

(1) La lettera si trova nel fascicolo della pratica del ricorso di Alessandro Savoldelli per essere ammesso fra gli originari beneficiati della dispensa del sale. Cfr. b. 7, fasc. 23.

(2) Vedi b. 1, fasc. 22. Nella lettera si sostiene inoltre che vi sono alcuni faldoni, rotti e cadenti e che nell’archivio il disordine vi regna sovrano.

(3) Vedi b. 1, fasc. 22.

Codici identificativi:

  • MIBA0033E4 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Fonti

  • REGIONE LOMBARDIA, Notizie sugli archivi = Regione Lombardia, Settore Cultura e Informazione, Soprintendenza Archivistica per la Lombardia, Notizie sugli archivi dei comuni e dei cessati ECA della Lombardia. V Provincia di Bergamo, Milano, 1988
  • Capra 1993 = C. Capra, Il Pio Albergo Trivulzio: un'eredità del secolo dei lumi, in "La nascita del Pio Albergo Trivulzio. Orfani, vecchi e poveri a Milano fra Settecento e Ottocento", Milano, Electa, 1993, pp. 13-19

Compilatori

  • Sergio Del Bello (archivista)
  • Doralice Bettoni
  • Sergio Ganzerla (Archivista)