|||
Tignale. Comune di Tignale. Inventario.

Tignale. Comune di Tignale. Inventario. (1401 - 1964)

2.786 unità archivistiche di primo livello collegate

Archivio

Consistenza archivistica: 490 buste e 503 registri

Storia archivistica:

Le carte prodotte dal Comune di Tignale durante l’Antico regime, il Periodo francese e la Restaurazione si trovano oggi raccolte all’interno di 102 buste (1) (10 pertinenti alla prima sezione, 92 alla seconda) per un totale di 654 unità archivistiche, tra fascicoli, registri, volumi e unità documentarie. Il documento più antico risale al 1332, il più recente al 1859 (2). Le stanze che custodiscono le carte si trovano all’ultimo piano del palazzo comunale, così come accedeva già nel 1803 quando, il 1° novembre, i deputati della Municipalità, programmando le spese più urgenti, deliberano di «far fare una finestrella nel camerino della casa comunale per aver il chiaro, e corredarlo d’un tavolino, alcune careghe e necessari cancelli per metter i libri e carte» (3).
Agli inizi dell’Ottocento le notizie sull’archivio di Tignale si sono per lo più rinvenute in atti che testimoniano di passaggi di amministrazione, del subentrare di nuovi dominanti, dei rapporti tra il Comune e le autorità superiori.
Veniamo così a sapere che il 1° Ventoso dell’anno 9° Repubblicano 1801 il cittadino Bernardo Zanini, ex cancelliere, consegnava alla Municipalità riunita in sessione i seguenti registri: Libro C creditori, Libro ordinamenti nuovo (dopo l’epoca 21 gennaio 1798), Libro incanti, Libro scritture, Libro massarie, Libro cattastico, Libro vochetta cattastico, Libro ordinamenti vecchio (fin 1797), Libro partite debitori (4). Ancora, alcuni anni dopo, il 27 aprile 1806, il processo verbale di installazione della rinnovata municipalità elenca nell’Inventario de libri, registri e carte della recessa municipalità consegnati alla nuova […], oltre ai libri già citati, quelli intitolati Libro entrate annuali, Libro terminamenti,
Libro vecchi sindicarie, Libro copia lettere, Libro sessioni, Libri nati, morti e matrimoni, Libro bolettario, Libro protocolo delle leggi e, per la prima volta, vari fasci di proclami e lettere e «una faraggine di libri e carte vecchie» (5). Quest’ultima dicitura si riferisce forse al nucleo più antico dell’archivio, costituito da un consistente numero di pergamene, carte e registri dei secoli XIV-XVIII; documenti a cui, pare, per lungo tempo nessuno si interessò. Degli altri pezzi citati nei due elenchi poco o nulla rimane: il copialettere e il registro degli ordinamenti compilato a partire dal 1798.
Libri, registri e carte non rimasero sempre tutti presso il Comune, come si evince dalla lettura della corrispondenza intercorsa, nell’estate del 1817, tra la Deputazione comunale e il Cancelliere censuario. Quest’ultimo, nel mese di giugno, lamentava alla Deputazione comunale la sua «tardanza nel trasmettere […] la corrispondenza a tutto 30 aprile 1816», nonché «la poca premura per non dire l’inerzia del suo agente» incaricato di compilarne l’inventario. Infatti, con notificazione amministrativa del 12 aprile 1816, il governo austriaco aveva disposto che gli archivi dei comuni fossero tenuti presso il Cancelliere censuario (6).
La Deputazione veniva pertanto sollecitata a trasmettere al più presto i documenti in questione per mezzo del cursore e della guardia campestre «stipendiati non perché [stessero] oziosi ma perché [si prestassero] ad ogni occorrenza del comune e della cancelleria» (7). Tra il giugno e l’agosto del 1817 l’ufficio della Cancelleria riceveva «tutte le lettere dal 1801 al 1816» insieme con l’Inventario dei libri, registri, carte, quinternetti, protocolli e bollettari esistenti nell’Ufficio municipale di Tignale i quali […] vengono spediti a Gargnano e custoditi nell’archivio di quella Cancelleria (8).
