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Berzio in San Maiolo

Berzio in San Maiolo (1587 - sec. XX)

308 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Consistenza archivistica: bb. 8 (fascc. 281, voll. 5 e mappe 23)

Storia archivistica:

La documentazione conservata nel fondo copre l’arco temporale dal 1587 ai primi anni del XX secolo, e risulta costituita, al termine del riordino, da 8 faldoni, comprendenti 281 fascicoli, 5 volumi e 23 mappe.
Al momento del primo sopralluogo, le carte si presentavano conservate in una cassapanca nell’abitazione della signora Giovanna Berzio, nella cascina San Maiolo (1), in Travacò Siccomario, suddivise in sette faldoni, senza alcun ordine. Non erano presenti strumenti di corredo, tranne alcune note di schedatura compilate da don Giuseppe Bassani, che aveva consultato l’archivio per la redazione di un suo testo.
Dalle conversazioni avute con la signora Berzio si è desunto che la formazione dell’archivio, nella sua forma attuale, è stata casuale e frammentaria: alla fine della seconda guerra mondiale, nel momento in cui la famiglia Berzio riprese possesso della proprietà di San Maiolo, procedette alla raccolta delle carte d’archivio rinvenute in varie parti dell’abitazione. Verosimilmente il nucleo di documentazione di San Maiolo è quindi solo una parte di un archivio storico familiare più ampio, probabilmente conservato da altri rami della famiglia. La conseguenza maggiore di questa situazione è la frammentarietà e la disorganicità del complesso documentario oggetto di questo intervento di riordino.
La prima fase di lavoro è stata quindi orientata alla schedatura analitica delle carte al fine di poter individuare la natura della documentazione e ipotizzare uno schema di ordinamento adeguato.
Tale schedatura ha evidenziato la presenza di tre nuclei fondamentali di documenti:
1. atti relativi alla gestione delle acque e consorzi idraulici frammista a quella familiare;
2. carte proprie della famiglia Berzio;
3. carte di altre famiglie collegate o in relazione con i Berzio.
La presenza di questi atti rifletteva l’effettivo ruolo storicamente assunto dalla famiglia e dai suoi principali membri nel corso di due secoli (XVIII e XIX), a livello privato e a livello pubblico nella gestione del territorio.
L’intervento di schedatura, e quello successivo di riordino ed inventariazione, è stato effettuato utilizzando l’applicativo Sesamo dalla Regione Lombardia, sviluppato per l’inventariazione di archivi storici ed in linea con i tracciati previsti delle norme ISAD (G).
Nella base dati, per ogni unità archivistica, sono stati riportati i seguenti dati:
- titolo dell’unità (se presente è stato trascritto quello rilevato dal documento o dal registro, ponendolo tra virgolette);
- estremi cronologici (tra parentesi quadre quando desunti);
- la data topica, indicata solamente per gli atti singoli;
- il contenuto, ossia una descrizione dell’affare trattato nel singolo pezzo archivistico preso in esame;
- la definizione dell’unità (unità documentaria, fascicolo, mappa, volume);
- il supporto scrittorio;
- la consistenza;
- il formato, espresso in millimetri (solo per le mappe);
- lo stato di conservazione (solo nei casi di situazioni pessime o cattive);
- i danni;
- la lingua;
- eventuali note;
- la segnatura definitiva attribuita in sede di riordino, corrispondente alla collocazione fisica del materiale.
Terminata la schedatura di tutto il materiale è stato possibile, in diversi casi, ricostruire l’unità organica di alcuni fascicoli che si presentavano inizialmente smembrati probabilmente a seguito di interventi di manipolazione avvenuti negli anni.
Sulla base della tipologia e del contenuto dei documenti, si è potuto quindi formulare un’ipotesi di sistema classificatorio sufficientemente completo e articolato che poi ha consentito di ordinare cronologicamente le unità documentarie in base alla struttura del fondo.
Il riordino effettuato sul fondo ha interessato tutti gli atti, sia quelli direttamente riferibili alla famiglia Berzio, sia quelli riferibili alle famiglie Carcano, De Sigis e Galleani, in qualche modo collegate o in relazione con i Berzio.
L’individuazione di questi nuclei documentali ha costituito la prima fondamentale suddivisione del materiale inventariato in due parti.
Per quanto riguarda la documentazione specificatamente riferibile alla famiglia Berzio essa è stata suddivisa in quattro sezioni, definite “Scritture pubbliche e familiari”, “Altre scritture familiari”, “Mappe” e “Miscellanea”. La prima sezione è suddivisa in 4 serie e, la prima serie, in 5 sottoserie.
La corrispondenza relativa alle altre famiglie è invece suddivisa in tre serie, una per ogni famiglia.
Ogni unità archivistica è stata condizionata in una camicia cartacea, riportante tutte le indicazioni necessarie all’identificazione e al reperimento (numero di corda, numero della cartella, numero del fascicolo, classificazione, titolo dell’unità, breve regesto, data cronica e topica). La segnatura è stata articolata in buste e fascicoli, e la numerazione dei fascicoli riprende da 1 in ogni busta.

Note
1. La cascina di S. Maiolo è l’esempio, per Travacò Siccomario, di cascina a corte cintata (quando si mantiene la caratteristica forma quadrata o rettangolare ma i fabbricati non recingono tutto il perimetro: una parte più o meno lunga è costituita da muro di cinta). La cascina a corte, nelle sue varianti a corte chiusa o a corte cintata, è caratteristica delle medie e grandi proprietà.

Codici identificativi:

  • MIBA003E0D (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Note alla condizione di accesso:

L’accesso può avvenire previo appuntamento da concordare attraverso gli uffici comunali che hanno finanziato l’intervento di riordino del fondo insieme con la Regione Lombardia. Il numero di telefono del Comune di Travacò Siccomario è 0382482230 [aggiornamento dei dati: giugno 2006].

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Compilatori

  • Caterina Antonioni (Archivista)
  • Maria Piera Milani (Archivista)
  • Natalia Stocchi (archivista)