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Paravicini

Paravicini (1515 - 1968)

826 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Consistenza archivistica: bb. 44, regg. 272

Storia archivistica:

Il Fondo della Famiglia Paravicini è divenuto di proprietà del Comune di Aicurzio unitamente alla villa familiare nel 1976. La villa è ora sede della Biblioteca civica.
La documentazione archivistica si trovava racchiusa in alcuni faldoni e scatole depositati in diversi locali della villa stessa.
Gli atti si presentavano senza “camicie”, quindi senza unità archivistica di riferimento. Inoltre vi erano tracce evidenti di un intervento parziale operato senza alcun rispetto archivistico delle carte da parte di qualcuno che era evidentemente interessato a raccogliere notizie storiche sulla famiglia, in particolare sul prefetto napoleonico Raffaele Paravicini (1769-1853) e l’ingegnere Raffaele Paravicini (1888-1981).
Fin dal nostro primo sopralluogo (18 dicembre 2004) originato dall’intenzione del Comune di Aicurzio di chiedere una finanziamento alla Regione Lombardia sulla legge 81/85 si evidenziava che gli atti di maggior consistenza erano rappresentati da istrumenti di acquisti di terreni, rendiconti colonici e corrispondenza con i fattori dei campi ma si evidenziava anche un non trascurabile carteggio di alcuni personaggi più autorevoli della famiglia, in particolare Raffaele Paravicini, prefetto del dipartimento d’Agogna (Novara) durante la dominazione napoleonica e consigliere di governo durante il successivo governo austriaco in Lombardia, ed il pronipote Raffaele, industriale e podestà – sindaco di Aicurzio durante il fascismo e nel secondo dopoguerra.
In quell’occasione si verificava la presenza di circa 100 registri e volumi in buona parte relativi a censi, livelli, proprietà e rendite.
Visto lo stato di totale disordine della documentazione si è effettuata una accurata preschedatura per costituire delle unità archivistiche coerenti.
L’opera di riorganizzazione degli atti si è dunque svolta in due fasi: in un primo momento si è provveduto ad individuare i nuclei documentari relativi alle diverse personalità della famiglia e la documentazione di natura patrimoniale, mentre in un secondo tempo si è effettuato il riordino interno alle singole partizioni.
La documentazione del Fondo della Famiglia Paravicini è stata quindi suddivisa in tre parti più un’appendice. Le prima raggruppa la documentazione relativa ai personaggi più autorevoli della famiglia, la seconda che raccoglie sicuramente la parte più corposa dell’archivio, è rappresentata dagli atti relativi alla gestione patrimoniale familiare, mentre la terza è costituita da registri (mastri patrimoniali e libretti colonici). Nell’appendice sono state collocate le pubblicazioni a stampa (riviste, giornali, opuscoli, ecc.) rinvenute nel corso del riordino.
L’archivio al termine dell’intervento ha dunque una consistenza complessiva di 826 unità, di queste oltre 250 sono unità documentarie costituite da atti di acquisto e alienazione di proprietà, soprattutto terreni, cascine, ecc.

Notizie di intervento
La descrizione delle unità archivistiche è stata realizzata in maniera dettagliata desumendo dagli atti tutti gli elementi necessari.
La descrizione inventariale ha incontrato tre tipologie fondamentali:
a) documentazione raccolta in fascicoli
Per queste unità sono stati indicati i seguenti elementi:
- titolo (tra virgolette se originale);
- data cronica (in forma sintetica);
- descrizione/contenuto;
- note
- segnatura provvisoria (in fase di preschedatura)
- definizione archivistica e supporto;
- classificazione;
- segnatura definitiva (numero della cartella, numero del fascicolo)
b) registri e volumi
L’unità di base per l’inventario è costituita dal singolo registro ed è stata prevista la descrizione dei seguenti elementi:
- titolo;
- data cronica (in forma sintetica);
- descrizione (qualora il titolo non sia esaustivo);
- segnatura provvisoria (in fase di preschedatura)
- definizione archivistica e supporto;
- classificazione;
- la segnatura definitiva
c) unità documentarie
L’unità di base per l’inventario è costituita dal singolo documento ed è stata prevista la descrizione dei seguenti elementi:
- titolo (o natura giuridica del documento);
- data topica;
- data cronica (nella forma estesa);
- descrizione (breve sunto del documento);
- la tipologia;
- la consistenza;
- segnatura provvisoria (in fase di preschedatura)
- le note;
- la classificazione (serie di appartenenza);
- la segnatura definitiva (numero della cartella, numero del documento).
Nelle note è riportata l’intestazione e trattandosi nella quasi totalità di atti di compravendita, il nome del notaio.
Per quanto riguarda la descrizione archivistica, si è fatto riferimento, nel presente lavoro:
- alle “Norme per la pubblicazione degli inventari” (circolare del Ministero dell’interno n. 39/1966, Direzione generale degli archivi di Stato, Ufficio studi e pubblicazioni);
- alle disposizioni impartite dalla Soprintendenza archivistica per la Lombardia;
- alle norme presenti nella “Guida operativa alla descrizione archivistica. La descrizione inventariale” a cura di Roberto Grassi, Paolo Pozzi, Maurizio Savoja, edita dalla Regione Lombardia nel 2001;
- alla più recente normativa internazionale sugli standard descrittivi, in particolare alle ISAD (G): General International Standard Archival Description e alle ISAAR (CPF): International Standard Archival Authority Record for Corporate Bodies, Persons and Families;
- per la schedatura si è utilizzato il programma Sesamo, software predisposto per l’inventariazione degli archivi storici dalla Regione Lombardia e messo a disposizione gratuitamente dalla Regione stessa.

Codici identificativi:

  • MIBA0077C0 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Compilatori

  • Paolo Pozzi (Archivista)
  • Alessandro Merlini (Archivista)