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Archivio Storico di Crespi d’Adda Ing. Giovanni Rinaldi (già A.S.C.A.L.)

Archivio Storico di Crespi d’Adda Ing. Giovanni Rinaldi (già A.S.C.A.L.) (1876 - 2015)

3.439 unità archivistiche di primo livello collegate

Complesso Di Fondi

Consistenza archivistica: 4219 unità archivistiche suddivise in: 395 faldoni, 391 registri/volumi, 1538 disegni, 12 campionari, 995 fotografie/album (comprese le 780 lastre fotografiche su vetro), 215 cimeli

L'archivio storico del Cotonificio Crespi è un archivio molto tecnico e amministrativo e conserva solo per gli anni della produzione del denim (a partire dagli anni ’70) qualche sporadico campionario. La documentazione è afferente a diverse imprese, la cui ragione sociale è riportata in testa al titolo di ogni unità descritta e nella scheda soggetto produttore (a cui si rimanda). Di fatto l'attività produttiva è sempre continuata indipendentemente dalla ragione sociale che mutava per ragioni amministrative, tanto che i registri, in alcuni casi, sono frammisti. La documentazione cartacea conservatasi raccoglie per lo più documentazione legata all'attività produttiva, ai macchinari e ai reparti, le carte dell'ufficio tecnico e la corrispondenza tra la produzione e la sede amministrativa e legale di Milano. La documentazione più antica è quella relativa ai verbali e ai registri, mentre la documentazione contabile è quella degli ultimi anni prima del passaggio di proprietà, avvenuto alla fine degli anni Ottanta.
Rilevante, sia dal punto di vista quantitativo che dell'effettivo contenuto, la serie dei disegni tecnici di edifici e macchinari.
La raccolta fotografica è di notevole interesse e conserva, a parte le stampe fotografiche, anche oltre 800 lastre che raffigurano immagini di vedute aeree dello stabilimento, dei reparti e dei macchinari, del Villaggio in ogni sua parte, delle manifestazioni all'interno e all'esterno di Crespi e delle attività dopolavoristiche.

Storia archivistica:

L’archivio di Crespi d’Adda, di proprietà dell’amministrazione comunale di Capriate San Gervasio, è attualmente conservato presso i piani alti delle ex scuole del Villaggio operaio di Crespi d’Adda denominate “Scuole STI” (edificio in ristrutturazione – 2016), mentre originariamente la documentazione era conservata nei rispettivi uffici. Il complesso documentale rispecchia i mutamenti e le vicende aziendali che hanno caratterizzato il Cotonificio.
L’archivio storico, nello specifico, è stato costituito alla fine degli anni Ottanta a seguito della selezione del materiale di cui è stato incaricato l’ingegner Giovanni Rinaldi, all’epoca responsabile dell’ufficio tecnico del gruppo tessile. La documentazione conservata è pertanto il risultato di una scelta che tiene conto della volontà di conservazione storica ma anche delle necessità legate al passaggio dell’archivio ai nuovi proprietari in occasione della vendita della fine degli anni Ottanta. Questa selezione è evidenziata dalla mancanza di alcune serie, come quella molto scarna del personale, di gran parte della documentazione societaria e di quella legata all’attività promozionale.
La parte più antica, specificatamente relativa al Cotonificio Benigno Crespi, risulta molto lacunosa: si pensa che tale documentazione fosse conservata nella residenza milanese dei Crespi e che possa essere andata distrutta in seguito al crollo e all’incendio del loro palazzo di via Borgonuovo, causati dai bombardamenti aerei inglesi del 12 e 13 agosto 1943.
L’ing. Rinaldi ha provveduto all’organizzazione del materiale documentario selezionato per l’archivio storico disponendolo in armadi, schedari e cassettiere appositamente scelti; dall’analisi delle camicie dei fascicoli si può presumere che, in molti casi, abbia modificato l’ordinamento originario delle carte, adottando criteri che non sempre coincidono con quelli archivistici. Frutto del suo lavoro sono stati nove cataloghi, redatti nel giugno del 1989 e aggiornati almeno fino al 2002 – se non oltre -, in cui la documentazione viene descritta in modo molto analitico, senza però una struttura logica che rifletta l’attività del gruppo tessile.
Vi sono descritti non solo i documenti cartacei ma anche le fotografie, i disegni, i cimeli, gli arredi, i libri della biblioteca e quant’altro.
Sebbene tali cataloghi siano stati redatti senza basarsi su criteri archivistici moderni, sono comunque uno strumento prezioso che fotografa la documentazione esistente e che ha consentito di ricostruire, almeno in parte, la genesi dell’archivio ASCAL. Il nucleo originario è stato infatti nel tempo incrementato da lasciti ad opera di dirigenti e/o eredi di quest’ultimi. Ne è un esempio il Fondo “Michele Bagnarelli”, costituito da documentazione della sede sociale di Milano della Società tessile italiana e della Manifattura Rossari & Varzi, donato – in seguito alla fusione -, dal dott. Bagnarelli, consigliere delegato della STI e presidente e consigliere delegato, nonché liquidatore della Rossari & Varzi. O anche il Fondo “Lidia e Valeria Brunati”, pronipoti dell’ing. Pietro Brunati che nel 1998 hanno donato le carte dell’ingegnere.
L’archivio dalla sua costituzione non è stato soggetto ad alcuna selezione, ma originariamente era sottoposto agli scarti di legge legati agli aspetti fiscali.

