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Registri di lettere ducali

Registri di lettere ducali (1395 - 1570)

24 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

I registri delle lettere ducali sono ventiquattro e precedono nell'inventario la documentazione omonima: iniziano con il periodo visconteo (da reg. 1 a metà del reg. 6), proseguono con tre registri della repubblica ambrosiana (da metà del reg. 6 al reg. 8), con otto del periodo sforzesco (regg. 9 − 16) e infine otto del periodo delle dominazioni straniere (francese, spagnola e austriaca, regg. 17 − 24). Tutti provengono da uffici del comune: la più antica registrazione di cui si ha notizia tenuta a cura di un ufficio del comune di Milano è di poco posteriore al 1204; l'uso delle registrazioni diventa sempre più complesso con lo svilupparsi degli istituti del comune e alla loro conservazione viene deputato un archivista scelto dal signore e dal vicario di provvisione. Per l'epoca viscontea(1), dopo tante dispersioni subite dagli archivi degli uffici del comune di Milano, si conservano oggi solo alcuni registri delle seguenti cinque sezioni, di cui le prime tre prodotte dall'ufficio di provvisione:
1) registri delle lettere ducali dell'ufficio di provvisione;
2) registri delle provvisioni;
3) registri degli atti pertinenti alla fabbrica del duomo;
4) registri delle lettere ducali e ordinazioni dell'ufficio dei sindaci;
5) registri delle sentenze dei podestà.
− Per il periodo visconteo i registri delle lettere ducali che si conservano, provengono dalla prima e quarta sezione fra le sopra elencate.
I registri della sezione lettere ducali dell'ufficio di provvisione comprendono le lettere che provenivano al comune da parte del signore ed erano relative a nomine di ufficiali, esenzioni, concessioni di cittadinanza, vittorie o paci, imposizione di taglie, sospensioni di cause, disposizioni per la peste, oblazioni a chiese, riparazioni di strade. Di questa serie (ricostruita dalla Santoro, "I registri dell'ufficio …", pp. XVIXVII) sono rimasti sei registri: i nn. 2 − 6 qui inventariati ed un registro per il 1397 − 1400 ritrovato nel fondo Trotti (n. 245) della biblioteca Ambrosiana da Caterina Santoro, che lo presenta e ne dà i regesti nell'opera citata, pp. 69 − 120. Numerose le lacune: non vi sono registri anteriori al 1401 e relativi ai periodi 1404 − 1407, 1414 − 1425 e 1436 − 1445; la registrazione degli atti non segue un rigoroso ordine cronologico.
I registri della sezione lettere ducali e ordinazioni dell'ufficio dei sindaci comprendono le lettere ducali e le ordinazioni in materia di finanze del comune, di speciale competenza dei sindaci; per l'epoca viscontea resta un solo registro per gli anni 1395 − 1409 (reg. 1).
− Per il periodo della repubblica Ambrosiana si hanno tre registri (metà del n. 6, nn. 7, 8, ma i due ultimi sono copie del sec. XVIII). Nei registri si trovano lettere dei capitani e difensori della libertà della repubblica ambrosiana all'ufficio di provvisione, gride ed ordini delle maggiori istituzioni comunali relativi soprattutto alle finanze del comune.
− La serie delle lettere ducali del periodo sforzesco non presenta lacune; è costituita da sette registri (atti da marzo 1450 a luglio 1502, nn. 9, 11 − 16), che dovevano far parte della serie dell'ufficio di provvisione, e da un registro (n. 10, degli anni 1450 − 1487), che doveva far parte della serie lettere ducali dell'ufficio dei sindaci (così come il reg. 1), come si evince dalla natura e dal contenuto degli atti.
− La serie dei registri per il periodo delle dominazioni straniere (francese, imperiale−spagnola) non presenta lacune dal 1503 al 1570; contiene gride, decreti, conferme di privilegi, nomine, concessioni, ordini e lettere, da parte dell'imperatore, del re di Francia e del re di Spagna, quali duchi di Milano, dei luogotenenti e governatori, ma anche dell'ufficio di provvisione del comune di Milano. Questi atti, come la maggior parte di quelli dei registri precedenti, dovevano essere registrati presso l'ufficio di provvisione.
− I registri delle lettere ducali sono dunque costituiti da provvedimenti relativi a tutta la vita cittadina e sono importanti anche perché, soprattutto per l'epoca viscontea e per la repubblica Ambrosiana, riguardano un periodo per il quale le fonti archivistiche sono scarse, forniscono un materiale prezioso per la storia dell'amministrazione ed in genere per la storia politica, economica, sociale, religiosa e culturale della città. Offrono notizie sulla famiglia ducale e sulla corte, su personaggi che gravitano intorno ad essa (condottieri, medici, pittori, ecc.) e sulle famiglie milanesi che ebbero cariche pubbliche o furono in rapporto con il comune. Oltre alla storia politica, le lettere ducali interessano principalmente la storia del diritto, delle istituzioni, della diplomatica e della lingua.

