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Scuola dei poveri e Congregazione di carità di Magenta

Scuola dei poveri e Congregazione di carità di Magenta (1441 - 1948)

289 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Consistenza archivistica: bb. 89, regg. 36; unità 289, sottounità 469

Storia archivistica:

L’archivio storico della Scuola dei poveri e Congregazione di carità di Magenta è costituito da scritture amministrative e contabili distribuite in 89 buste, per un totale di 253 fascicoli e 469 sottofascicoli, così suddivise:
- 40 buste di carteggio, comprendente documentazione cartacea per un arco cronologico di anni compreso tra il 1441 ed il 1948;
- 49 buste di conti consuntivi dal 1770 al 1943;
e da 36 registri.
Inoltre, una pergamena, parte integrante dell’archivio, è conservata presso il Municipio di Magenta, in cassetta di sicurezza (1).
Il fondo comprende sia la documentazione dell’ex Scuola dei poveri di Magenta e della subentrante Congregazione di carità fino alla sua soppressione nel 1937, che gli atti dell’ECA prodotti nel periodo del passaggio istituzionale (1937/1948) (2). La Congregazione di carità, infatti, assumendo per legge l’amministrazione degli enti assistenziali ed elemosinieri preesistenti aveva ereditato, all’atto della sua istituzione nel 1862 (L. 753/1962), le carte delle due Opere pie magentine maggiori (O.P. Scuola dei poveri e O.P. San Francesco d’Assisi) che, pur mantenendo patrimoni separati, erano amministrate dalla stessa Scuola dei poveri, quale O.P. originaria.
Al momento del presente intervento di riordino e inventariazione il fondo si presentava pressochè ordinato e strutturato in buste, fascicoli e sottofascicoli, disposti secondo un titolario per materia, non in serie annuali ma per pratiche aperte, con atti ordinati cronologicamente.
Si ignora la data precisa di questo riordino, dal momento che non sono state reperite informazioni attinenti nè presso l’archivio della Congregazione, nè presso l’archivio dell’ECA (3); si può solo supporre che sia stato realizzato nel secondo dopoguerra, tra il 1937 e il 1956, quando il resoconto di un’ispezione della Soprintendenza ai beni archivistici della Lombardia attesta l’esistenza di tale assetto (4).
L’operazione aveva prodotto un archivio articolato in due serie di buste, una di carteggio (42 buste) ed una di conti consuntivi (49 buste), numerate e corredate da una sommaria descrizione del contenuto, corrispondente con i titoli della struttura per materia su cui era stato ordinato il fondo, apposta sul dorso dei faldoni (5). Non è stato trovato alcun mezzo di corredo relativo.
Il fondo si era andato costituendo nel XVIII secolo, quando, essendo andato distrutto, per cause non meglio precisabili, l’archivio della Scuola dei poveri allora conservato presso la casa dell’amministratore marchese Mazenta (6), nel 1731 il Capitolo affidò al marchese Guido Mazenta l’incarico di “formare l’archivio”(7), occupandosi del recupero degli istrumenti e degli atti di fondazione "massime quelli che accenino alcun legato, cui sia tenuto la Veneranda Scuola dei poveri, massime il testamento di Rizzardo De Medici…e di Giovanni Ambrogio Bosso (ante 1570) " (8). Per alcuni anni proseguirono con solerzia e competenza i lavori di ricerca nelle abbreviature notarili, nonchè la stesura dei “transunti de ricapiti” (9) e la sommariazione degli atti affidata all’archivista signor abate Carrara e allo scrivano signor Carcano, mentre al marchese Mazenta veniva rinnovato periodicamente l’incarico di supervisore dei lavori.
Nel 1746 si pervenne finalmente alla presentazione ed approvazione dell’inventario dell’Archivio della Scuola dei poveri (10) e al saldo delle spese (11).
Poichè l’utilizzo dei documenti dell’archivio nel consueto disbrigo degli affari dell’Ente aveva ben presto provocato nuovo disordine e scompaginamento delle carte, il Capitolo deliberò di provvedere nuovamente ad una sistemazione dell’archivio incaricandone il signor canonico Alberti, già archivista dell’Ospedale Maggiore di Milano, che si preoccupò anche di completare il “Libro di Registro” onde “togliere la confusione d’esse scritture ed il facile disperdimento delle medesime” (12); è rapportabile a quest’epoca l’aggiornamento e integrazione dell’inventario del 1746 con atti dal 1495 al 1764, di cui v’è evidente traccia nello stesso inventario e nella bozza preparatoria (13). Proprio in quell’occasione si riconobbe esplicitamente l’importanza “per la conservazione dei beni, ragioni e sostanze…del Luogo pio, [del]la buona, fedele e diligente custodia delle medesime scritture”; ci si raccomandò, pertanto, una rigorosa prassi di annotazione degli atti estratti per lo svolgimento degli affari amministrativi e di ricollocazione dei medesimi una volta cessatone l’uso corrente (14).
