|||
Comune di Vezza d'Oglio

Comune di Vezza d'Oglio (1651 maggio 10 - 1968 dicembre 31)

Fondo

Metri lineari: 74.0

Consistenza archivistica: unità archivistiche: 5545 (bb. 511, fascc. 5128, regg. 777)

L¿archivio comprende tutta la documentazione che ad oggi si è conservata prodotta dal Comune di Vezza d¿Oglio nell¿esercizio delle sue funzioni dagli atti più antichi del secolo XVII fino al 1968, anno di chiusura dell¿archivio storico.

La prima sezione comprende gli atti di Antico Regime (secc. XVIIXVIII), la seconda corrisponde al periodo ottocentesco (Lombardo Veneto, Sardo−Lombardo prima e al Regno d¿Italia poi) dal 1805 al 1897, la terza sezione (1898−1968) comprende la parte dell¿archivio storico in cui è stato applicato il titolario Astengo infine la quarta sezione raccoglie le serie di atti omogenei o congeneri prodotti con continuità nel tempo ed i registri dal 1807 al 1968. Distintamente dal carteggio, le unità di questa sezione sono state ordinate in serie aperte.

Sono presenti inoltre in archivio alcuni fondi non appartenenti al comune di cui si è già detto (ECA, Patronato Scolastico, ecc.). Il fondo è articolato nelle seguenti 4 sezioni:

Sezione Antico Regime (1651−1783)

bb. 1 (n. 1); unità 10;

Sezione Carteggio secolo XIX

bb. 57 (nn. 2 − 59); unità 1021;

Sezione Carteggio 1898−1968

bb. 256 (nn. 60 − 316); unità 3108;

Sezione Serie particolari 1807−1968

bb. 195; unità 1407;

Consistenza complessiva: bb. 511, fascc. 5128, regg. 777.

Storia archivistica:

L¿archivio storico comunale di Vezza d¿Oglio è stato riordinato tenendo conto delle vicende storiche degli organismi locali sia territoriali che assistenziali che nel corso del tempo hanno caratterizzato l¿evoluzione amministrativa dell¿odierno territorio comunale. L¿attuale Comune, la cui documentazione data a partire dal secolo XVII, è il risultato politico e amministrativo di un lungo processo evolutivo di diverse forme di governo locale e di aggregazione sociale.

Nel riordinare le carte dell¿archivio si è quindi dato conto dell¿effettivo sviluppo storico del comune mantenendo distinte le carte prodotte da ciascuno degli enti e degli organismi che sono stati man mano aggregati o incorporati all¿archivio comunale di Vezza d¿Oglio.

Assieme a quello del comune sono conservati nell¿archivio comunale i seguenti fondi:

  • Consorzio Medico
  • Consorzio Veterinario
  • Congregazione di Carità
  • Ente Comunale di Assistenza
  • Caseificio comunale
  • Patronato Scolastico
  • Giudice Conciliatore
  • ENAOLI Ente Nazionale Assistenza Orfani Lavoratori Italiani.

Anche questi fondi sono stati riordinati ad eccezione dell’E.C.A e della C.d.C. I rispettivi inventari sono stati prodotti nell¿ambito dello stesso progetto e stampati separatamente.

[Per le sigle, abbreviazioni, glossario e le avvertenze per gli indici si rimanda al campo “Note”]

[Per il titolario Astengo, il rilievo topografico e le fotografie del riordino si rimanda ai documenti allegati a questo inventario]

L’archivio è costituito dal complesso dei documenti prodotti od acquisiti da un ente, o da un individuo, durante lo svolgimento della propria attività. Esso fornisce, quindi, una testimonianza scritta della sua funzione e della sua organizzazione interna. L’archivio comunale raccoglie le carte che testimoniano le diverse sfere di attività del comune, ente che non sempre ha avuto le stesse prerogative istituzionali. Le carte dell’archivio storico del comune di Vezza d’Oglio raccontano la sua storia e quella della sua comunità.

Di particolare interesse è la documentazione anteriore al secolo XIX, purtroppo molto lacunosa e quella copiosa invece del secolo XIX. E’ stata infatti rilevata la scomparsa di carte dovuta a sottrazioni e dispersioni che possono essere imputabili oltre che alla negligenza ed all’incuria del comune a cause naturali come gli incendi e gli allagamenti, qui risultati in modo particolare molto frequenti.

La documentazione riguardante la storia del fondo è stata regestata e trascritta nelle schede complesso archivistico delle sezioni Carteggio secolo XIX e Carteggio 1898-1968 (livello 2).