Note
1. Cfr. C. Santoro (a cura di), "I registri dell'ufficio di provvisione e dell'ufficio dei sindaci sotto la Dominazione Viscontea", Milano, 1929 − 1932, (Inventari e regesti dell'Archivio Storico Civico di Milano, I), p. XV; queste notizie, come le note ai singoli registri, sono desunte quasi esclusivamente dalle opere di C. Santoro, vedi in bibliografia.

Storia archivistica:

Il fondo “Registri di lettere ducali”, conservato presso l’Archivio storico civico di Milano, è incluso nella parte antica dell’archivio comunale, che comprende anche i fondi “Famiglie”, “Località milanesi”, “Località foresi” e “Materie”.
La più antica serie dell’archivio civico a noi pervenuta risale alla fine del sec. XIV, mentre la prima testimonianza di una registrazione di atti del comune di Milano è del 1024: da quel momento l’uso di registrare si estende a tutti gli uffici del comune.
Con l’avvento della signoria, Milano è altresì la sede del governo regionale, ma per la costituzione di una specifica amministrazione comunale milanese, distinta in maniera definitiva dall’amministrazione governativa ducale, bisogna attendere l’anno 1396. Pochi anni prima, del resto, le magistrature civiche e con esser i lori archivi ottengono una propria sede nell’ala verso piazza Duomo, ora distrutta, del broletto nuovo di piazza dei Mercanti.
Fino ad allora la documentazione del comune veniva collocata nel broletto vecchio Arengo, cioè la curia del principe sull’area dell’attuale Palazzo Reale. Nel 1774 viene poi trasferito nel broletto delle farine di porta Comasina, nell’attuale via Rovello, detto anche nuovo o nuovissimo (mentre alla sede di piazza dei Mercanti a sua volta viene dato l’appellativo di broletto vecchio).
Nei secc. XV-XVI la gestione degli archivi civici è in pratica competenza delle famiglie patrizie milanesi, che hanno quasi l’esclusiva della maggior parte delle cariche civiche: Panigarola, Longoni, Spanzotta, Omati, Brasca, etc.
Un primo tentativo di concentrare i diversi archivi civichi antichi si ha con l’incarico assegnato nel 1554 al ragionato del comune di consegnare i suoi libri “all’archivio della medesima comunità”. Verso la fine del Cinquecento l’archivio viene distinto in due sezioni: “superiore o delle scritture vecchie”, nel quale vengono riuniti gli atti e i registri non più in uso deo diversi archivi; “attuale o recente”, suddiviso in vari depositi di documenti e libri correnti, per ciascun ufficio.
Un ulteriore sforzo di concentrare i diversi archivi si ha nel 1653, quanto il consiglio generale è costituito da otto capitoli tra i quali spicca il settimo, che assegna la soprintendenza a tre patrizi milanesi delegati rispettivamente dai suddetti tribunali. Tale disposizione rimane in vigore fino al 1796.
Il primo orientamento archivistico completo viene attuato nel periodo 1770-1780 sotto la direzione del conte Giorgio Giulini, storiografo civico e nuovo soprintendente, con la collaborazione dell’abate piacentino Ignazio Lualdi, archivista. Come per il riordinamento del 1653, anche in questa occasione viene curata la stampa del “piano di esecuzione” o regolamento d’archivio, costituito questa volta da 56 paragrafi (1). Tutto l’archivio viene ripartito secondo venti categorie, avendo presenti soprattutto le esigenze amministrative dell’epoca e inoltre vengono curati in modo particolare il recupero di documenti mancanti e la compilazione di regesti e transeunti delle lettere ducali, delle ordinazioni consiliari e provvisionali e la stesura dei decurioni milanesi.
