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Bava Beccaris

Bava Beccaris (1598 - 1924)

49 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Consistenza archivistica: bb. 8; unità 49, sottounità 1161

Storia archivistica:

Prima del presente intervento gli atti del fondo Bava Beccaris, privi di qualsiasi ordine coerente, erano conservati in 8 buste, suddivisi in plichi. I plichi contenevano fascicoli originali (ad esempio "Telegrammi di Stato, “Movimento svizzero”, “Ringraziamenti”) o raccoglievano, sotto un titolo generico, documentazione varia quali documenti familiari antichi, corrispondenza diversa, libri, opuscoli, fogli volanti, etc.
Dopo aver effettuato una schedatura analitica di tutto il materiale, il fondo è stato organizzato in 5 serie:
1. Memoriali personali e documenti sui moti del 1898;
2. Corrispondenza sui moti del 1898;
3. Corrispondenza diversa;
4. Corrispondenza per mittente;
5. Carte di famiglia.
All’interno di tali serie sono stati collocati i fascicoli contenenti le lettere ricevute e spedite, e i documenti.
Per quanto riguarda la Corrispondenza sui moti del 1898 si è mantenuta la fascicolazione per oggetto organizzata dallo stesso Bava Beccaris (“Telegrammi di Stato”, “Movimento svizzero”, “Cardinale Ferrari”, “Omaggi e ringraziamenti al R. Commissario”, “Felicitazioni”, “Anonimi insulti”, etc.) e le lettere all’interno del fascicolo sono state ordinate cronologicamente; analogamente, per quanto concerne la corrispondenza presente nella quarta serie, si è integrata la fascicolazione per mittente, in parte già attuata da Bava Beccaris.
Nella quinta e ultima serie sono stati collocati, all’interno di due fascicoli, carte familiari, documenti e patenti di pertinenza di componenti della famiglia Bava Beccaris quali il capitano Galeazzo Bava, governatore di Cavour, Cuneo, Mondovì, Pinerolo; Franceschino Bava, figlio di Galeazzo, aiutante di camera del Principe di Piemonte; Pietro Alessandro Bava, avvocato e giudice di Cuneo, etc. Tale documentazione abbraccia un periodo plurisecolare che va dal 1598 al 1830.
La consistenza del fondo, al termine dell’intervento di riordino e inventariazione, è quantificabile in 49 fascicoli (unità archivistiche) suddivisi in 1161 sottounità che comprendono lettere e documenti.
La descrizione, articolata in unità e sottounità, riflette puntualmente l’organizzazione del fondo.
Per quanto riguarda la descrizione delle unità sono riportati:
1. il titolo (tra virgolette, se originale);
2. gli estremi cronologici delle lettera o dei documenti contenuti;
3. la descrizione (breve sunto del contenuto);
4. la tipologia;
5. la consistenza;
6. la segnatura antica (collocazione precedente l’intervento);
7. le note;
8. la classificazione (serie di appartenenza);
9. la segnatura definitiva (collocazione attuale: numero della cartella e numero del fascicolo).
Nelle note sono riportate: la presenza di camice originali, tutte le annotazioni di Bava Beccaris o di altra mano riportate sulle camice stesse, eventuali riferimenti e segnalazioni.
Nel campo titolo dei fascicoli di corrispondenza organizzata per mittente compare il nome del mittente stesso.
Quanto alla descrizione delle singole lettere contenute nei fascicoli, si sono individuati i seguenti elementi:
1. il mittente e il destinatario;
2. la data topica;
3. la data cronica (nella forma estesa);
4. la descrizione (breve sunto del contenuto);
5. la tipologia (lettera, telegramma, cartolina, biglietto da visita, ecc.);
6. la consistenza;
7. la segnatura antica (collocazione precedente all’intervento);
8. le note;
9. la classificazione (serie di appartenenza);
10. la segnatura definitiva (collocazione attuale: numero della cartella, numero del fascicolo, numero del pezzo).
Nelle note sono riportate: la forma della sottoscrizione, tutte le annotazioni presenti sul recto e sul verso delle lettere, eventuali minute di risposta e/o allegati. Sempre nelle note è stata trascritta, ogni qualvolta risulta presente, l’intestazione presente sulla carta da lettera.
Se l’autore ha sottoscritto la lettera con il cognome, con il cognome e l’iniziale del nome o soltanto con il nome, si è cercato, per quanto possibile, di completare l’informazione.
Quando, per scarsa leggibilità, alcuni elementi della descrizione risultano incerti, questi sono stati posti tra parentesi quadre; egualmente sono riportati tra parentesi quadre gli elementi che non sono stati tratti direttamente dai documenti, ma desunti dalla successione logica dei documenti e/o dalla documentazione bio-bibliografica e storica.
Per quanto riguarda la descrizione dei documenti, si sono rilevati i seguenti elementi:
1. il titolo (tra virgolette, se originale);
2. la data topica;
3. la data cronica;
4. la descrizione (breve sunto del documento);
5. la tipologia;
6. la consistenza;
7. la segnatura antica (collocazione precedente all’intervento);
8. le note;
9. la classificazione (serie di appartenenza);
10. la segnatura definitiva (collocazione attuale: numero della cartella, numero del fascicolo, numero del pezzo).
Nelle note sono state riportate tutte le annotazioni presenti sul recto e sul verso dei documenti e per le pergamene l’intestazione e la presenza di sigilli (con la segnalazione delle effigi presenti, delle diciture e della natura dei legacci).
Su ogni lettera o documento schedato è stato registrata la precedente collocazione archivistica, annotata generalmente nella parte inferiore del documento all’interno di una parentesi tonda, mentre la nuova segnatura è riportata accanto a sinistra senza parentesi.
Per quanto concerne la descrizione archivistica, si è fatto riferimento, nel presente lavoro:
- alle “Norme per la pubblicazione degli inventari” (circolare del Ministero dell’interno n. 39/1966, Direzione generale degli archivi di Stato, Ufficio studi e pubblicazioni);
- alle disposizioni impartite dalla Soprintendenza archivistica per la Lombardia;
- alle norme presenti nella “Guida operativa alla descrizione archivistica. La descrizione inventariale” a cura di Roberto Grassi, Paolo Pozzi, Maurizio Savoja, edita dalla Regione Lombardia nel 2001;
- alla più recente normativa internazionale sugli standard descrittivi, in particolare alle ISAD (G): General International Standard Archival Description e alle ISAAR (CPF): International Standard Archival Authority Record for Corporate Bodies, Persons and Families.

Codici identificativi:

  • MIBA004F4A (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Note alla condizione di accesso:

Dal lunedì al venerdi (ore 9 – 16.30) [aggiornamento dei dati: giugno 2006].

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Compilatori

  • Paolo Pozzi (Archivista)
  • Marina Regina (archivista)