|||
Bianco Bruna Angela

Bianco Bruna Angela (1966 - 1969)

29 unità archivistiche di primo livello collegate

Archivio

Consistenza archivistica: 5 buste

Il nucleo documentario è costituito dalle lettere inviate da Giuseppe Ungaretti a Bruna Bianco, una giovane, di origini italiane conosciuta a San Paolo del Brasile nel settembre del 1966 e che Ungaretti frequenta, arrivando a parlarle di matrimonio, fino alla primavera del 1969.
Le lettere, sono state conservate dalla signora Bianco che solo in anni recenti ha deciso di renderle note, effettuando, tra il 2013 e il 2015, un lungo lavoro di rilettura e trascrizione insieme alla ricercatrice Francesca Cricelli.
La corrispondenza inizia nel settembre del 1966 all’aprile per terminare nell’aprile del 1969, un anno prima della scomparsa del poeta avvenuta nel giugno del 1970. Le lettere che Ungaretti invia a Bruna Bianco, qui conservate, sono 377, si tratta quindi di un fittissimo scambio. Da questi documenti, oltre alla cronaca quotidiana di un amore appassionato tra i due emerge un’importante riflessione di Ungaretti sui temi dell’amore e morte, gioventù e vecchiaia e, in generale sulla poesia. Non solo Ungaretti vi riporta i propri pensieri ma le lettere costituiscono una fonte di informazioni inesauribile sulle sue attività: la traduzione dell’Odissea per la RAI, ad esempio, gli incontri, i viaggi (Israele, tra gli altri). Dalle lettere emergono anche testi preziosissimi come abbozzi di poesie, traduzioni poetiche e molti giudizi sull’arte e sugli artisti che Ungaretti frequentava all’epoca, soprattutto a Parigi, e sulle mostre che aveva occasione di visitare.
Oltre alle lettere e relativi allegati, sono presenti le fotografie del viaggio fatto da Bruna Bianco e Giuseppe Ungaretti a San Carlos de Bariloche (Argentina) nel novembre del 1967.
Nel settembre 2017, Mondadori ha pubblicato, nella collana "Oscar Baobab Moderni" l'edizione integrale delle lettere nel volume Giuseppe Ungaretti, Lettere a Bruna, con la curatela di Silvio Ramat.

Storia archivistica:

Il carteggio è stato affidato a Fondazione Mondadori nel 2015, da Bruna Angela Bianco, che ha sottoscritto con l’Ente, il 21 settembre 2015, una convenzione di deposito della durata ventennale. Le carte, prima del deposito erano conservate presso l’abitazione privata di Bruna Bianco.
Al momento della consegna si è potuto verificare che su una prima parte delle lettere, (fino a quella datata 4 aprile 1967), era stato iniziato, da parte della sig.ra Bianco, un lavoro di stesura delle carte (collocate poi, documento per documento in cartelline di plastica) e di apposizione, su ogni foglio, di una numerazione con timbro a inchiostro, la restante parte del carteggio era costituita da lettere piegate e contenute nelle rispettive buste postali e non numerate.
Si spiega in questo modo la presenza, sui primi 144 documenti, di una numerazione con timbro che in alcuni casi presenta delle inesattezze con numeri che si ripetono.
Si è quindi proceduto, in fase di riordino, alla stesura delle carte e a condizionare i documenti con cartelline non acide.
Bruna Bianco prima della consegna a Fondazione, ha selezionato alcuni documenti ai quali è particolarmente legata affettivamente, che conserverà presso la sua abitazione privata a Canelli. In data 19 novembre 2015, ha consegnato temporaneamente a Fondazione anche questo nucleo di lettere, affinchè l’Ente potesse inventariarle e riprodurle digitalmente. Si è ritenuto opportuno riordinare fisicamente le lettere andando a inserire le riproduzioni anche cartacee nel Fondo. L’inventario comprenderà quindi tutti i documenti (in originale e in copia), con indicazione di quelli conservati da Bruna Bianco in originale.
Il riordino è stato effettuato con criterio cronologico, nel rispetto dell’organizzazione impartita dallo stesso soggetto produttore. I fascicoli sono stati costituiti dall’archivista che ha raccolto i carteggi per ogni mese di produzione. Si segnala che nella datazione dei documenti si è tenuto conto oltre che della data apposta dal mittente (Ungaretti) anche delle correzioni apportate dal soggetto produttore, Bruna Bianco basate principalmente sui timbri postali sulle buste e, in generale, sulla ricostruzione degli eventi. Il campo Note alla data, oltre che per la datazione topica, è stato quindi utilizzato per specificare i casi in cui la data riportata sulla lettera è stata ritenuta una svista di Ungaretti, dando indicazione della fonte dell’attribuzione. Le unità documentarie riportano nel campo Titolo il numero, in quanto si è ritenuto che questo fosse l’elelmento maggiormente univoco e distintivo delle singole lettere, essendo gli incipit molto spesso simili e ricorrenti. Nel campo descrizione estrinseca è stata inoltre data indicazione dei pochi casi in cui non è stato utilizzato il pennarello verde ma altro mezzo scrittorio.
L’inventariazione è stata fatta con l’applicazione web open source Archimista, (iniziata con la versione 2.2.0 e completata con la successiva release 3.00). Si è proceduto a un’inventariazione analitica che ha previsto la schedatura delle singole unità documentarie. Si è inoltre proceduto alla riproduzione digitale dell’intero nucleo documentario con associazione delle immagini alle schede di descrizione archivistica. Nel campo contenuto è stata segnalata la presenza degli allegati: lettere a Ungaretti di altri mittenti inviate alla Bianco come allegati, fotografie, ritagli stampa.

Il presente progetto di riordino, inventariazione e digitalizzazione è stato realizzato nel 2017 grazie al cofinanziamento di Fondazione Mondadori e della Direzione Generale per gli Archivi del Mibact, all’interno dei contributi per la ricerca scientifica.

Lingua della documentazione:

  • ita

Soggetti titolari:

  • Bianco Bruna Angela Proprietaria
  • Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori Depositaria

Condizione di accesso:

liberamente accessibile

Condizione di riproduzione:

consentita per uso studio

Stato di conservazione:

buono

Soggetti produttori

Progetti

Fonti

  • Ungaretti Bianco 2017 = Ungaretti Giuseppe, Lettere a Bruna, Mondadori, 2017

Compilatori

  • Anna Lisa Cavazzuti (Archivista)