Nel 1802 l’archivio viene gestito dal dipartimento civico, di conseguenza confluisce negli archivi governative e diviene pertanto oggetto della sistemazione generale e del nuovo ordinamento per materie, realizzati dall’archivista nazionale Luca Peroni.
Nel 1860 il municipio chiede al governo la restituzione del proprio archivio che viene accordata nel 1870. Per tre anni numerosi archivisti lavorano alla ricostruzione delle serie originarie dei documenti. L’archivio è collocato nella chiesa di S. Carpoforo (archivio storico e di deposito), mentre la sezione corrente viene posta nella chiesa di S. Giovanni alle case rotte.
Nel 1902 la sezione antica viene trasferita al Castello Sforzesco, costituendo l’archivio storico: l’archivio di deposito rimane invece presso S. Carpoforo dove viene distrutto durante l’ultima guerra (2). I fondi conservati presso l’archivio storico civico sono:
- Parte antica: Dicasteri (1385-1802) cartelle 346; Registri di lettere ducali (1395-1570) 24 registri; Famiglie (sec. XVI-XIX) cartelle 1630; Località Milanesi (1386-1860) cartelle 461; Località Foresi (1540-1801) cartelle 54; Materie (1396-1881) cartelle 946;
- Parte moderna.
L’inventario del progetto Archidata ha riguardato la sola parte antica. Nessun fondo è stato riordinato durante l’intervento, sia per il dovuto rispetto ad ordinamenti, seppure discutibili, e strumenti di corredo ormai consolidati, sia per il divieto, perfino di numerare le carte, formulato dalla Direzione dell’archivio storico civico.
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Note
1. Vedi serie “Consiglio generale”, b. 5, fasc. 6, “Piano che si propone per la sistemazione del civico archivio”.
2. Per ulteriori notizie sulla storica dell’archivio civico si veda G. Pagani, “L’Archivio Civico di Milano”, Milano 1880, pp. 13-28.

Codici identificativi:

  • MIBA0035AB (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Fonti

  • ANNONI, Stato di Milano = Annoni A., "Stato di Milano e Lombardia Austriaca", Milano, 1966.
  • ARESE, Elenchi = Arese F., "Elenco dei Magistrati patrizi di Milano", in "Archivio storico Lombardo", X, CIII, vo. 3, 1977pp. 149-199.
  • BENDISCIOLI, Storia di Milano = Bendiscioli M., "Storia di Milano 1559-1630", in "Storia di Milano", Milano, 1957
  • CHABOD, Stato di Milano = Chabod F., "Lo stato e la vita religiosa di Milano nell'epoca di Carlo V", Torino, 1971
  • PAGANI, L'archivio = Pagani C., "L'archivio civico di Milano", Milano, 1880.
  • VERGA, La congregazione = Verga E., "La congregazione del ducato di Milano o l'amministrazione dell'antica provincia di Milano (1561-1796)", in "Archivio storico lombardo", III, XXII, fasc. 6, 1895, pp. 383-407.
  • MICA00061C = Archivio dell'Ospedale Maggiore di Milano, Archivio Litta, "Gride"

Compilatori

  • Lucilla De Faveri
  • Rosa Gessa
  • Cristina Lanterna
  • Maria Piatto
  • Fiorella Raimondi
  • Luigi Spinelli
  • Domenico Quartieri (Archivista)