Dal 1817 l’archivio comunale fu dunque conservato a Gargnano, capoluogo del distretto XV, nell’ufficio di quello che fu prima il Cancelliere censuario poi (dal 1819) il Commissario distrettuale, l’autorità che in generale esercitava il controllo sugli archivi dei comuni e, nei casi di quelli più piccoli privi di segretario e di ufficio proprio, ne conservava le carte. Lì si accrebbe per successivi versamenti fino al 1861 quando, dopo l’Unità d’Italia, venne restituito alla sua sede. Sebbene già nel marzo del 1860 la Deputazione comunale reputasse «il locale ad uso di […] ufficio comunale […] conveniente per collocare le carte» (9) tuttavia, lavori di riattamento dell’edificio ne ritardarono la riconsegna al 10 settembre 1861 (10). In quel giorno il sindaco di Tignale dichiarava di aver ricevuto dal conservatore-verificatore Vergani le «carte particolari» del Comune che erano descritte in un repertorio intititolato Elenco indicante gli atti d’ufficio che vengono consegnati dietro ordine superiore dal regio commissario distrettuale di Gargnano al municipio di Tignale (11).
Si trattava tuttavia soltanto della documentazione degli anni 1816-1859; che fine abbia fatto quella degli anni 1801-1816 spedita al Cancelliere censuario nell’estate del 1817 – e appunto non elencata nel documento del 10 settembre – non è dato sapere.
Negli ultimi decenni dell’Ottocento due storici si interessano ai documenti antichi dell’archivio di Tignale. Il primo, Federico Odorici (12), studia le pergamene, e del suo intervento sono traccia i numeri visibili sul verso di esse (13); del secondo, Carlo Cipolla (14), è conservata in archivio la trascrizione della pergamena n. 1, da lui compiuta nel settembre del 1877.
Ma è Guido Lonati (15) che, negli anni Trenta del Novecento, lavorando al suo progetto di ricognizione degli archivi comunali della Riviera, porta a conoscenza del pubblico una parte del patrimonio documentale del Comune di Tignale.
Alla sua opera (16) si deve il primo puntuale censimento di pergamene e documenti raccolti in filze, pubblicato sotto forma di un inventario sommario nel volume dedicato a Tignale de Gli archivi della Riviera Bresciana17. Della pur consistente documentazione di epoca successiva, che a quella data si trovava sicuramente a Tignale (18), Lonati non fa cenno e dichiara invece che il «paese […] non conserva più che poche pergamene e una ventina di filze di apografi» (19). Le stesse considerazioni le faceva già nel 1932 quando, in un suo intervento sui conti di Lodrone, riportando le parole di altri, ricordava «gli anni in cui l’archivio tignalese era dovizioso di documenti» (20).
Diversamente si legge nella deliberazione del Commissario prefettizio 10 febbraio 1929. Allora «l’archivio municipale […] fornito da vari ed importanti documenti storici non [era] mai stato curato e tutti i documenti [erano] alla rinfusa depositati in un magazzino». A rimediare a questo «deplorevolissimo stato di abbandono» erano stati incaricati nel 1930 il segretario comunale e una collaboratrice diplomata in ragioneria. Il loro intervento, come immaginabile non supportato da una adeguata preparazione, alterò gravemente, in molti casi, la struttura originaria dell’archivio, riconducendo artificiosamente le carte a un moderno sistema di classificazione, quello previsto dalla circolare ministeriale Astengo del 1897.
A questi danni si aggiunsero nei decenni passati quelli prodotti da una consultazione non controllata, che causò dispersioni, perdita dei legami fra le carte, disordine.
______________________________
Note:
1. Due di esse sono in realtà scatole appositamente confezionate per contenere le pergamene.