La Congregazione di carità (1808 – 1825) e, poi, la rinnovata Scuola dei poveri prevedevano nel proprio organico una figura di segretario/contabile/archivista incaricato, tra l’altro, di “mantenere costantemente in regola l’archivio” e di “completare il relativo repertorio di mano in mano vi si devono introdurre nuove scritture, documenti e ricapiti” (15).
A quell’epoca l’archivio era conservato o presso gli amministratori o presso l’archivista. Nel 1848, proprio in occasione del trasloco dell’archivio e degli arredi dal cessato archivista Carlo Bossi al nuovo incaricato Carlo Banfi, venne compilato un inventario sommario della documentazione trasferita, l’unico a noi pervenuto; l’elenco rivela l’adozione un titolario per materia discrepante rispetto al precedente settecentesco (16), a causa anche della riorganizzazione dell’archivio seguita all’aumento della documentazione dal 1781.
Un’annotazione apposta su un documento dallo stesso archivista il 26 ottobre 1850 ci informa di un ulteriore lavoro di riordino che comportò una scomposizione delle classi ed uno scorporo di documenti dai fascicoli operato coll’intenzione di realizzare un nuovo “impianto d’archivio” (17).
Nel corso della seconda metà del XIX secolo lo stato dell’archivio andò peggiorando per l’incremento delle carte e per l’incuria provocata dai lunghi periodi di vacanza del posto di archivista-segretario (allora nominato per concorso).
Il disordine conseguente a tale gestione ha, però, determinato la perdita di parte della documentazione che per alcune classi risulta lacunosa e frammentaria (cfr. 1.3 Personale); non si ha traccia di protocolli.
Il trasferimento dell’archivio dai locali comunali a quelli dell’ECA nel 1949 (18) e, alla soppressione dell’Ente (1977), la sua ricollocazione e ubicazione presso il vecchio edificio municipale, nonchè l’ulteriore trasloco presso l’attuale sede, possono aver provocato ancora perdite di documenti.
Registri dei secoli XVI/XIX, tralasciati nell’ultimo riordino, sono stati reperiti presso uno dei depositi dell’archivio comunale, inseriti nell’archivio e nel presente inventario.
I criteri di riordino e inventariazione dell’archivio della Scuola dei poveri e Congregazione di carità di Magenta sono stati concordati con la Soprintendenza archivistica per la Lombardia.
Si è provveduto, inizialmente, alla ricostituzione di un titolario congruente con classi e serie organizzate gerarchicamente e numerate.
Si è operato cercando di mantenere la denominazione e l’ordine originale di classi e serie, apportando solo in parte delle ricomposizioni sulle stesse.
Successivamente si è intervenuto sui fascicoli e sottofascicoli ordinandone cronologicamente sia il contenuto che la sequenza (19).
Mentre le buste del carteggio sono state riordinate e rinumerate secondo la nuova struttura, l’originale articolazione delle unità archivistiche è stata mantenuta.
Per ogni classe è stata redatta una breve introduzione sull’origine e sulla tipologia delle carte archiviate.
Infine si è compilato un inventario analitico e ogni unità archivistica è stata descritta accuratamente provvedendo ad apporre un titolo redazionale laddove il titolo originario fosse mancante o inadeguato. I titoli originali sono contraddistinti dalle virgolette e sono stati integrati quando non esaustivi.
Il software utilizzato per la stesura dell’inventario è il database Sesamo ver. 3.2.
Gli elementi della descrizione inventariale sono costituiti per il carteggio e la serie dei conti consuntivi da:
- numero di unità;
- titolo (originale o redazionale);
- estremi cronologici;
- descrizione del contenuto;
- segnatura antica;
- eventuali note;
- classificazione:
- segnatura definitiva riportante il numero progressivo di busta, fascicolo e sottofascicolo.
Si ringrazia la dott.ssa Andreina Bazzi e la dott.ssa Nadia Di Santo per la cortese e sollecita attenzione e per gli utili consigli prestati.