Criteri di ordinamento

La redazione di un inventario scientificamente corretto presuppone l¿identificazione il più possibile precisa delle unità archivistiche oggettivamente esistenti così come sono state costituite da chi ha prodotto l¿archivio. In altri termini non si devono operare ‘scelte’ né tanto meno ‘costituire’ unità archivistiche nuove (se non in casi particolari). Di fatto il grado di analiticità di un inventario non è correlato al numero delle unità archivistiche ma alla qualità e quantità delle informazioni sulle singole unità. La comprensione dei modi concreti con cui si formano le unità archivistiche nel momento in cui viene costituendosi l¿archivio è dunque il principio che deve guidare la descrizione inventariale (1) .

Il presente inventario è il risultato dell¿intervento di ordinamento, schedatura ed inventariazione eseguito dal gruppo di lavoro negli anni 2008-2009 su tutta la documentazione dell¿archivio storico e di deposito comunale. La costituzione di quattro distinte sezioni cronologiche, corrispondenti ai diversi avvicendamenti amministrativi e politici cui il comune di Vezza d¿Oglio è stato sottoposto nell¿arco degli ultimi quattro secoli, si è resa necessaria per poter dare all¿archivio una struttura il più possibile coerente alle modalità con cui l¿archivio stesso si è costituito. Lo stato di disordine in cui è stato rinvenuto l¿archivio, la presenza di strumenti di corredo incompleti e parziali e la mancanza di distinzione fra i diversi fondi presenti hanno reso necessario un lavoro di analisi ed approfondimento delle carte ed uno studio dei soggetti produttori. E¿ stato altresì ricostituito, per quanto è stato possibile il titolario originario, adottando però spesso anche la classificazione riportata dai documenti o sulle camicie originarie. Si è derogato a tale criterio solo in rari casi nei quali i documenti componenti il fascicolo portavano classificazioni diverse o non ne portavano affatto. La mancanza del titolo a tergo del documento è stata colmata con il riferimento alle fonti legislative coeve o a titolari ricavati da altri archivi comunali inventariati e dalla manualistica amministrativa dell¿epoca (2) .

Ad ogni passaggio di regime politico corrispondono cambiamenti istituzionali che hanno influito sull¿organizzazione e la tenuta della documentazione d¿archivio. Ogni amministrazione pubblica aveva proprie regole archivistiche pertinenti l¿ordinamento e la classificazione dei propri atti. Col passaggio dal Dominio Veneto al Regno Lombardo-Veneto, poi a quello del Regno Sardo-Lombardo, prima, ed a quello del Regno d¿Italia, dopo, sono state inoltre riscontrate alcune variazioni nella composizione dei titolari applicati. Di queste variazioni si da conto nell¿introduzione di ogni singola serie.

Le sezioni costituite corrispondono ai cambiamenti di regime o normativi e si uniformano perciò a cesure che non sono solo archivistiche, ma anche storiche.

Per i criteri generali di inventariazione ci si è riferiti alle “Norme per la pubblicazione degli inventari”, circolare del Ministero dell’ Interno n. 39/1966, Direzione Generale degli Archivi di Stato, Ufficio Studi e Pubblicazioni. Queste norme sono state integrate dalle indicazioni contenute in R. Grassi, P. Pozzi, M. Savoja, “Guida operativa alla descrizione archivistica. La descrizione inventariale”, Regione Lombardia, Archilab, Milano 2001.

Terminato il ripristino dell’organizzazione originaria della documentazione, individuata e ricostruita la struttura dell¿archivio e la composizione del titolario, si è passati alla schedatura analitica delle unità archivistiche.

L¿ordinamento delle schede struttura (serie, titoli, categoria e classe) e unità archivistiche è stato effettuato in modi distinti a seconda della sezione d¿archivio con le seguenti modalità:

Carteggio Antico Regime (1651-1783)

Per serie

(in ordine di funzione)

1 – classificazione crescente

2 – estremo iniziale crescente

3 – estremo finale crescente

4 – numero di unità crescente

Carteggio secolo XIX

In serie per titoli

(in ordine alfabetico)

1 – classificazione crescente

2 – estremo iniziale crescente

3 – estremo finale crescente

4 – numero di unità crescente

Carteggio 1898-1968

In serie annuale per categoria

(titolario legislativo)

1 – estremo iniziale crescente

2 – classificazione crescente

3 – estremo finale crescente

4 – numero di unità crescente

Serie particolari 1807-1968

Per serie

(ordinate rispetto al titolario legislativo)

1 – classificazione crescente

2 – estremo iniziale crescente

3 – estremo finale crescente

4 – numero di unità crescente

Formano il fascicolo singoli documenti attinenti ad uno stesso atto oppure insiemi di documenti raggruppati per omogeneità o in quanto trattanti uno stesso affare o attinenti ad una medesima pratica (3) . I fascicoli, organizzati cronologicamente rispetto alla classificazione (serie, titolo, categoria e classe) costituiscono le unità archivistiche. All¿interno del fascicolo le carte sono disposte cronologicamente o in sottofascicoli o per carte sciolte. Nel campo descrizione dell¿unità si da conto della presenza di sottofascicoli. Le descrizioni di singole componenti o parti significative del fascicolo sono separate da un “punto e virgola”. Gli allegati sono riportati a capoverso in coda alla descrizione del contenuto senza numerazione ed indicazione di consistenza.