2. In alcuni fascicoli sono presenti, e adeguatamente segnalati, documenti che seguono l’anno 1859, aggiunti per il perfezionamento delle pratiche.
3. Archivio storico del Comune di Tignale, sezione Periodo francese e Restaurazione, busta 94, 4.
4. Ibidem.
5. Ibidem, busta 94, 5.
6. Si vedano in proposito Le istituzioni storiche del territorio lombardo XIV-XIX secolo, Brescia, Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Direzione Generale Cultura, Servizio biblioteche e sistemi culturali integrati, Milano, 1999, pp. 40-41 e Ettore Rotelli, Gli ordinamenti locali della Lombardia preunitaria (1755-1859), «Archivio storico lombardo», 1975, pp. 171-234.
7. Archivio storico del Comune di Tignale, sezione Periodo francese e Restaurazione, busta 1, 2.
8. Ibidem.
9. Ibidem, lettera del comune di Tignale all’Intendente del Circondario di Salò 30 marzo 1860,Regno d’Italia e Repubblica italiana, Atti dal 1860 al 1899, Pratiche amministrative diverse, busta 12, 1. Nella lettera si legge che il locale era composto «d’una ampia sala con corrispondente piano superiore, sufficiente anco per le unioni dei consigli, a due ingressi con porte chiuse amendue a chiavi correnti, avente due proporzionate finestre munite di nuovi telai e scuri che vengono questi chiusi a catenaccio».
10. Nel conto consuntivo di quell’anno leggiamo dell’allestimento degli scaffali che dovevano servire a contenere i documenti dell’archivio di Tignale che tornava ad occupare le stanze del municipio cittadino. Ibidem, Serie particolari, Bilanci, conti consuntivi, mandati di pagamento, busta 2.
11. Sezione Regno d’Italia e Repubblica italiana, Atti dal 1860 al 1899, Pratiche amministrative diverse, busta 12, 1.
12. Federico Odorici (27 agosto 1807-12 settembre 1884) storico bresciano, scrisse la monumentale opera Storie bresciane dai primi tempi sino all’età nostra (Brescia 1856). Fu deputato del Regno e bibliotecario della Biblioteca Palatina di Parma tra il 1862 e il 1876.
13. Si veda in proposito l’introduzione alla serie «Pergamene».
14. Il conte Carlo Cipolla (1854 Verona – 1916 Tregnano), storico, fu professore di Storia moderna all’Università di Torino dal 1882 al 1906. Allievo all’Università di Padova dello storico Giuseppe de Leva e del paleografo Andrea Gloria, Cipolla si occupò inizialmente di paleografia
e diplomatica, per poi dedicarsi alla critica dei classici e alla storia medievale. L’editore Vallardi pubblicò a suo nome, nel 1881, nella collana della Storia d’Italia, la Storia delle Signorie italiane dal 1313 al 1530.
15. Guido Lonati, nato a Brescia nel 1896, fu bancario, bibliotecario e studioso, nonchè appassionato di geologia. A partire dal 1920 si dedicò anima e corpo agli studi locali collaborando con importanti giornali e riviste come «La Sentinella Bresciana», «Il Giornale del Garda», «Brixia Sacra», «Commentari dell’Ateneo di Brescia» e molti altri. I suoi studi si possono dividere in due grandi filoni: la storia della Riviera del Garda e il Quattrocento bresciano. Quando si trasferì da Maderno a Lonato, il senatore Ugo Da Como lo fece bibliotecario della sua ricca e preziosa collezione libraria. Morì nel 1936 a Lonato senza aver terminato la sua Storia di Brescia.
16. Si vedano in proposito le introduzioni alle serie «Filze» e «Pergamene».
17. Lonati 1935: Guido Lonati, Gli archivi della Riviera Bresciana. II Tignale, Arturo Giovanelli Stamperia in Toscolano, Toscolano, 1935.
18. Certamente quella degli anni 1816-1859, restituita come abbiamo visto nel 1861.
19. Lonati 1935 cit, p. 2.
20. Lonati 1933 b: Guido Lonati, Di una controversia tra i conti di Lodrone ed il Comune di Tignale (con notizie inedite sulle magistrature e privilegi di Tignale e Muslone), in “Commentari dell’Ateneo di Brescia per l’anno 1932”, Stab. Tipografici Ditta F. Apollonio e C, Brescia, 1933, p. 96.

