Patrimonio e gestione (1707 - 1955)
82 unità archivistiche di primo livello collegateConsistenza archivistica: Bb. 13 comprendenti fascc. 82
La serie più corposa dell'archivio della commissaria Biolchi è quella costituita dalla documentazione relativa alla proprietà dei beni patrimoniali ed alle attività connesse alla loro gestione (82 unità raccolte in 13 buste); tali beni, ricevuti in dotazione, dovevano essere impiegali per potere adempiere alle finalità stabilite dai fondatori nei loro testamenti. Si tratta in larga parte di documentazione relativa alla locazione dei beni immobili ed all'impiego dei capitali e questi ultimi meritano delle spiegazioni particolari, risultando tra l'altro maggioritari dal punto di vista della consistenza.
La schedatura delle carte relative ai capitali attivi (cioè all'attività di concessione di crediti dietro pagamento di un interesse, generalmente del 4 o 5 per cento) risulta ostica in quanto le vicende di ogni singolo capitale (e quindi il tipo di documentazione prodotta) risultavano molto differenti: se i pagamenti erano regolari la produzione documentaria risultava quantitativamente limitata; l'insorgere di problemi nel pagamento degli interessi ingenerava invece una serie di pratiche amministrative che facevano variare a dismisura la qualità e la quantità di documentazione prodotta. In caso di "fallimento" del debitore si doveva per esempio recuperare l'immobile dato in garanzia del prestito attraverso complesse procedure giudiziarie, oppure si procedeva di comune accordo ad estinguere il debito mediante la vendita dell'immobile dato in cauzione e gravato da ipoteca. O ancora l'immobile poteva essere ceduto dal debitore ad un nuovo proprietario che gli subentrava nel pagamento del debito, acquistando in pratica sia il bene che il gravame collegato. Non infrequente risultava poi il caso di capitali concessi senza garanzie (e per questo venne inviato il commissario straordinario nel 1858) ed in tal caso recuperare il credito per mancato pagamento di interessi diventava praticamente impossibile.
Per tali ragioni per ogni singolo capitale si sono indicati in genere gli atti originari, di mutuo o di ricognizione di debito, facendo riferimento agli attori originari senza dilungarsi sugli spesso numerosi passaggi di proprietà: si è data cioè la preferenza al tipo di documentazione prodotta nell'esecuzione della pratica, piuttosto che alla cronistoria di ciascun prestito o all'elenco dei trasferimenti del debito da un individuo ad un altro (si segnala tra l'altro che alcuni prestiti risalivano al XVII secolo, avendo la commissaria ereditato anche crediti antichi dei testatori).
Il quadro della documentazione relativa all'attività patrimoniale è completato da pratiche varie relative al pagamento delle tasse, o ad interventi di manutenzione degli immobili posseduti, oltre a qualche registro contabile e documentazione varia di consistenza limitala Per quanto riguarda invece l'ordine interno della serie, i soli elementi di "classificazione" evidenti erano costituiti dalle cartelle originarie; il contenuto corrispondeva generalmente al titolo riportato sul dorso e si è quindi scelto di collocare tali buste secondo un ordine cronologico, mettendo in testa le unità relative alla gestione dei beni immobili, seguite dalle unità relative a capitali censi o livelli. Le ultime unità della serie sono state costituite nel corso del presente riordino e sono state formate accorpando documentazione omogenea reperita fuori contesto, cioè slegata dall'ordinamento minimo costituito dalle buste originarie. Tra le pratiche più interessanti di queste ultime unità va segnalata la documentazione relativa alla gestione della scuola femminile; la sua consistenza limitata lascia purtroppo suppore una dispersione di materiale in quanto l'attività della scuola costituiva uno dei compiti primari della commissaria stessa.
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/37084