Note
(1) Si tratta di un istrumento di investitura del 1441 per il quale vedasi b. 32, fasc. 1, sottofasc. 1 da cui è stato estratto per una più sicura conservazione.
(2) Le unità che superano il limite cronologico del 1937 riguardano prevalentemente affari iniziati in epoca precedente o carte contabili e disposizioni generali relative all’organizzazione del nuovo ente.
(3) Neanche gli atti conservati nell’Archivio della Soprintendenza archivistica per la Lombardia relativi al fondo fanno riferimento a questo riordino.
(4) Esito dell’ispezione del 1956 sull’archivio dell’ECA in Archivio della Soprintendenza archivistica per la Lombardia, fasc. Evidenze/Magenta.
(5) Per l’attuale numerazione vedi Criteri di riordino e inventariazione. Le bb. 41 e 42 sono state smembrate poiché contenenti registri delle delibere consiliari integrati nella serie corrispondente.
(6) Colombo 1990, p. 248.
(7) Archivio storico della Scuola dei poveri e Congregazione di carità di Magenta, Registri, Registri delle delibere, reg. 1, seduta n. 17, 21 novembre 1731.
(8) Archivio storico della Scuola dei Poveri e Congregazione di carità di Magenta, Registri, Registri delle delibere, reg. 1, seduta n.19, 17 gennaio 1735.
(9) Ibidem, seduta s.n., 9 marzo 1738.
(10) “Repertorium scripturarum Archivii Venerandae scholae Pauperum oppidi Mazentae” (1746) in Archivio storico della Scuola dei poveri e Congregazione di carità di Magenta, Amministrazione, Affari generali, Archivio, b. 4, fasc. 1, sottofasc. 1.
(11) Archivio storico della Scuola dei poveri e Congregazione di carità di Magenta, Registri, Registri delle delibere, reg. 1, seduta s.n., 2 maggio 1747. Per altre trattazioni nelle sedute capitolari vedi anche le sedute del 31 dicembre 1738, 7 gennaio 1740, 22 dicembre 1740, 8 maggio 1741, 31 dicembre 1741, 31 gennaio 1743, 31 maggio 1743, 2 settembre 1745 e 1 aprile 1746 (ibidem).
(12) Archivio storico della Scuola dei poveri e Congregazione di carità di Magenta, Registri, Registri delle delibere, reg. 1, seduta s.n., 7 febbraio 1781.
(13) “Repertorium scripturarum Archivii Venerandae scholae Pauperum oppidi Mazentae” (1746) e bozza preparatoria in Archivio storico della Scuola dei poveri e Congregazione di carità di Magenta, Amministrazione, Affari generali, Archivio, b. 4, fasc. 1, sottofasc. 1.
(14) Archivio storico della Scuola dei poveri e Congregazione di carità di Magenta, Registri, Registri delle delibere, reg. 1, seduta s.n., 7 febbraio 1781.
(15) Capitoli indicanti i doveri inerenti alla carica di contabile, segretario ed archivista in Archivio storico della Scuola dei poveri e Congregazione di carità di Magenta, Affari generali, Archivio, b. 4, fasc. 1, sottofasc. 2.
(16) “Inventario dell’archivio ed effetti del Luogo pio di Magenta” in Archivio storico della Scuola dei poveri e Congregazione di carità di Magenta, Amministrazione, Affari generali, Archivio, b. 4, fasc. 1, sottofasc. 1.
(17) Archivio storico della Scuola dei poveri e Congregazione di carità di Magenta, Patrimonio, Mutui,censi e livelli, Amministrazione generale, b. 19, fasc. 1. Ad esempio, la classe Livelli, affitti, mutui, censi fu svecchiata e ridotta a Livelli, mutui.
(18) “Ente comunale di assistenza di Magenta. Verbali deliberazioni dal 12 dicembre 1945 al 15 ottobre 1854”, seduta del 30 maggio 1949 in Archivio dell’ECA di Magenta.
(19) Solo per i sottofascicoli in b. 14, fasc. 1 e b. 37, fasc. 1 si è ritenuto più opportuno proporre un ordine logico e non cronologico.

Codici identificativi:

  • MIBA005C79 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Fonti

  • Colombo 1990 = in "Lancillotto e Nausica", n. 1-3, 1990, pp. 68-77.

Compilatori

  • Sonia Gliera