Nota dell'archivista:

Quando, nel 2006, chi scrive intraprese l’opera di riordino e inventariazione dell’archivio storico comunale, un recente intervento di ricondizionamento delle carte, nell’ambito del quale furono sostituite le antiche cartelle, aveva cancellato definitivamente alcune delle tracce esteriori che avrebbero contribuito alla ricostruzione dell’ordinamento originario.
È stato il rinvenimento dei due strumenti di corredo citati – l’inventario sommario di Guido Lonati per la parte antica e l’elenco del 1861 per la documentazione prodotta durante il Regno Lombardo-Veneto – a consentire di ridare all’archivio la sua forma originaria. Tutte le carte fuori posto sono state ricondotte, grazie al confronto con essi e grazie al sistematico rilevamento di antiche segnature, numeri di protocollo e classificazioni, alla loro posizione corretta. Tale attività ha permesso inoltre di distinguere quei documenti che non erano stati citati in quei mezzi di corredo ma che, del tutto pertinenti alle sezioni di Antico regime e del periodo francese e Restaurazione, vi sono stati ricondotti.
Per quanto riguarda la sezione di Antico regime, sono stati ascritti ad essa, oltre alla serie originali “Filze” e “Pergamene”, quattro altre serie di atti omogenei per tipologia e contenuto, non compresi nell’ “Inventario Lonati”: Atti deliberativi, Atti notarili, Liti e cause, Estimo.
Lo Statuto del Comune di Tignale, già compreso dall’Odorici – in ragione del suo supporto scrittorio – nella serie “Pergamene” con il numero 9, è stato collocato in apertura di sezione, in base alla convenzione che stabilisce di assegnare agli atti fondativi il primo posto nella successione delle serie.
Più complessa l’organizzazione delle carte della sezione del periodo francese e Restaurazione. Accanto al carteggio annuale ordinato cronologicamente essa conserva i fascicoli annuali di quelli che oggi definiremmo gli affari particolari. Il primo, costituitosi così già in antico, raccoglieva per anno – ordinata per numero di protocollo – le lettere ricevute dal Comune e le minute di quella spedite; i secondi erano vere e proprie raccolte annuali di “pratiche” costituite dagli “uffici” preposti ai vari settori dell’amministrazione. Per ordinarle erano stati creati diciotto titoli che riflettevano le competenze del Comune in materia di: Polizia, Beni e diritti, Sanità, Militari, Uffici e impiegati, Esattorie, Acque e strade, Beneficenza pubblica, Istruzione pubblica, Tassa personale, Consigli comunali, Oggetti vari, Popolazione, Bilanci – Consuntivi, Conti consuntivi, Conti preventivi, Coscrizione militare, Matrici mandati [di pagamento]. Il documento di consegna del 1861, elenca questi diciotto titoli con chiarezza, indicando il numero di fascicoli a ciascuno riferentisi e i loro estremi cronologici. Esso ha guidato l’attività di riordino consentendo di riaccorpare la documentazione inerente uno stesso titolo, separare da essa quella non pertinente e di rilevare le dispersioni avvenute (1). La documentazione che non afferiva al “titolario” del 1861 è stata posta in coda a ciascun titolo, secondo pertinenza, in ordine cronologico. Questo è il caso dei titoli “Beni, diritti e redditi”, “Militari” e “Istruzione pubblica” dove si possono vedere, a seguire la serie ininterrotta di quelli annuali con intitolazione originale, fascicoli tematici, già formati in antico (come si desume dalle modalità di condizionamento), e altri di più recente formazione e forse frutto dell’intervento di riordino di cui si è detto, intrapreso nella prima metà del Novecento e mai portato a compimento. Non è stato invece possibile ricostituire l’ultimo dei diciotto titoli, “Matrici mandati”, la cui documentazione è andata probabilmente perduta. Mandati di pagamento con allegate note di spesa e quietanze di pagamento sono però conservati in alcuni fascicoli dei “Conti consuntivi” (2).
Infine completa la struttura dell’archivio la serie dei registri, dove sono stati collocati i residui di un insieme presumibilmente più corposo, organizzati nelle sottoserie Atti deliberativi, Protocolli della corrispondenza, Ruoli degli esercenti.