La consistenza dell¿unità, rilevata per la prima e seconda sezione, viene sempre espressa in quantità numerica (carte, tavole, stampe, ecc.). La numerazione della carte del fascicolo è stata effettuata solo per quelle della sezione di Antico Regime.

La segnatura archivistica è stata assegnata in serie chiusa per ogni sezione.

Nella maggioranza dei casi, per le unità della terza sezione è stata prodotta, in prevalenza, per ogni classe, una singola unità archivistica. Sono stati fatti accorpamenti pluriennali (di due o tre anni) per quei fascicoli annuali con la stessa classificazione (categoria – classe) composti da poche carte mantenendole però distinte in sottofascicoli annuali. In altri casi, viceversa, fascicoli sommariamente raggruppati e pluriennali contenenti numerosi atti omogenei sono stati suddivisi in fascicoli annuali.

La schedatura di tutte le unità archivistiche è stata eseguita con il software applicativo della Regione Lombardia “Sesamo”. Nell¿inventario il materiale documentario è ordinato e descritto per unità archivistiche. Tutte le unità archivistiche della prima e seconda sezione sono state contrassegnate da un numero progressivo continuo (“numero di corda”). I criteri di ordinamento sono riportati nelle tabelle soprastanti. Per la redazione dell’inventario della prima sezione d’archivio ci si è avvalsi della “Guida operativa”, cit., e sono state seguite le indicazioni ed i suggerimenti della Soprintendenza Archivistica per la Lombardia. Tali indicazioni sono state utilizzate anche per le altri sezioni d¿archivio.

Il tracciato della scheda di rilevazione dei dati informativi dell’unità archivistica, comprende i seguenti campi: “Numero unità (o scheda), Titolo, Data cronica/estremi cronologici, Data topica, Classificazione, Contenuto, Definizione, Segnatura” (si veda in merito quanto riferito nel testo del progetto di riordino).

(1) Cfr. “Guida operativa per l’ordinamento e l’inventariazione degli archivi storici di enti locali”, Regione Lombardia, Settore Cultura e Informazione, Servizio Biblioteche e Beni Librari e Documentari, Milano, 1992, pp. 58,59 poi riedita R. Grassi, P. Pozzi, M. Savoja, “Guida operativa alla descrizione archivistica. La descrizione inventariale”, Regione Lombardia, Archilab, Milano 2001.

(2) Sul valore dei titoli, come categorie di materie e come espressione delle funzioni svolte dal comune. Le “materie” negli archivi comunali sussistono in ragione dei provvedimenti amministrativi, di cui sono oggetto; cfr. Andreina Bazzi, “Situazione degli archivi comunali nell¿Ottocento: ordinamento e corredo”, in AA.VV., “Amministrazione e archivi comunali nel secolo XIX. Atti del seminario svoltosi a Milano il 19 gennaio 1993”, Regione Lombardia, Milano 1994, pp. 77,78.

(3) Vedi “Guida operativa…”, cit. p. 37

(4) Questionario 1894, (b. 8, fasc. 138):

" 8° Archivio comunale

Sono sufficienti i locali per tenere in perfetto ordine l¿archivio?

Per ora sarebbe sufficiente il locale esistente per tenere in perfetto ordine l¿archivio, più tardi si renderà necessario un altro locale più vasto.

Qual è il metodo che si segue nella tenuta dell¿archivio?

Il metodo che si segue nella tenuta dell¿archivio è il seguente:

Qualunque atto presentato e registrato al protocollo si pone in seno ad una sopracoperta il cui esterno porta il titolo generico dell¿affare, il numero di suddivisione, l¿oggetto di cui trattasi e l¿anno, e ciò colla scorta di apposita rubrica d¿ufficio mediante la quale tutte le varie materie amministrative vennero divise sotto vari titoli.

Quando si debbano archiviare gli atti, essi vengono collocati in apposita cartella o faldone la cui etichetta esterna colle sue indicazioni corrisponda con quelle che gli atti ricevettero nella sopracoperta.

I documenti e gli atti sono regolarmente custoditi in cartelle, armadi o in scanzie?