Note:
1. Come nel caso del titolo «Sanità» che contava, secondo l’elenco, 20 fascicoli degli anni 1835-1859, uno solo dei quali si è conservato.
2. Quelli degli anni 1848-1852, 1854, 1857-1859.

Condizione di accesso:

accessibile previa autorizzazione

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Fonti

  • Brogiolo 2005 = Brogiolo G. P. (a cura di), Archeologia e storia della Chiesa di San Pietro di Tignale, «Documenti di archeologia 39», SAP, Mantova, 2005.
  • Lonati 1933 b = Lonati G., Di una controversia tra i conti di Lodrone ed il Comune di Tignale (con notizie inedite sulle magistrature e privilegi di Tignale e Muslone), «Commentari dell’Ateneo di Brescia per l’anno 1932», Stab. Tipografici Ditta F. Apollonio e C, Brescia, 1933.
  • Paviolo 1894 = Paviolo G., Diritto amministrativo. Tavole sinottiche, Mondovì, Tipografia fratelli Blengini 1894.
  • Pratesi 1987 = Pratesi A., Genesi e forme del documento medievale, Juvence, Roma, 1987.
  • Rotelli 1974 = Rotelli E., Gli ordinamenti locali della Lombardia preunitaria (1755-1859), in «Archivio storico lombardo», (1974), pp. 171-234.
  • Antoniella 1979 = A. Antoniella, L'archivio comunale postunitario. Contributo all'ordinamento degli archivi dei comuni, Firenze, Giunta regionale toscana e La Nuova Italia, 1979
  • Grassi Pozzi Savoja 2001 = R. Grassi - P. Pozzi - M. Savoja, Guida operativa alla descrizione archivistica. La descrizione inventariale, Archilab, San Miniato, 2001
  • Kolega 1998 = A. Kolega, Lineamenti istituzionali e documentazione del comune postunitario (1865-1946), <>, VI/8, Roma, Gangemi editore, 1998
  • Carucci Guercio 2008 = Carucci P. e Guercio M., Manuale di archivistica, Roma, Carocci editore, 2008.
  • Regione 1999 = Regione Lombardia, Direzione Generale Cultura. Servizio biblioteche e sistemi culturali integrati, Le istituzioni storiche del territorio lombardo. XIV-XIX secolo. Progetto Civita: Brescia., 1999
  • Lonati 1935 = Lonati G., Gli archivi della Riviera Bresciana. II Tignale, Arturo Giovanelli Stamperia in Toscolano, Toscolano 1935.

Compilatori

  • Aggiornamento scheda: Debora Piroli (Archivista) - Data intervento: 31 dicembre 2010
  • Aggiornamento scheda: Sara Cazzoli (Archivista) - Data intervento: 31 dicembre 2010
  • Aggiornamento scheda: Roberta Gallotti (Archivista) - Data intervento: 31 dicembre 2010
  • Aggiornamento scheda: Silvia Signori (Archivista) - Data intervento: 31 dicembre 2010