I documenti e gli atti sono tenuti o regolarmente custoditi in apposite cartelle del casellario dell¿ufficio comunale, e di anno in anno si portano all¿archivio ove sono regolarmente custoditi in armadi e scanzie."

Sigle, abbreviazioni e glossario

AASS = Azienda Autonoma Statale della Strada-Compartimento per la viabilità della Lombardia con sede a Milano

ANAS = Azienda Nazionale Autonoma delle Strade-Compartimento Regionale per la Viabilità con sede a Milano

Asilo infantile = Asilo infantile Gino Milesi già 4 luglio 1866

AS = Anno scolastico

Bilancio = Bilancio ossia conto presuntivo delle entrate e delle spese, dal 1892 bilancio di previsione

Camera di Commercio Industria e Artigianato = Camera di Commercio Industria e Artigianato di Brescia

Cattedra Ambulante di Agricoltura = Cattedra Ambulante di Agricoltura di Brescia

CEC = Commissione Elettorale Comunale

CdC = Congregazione di Carità

Comunità Montana = Comunità Montana di Vallecamonica con sede in Breno

Consiglio = consiglio comunale

Conto = Conto consuntivo dell’entrata e dell’uscita (1867-1968).

CRE = Certificato di Regolare Esecuzione

CRI = Croce Rossa Italiana

Derocco = imposta applicata ai capi di bestiame che usufruiscono dell’erbatico e si differenzia dal pascolo che viene applicato al bestiame portato all’alpeggio nelle malghe

Distretto militare = Distretto Militare di Brescia

ECA = Ente Comunale di Assistenza

EDISON = Società Edison Spa con sede in Milano

ELVA = Società Elettrica di Valle Camonica di Breno

ENAL = Ente Nazionale Assistenza Lavoratori

ENEL = Ente Nazionale per l’Energia Elettrica

EPT = Ente Provinciale per il Turismo

FFBC = Federazione Fascista Bresciana dei Commercianti

FPFC = Federazione Provinciale Fascista del Commercio

GEA = Società Generale Elettrica dell’Adamello di Milano

Genio Civile = Genio Civile di Brescia

Genio Militare = Genio Militare di Brescia

Giunta = giunta municipale

ICAP = Imposta sull¿Industrie, Commerci, Arti e Professioni

IGE = Imposta generale sull’entrate

INAIL = Ufficio territoriale dell¿Istituto Nazionale Assicurazioni contro gli Infortuni sul Lavoro di Brescia

INFPS = Istituto Nazionale Fascista per la Previdenza Sociale di Brescia

INPS = Direzione provinciale dell¿Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale di Brescia

ISTAT = Istituto centrale di Statistica con sede a Roma

Lezze = i pezzi di legno secchi che si trovavano abbandonati nel sottobosco

Odg = Ordine del giorno

ONB = Opera Nazionale Balilla

ONMI = Opera Nazionale Maternità ed Infanzia

Patume (o pacciame, pacciume) = strato di foglie secche che si accumula intorno agli alberi. Più in generale ammasso di residui vegetali.

Pia Fondazione = Pia Fondazione Infanzia Abbandonata di Valle Camonica in Malegno, già Ospizio degli Esposti di Valcamonica

PNF = Partito Nazionale Fascista

Pretura = Pretura di Breno

Provincia = Provincia di Brescia

RSU = Rifiuti Solidi Urbani

SAIA = Società Azionaria Imprese Autoservizi di Brescia

SdF = Società di Fatto.

Semoventi = bovini e suini

SGEC = Società Generale Elettrica Cisalpina di Milano

SePrAl = Sezione Provinciale dell’Alimentazione di Brescia

SIP = Società Italiana per l’Esercizio Telefonico spa di Torino

Snc = Società in nome collettivo

SS 42 = Strada Statale n. 42 del Tonale e della Mendola

STIPEL spa = Società Telefonica Interregionale Piemontese e Lombarda spa di Torino

Tariffa = tariffa massima delle imposte di consumo approvata dal consiglio comunale

UNRRA di Brescia = United Nation Relief Rehabilitation Administration – Amministrazione delle Nazioni Unite per l’Assistenza e la Riabilitazione

Vezza = Vezza d¿Oglio.

Visega (o visiga) = è un tipo di graminacea diffusa nei pascoli alpini molto robusta dalle foglie rigide e pungenti, di cui gli animali non amano nutrirsi perché dura e poco digeribile; detta anche fieno magro.

Codici identificativi:

  • MIBA020D80 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Fonti

  • MICA000DC3 = Inventario dell'archivio del Comune di Vezza d'Oglio

Compilatori

  • Sergio Primo Del Bello (Archivista)
  • Pamela Viola (Archivista)
  • Ivan Faiferri (Archivista)
  • Roberta Ricci (Archivista)