CRITERI DI RIORDINO

La Struttura sottostante è stata ricostruita tenendo conto dell’attività dell’azienda, partendo dall’amministrazione e della gestione economico-patrimoniale (fondazione e assetti societari, gestione del personale, gestione economico – finanziaria e del patrimonio), proseguendo con le attività produttive (prodotti, confezione e marchi) e la responsabilità d’impresa (Villaggio e attività dopolavoristiche), per chiudere con la sezione relativa alle fotografie e quella relativa ai cimeli.

Struttura
1. Fondazione e assetti societari
1.1 Atti costitutivi
1.2 Statuti e regolamenti
1.3 Fusioni e incorporazioni
2. Direzioni, cariche sociali e personale
2.1 Direzione generale
2.2 Direzione industriale
2.3 Consiglio d’Amministrazione
2.4 Collegio dei sindaci
2.5 Consiglio degli azionisti
2.6 Soci
2.7 Trattamento economico, previdenza e assistenza personale
2.8 Formazione del personale
2.9 Registri del personale
2.9.1 Licenziamenti e movimenti organico
2.9.2 Libri matricola operai
2.9.3 Libri matricola operai del Sindacato industrie tessili
2.9.4 Libri matricola impiegati
2.9.5 Libri paga
2.9.6 Infortuni
2.9.7 Depositi cauzionali
3. Gestione economico – finanziaria
3.1 Bilanci
3.2 Contabilità
3.3 Entrate e uscite
3.4 Registri
3.5 Mutui, azioni e obbligazioni
4. Patrimonio e Ufficio tecnico
4.1 Affitti, compravendite e donazioni
4.2 Inventari
4.3 Costruzioni e manutenzioni (articolato in molteplici sottoserie)
4.4 Concessioni e utenze
4.5 Disegni
4.5.1 Stabilimento
4.5.2 Villaggio, proprietà e stabilimenti fuori Crespi d’Adda
4.5.3 Fiume Adda e derivazioni
4.5.4 Mappe e diagrammi
5. Prodotti, confezione e marchi
5.1 Corrispondenza interna
5.2 Clienti
5.3 Produzione e reparti
5.3.1 Gestione e monitoraggio
5.3.2 Inventari e rapporti di produzione
5.4 Campionari
5.5 Marchi
6. “Villaggio Crespi”
6.1 Gestione della frazione
6.2 Asilo e scuole
6.3 Ambulanza medico chirurgica
6.4 Corpo pompieri volontari
6.5 Dopolavoro
6.6 Parrocchia
7. Raccolta fotografica
7.1 Lastre fotografiche
8. Cimeli

Operazioni preliminari alla redazione dell’inventario analitico dell’archivio Crespi d’Adda-Legler sono state l’individuazione dei diversi fondi presenti e la separazione delle carte rispetto ai fondi di appartenenza. A tal proposito sono stati individuati quattro fondi distinti, per ognuno dei quali sono state previste le schede complesso archivistico e soggetto produttore :
- Archivio storico Crespi d’Adda-Legler – ASCAL
- Circolo ricreativo di Crespi d’Adda
- Cooperative di Crespi d’Adda
- Raccolta Emilio Crespi
La schedatura delle unità archivistiche è stata effettuata secondo gli standards descrittivi previsti dalle norme ISAD e ISAAR utilizzando il tracciato dell’applicativo Archimista e rilevando minuziosamente per ogni unità: Classificazione, Tipologia, Titolo, Estremi cronologici, Contenuto, Presenza di documentazione in allegato, Note a specifica del contenuto (compresa la collocazione dei pezzi fuori formato indicata con “Collocazione: Scaffale fuori formato”), Segnatura.
I disegni tecnici sono stati descritti con la scheda speciale DT – Disegno Tecnico e per ognuno degli elaborati sono stati rilevati: Classificazione, Tipologia, Titolo, Estremi cronologici, Contenuto, Note a specifica del contenuto, Consistenza, Autori, Segnatura, Tecnica, Scala.
Per la descrizione delle lastre fotografiche è stata utilizzata invece la scheda speciale F – Fotografia e per ciascuna sono stati compilati, in linea con il tracciato della scheda F ministeriale prevista dall’ICCD per la catalogazione dei beni fotografici, i campi relativi alla “Scheda Identificazione”: classificazione, tipologia, definizione dell’oggetto, forma specifica dell’oggetto, identificazione del soggetto, titolo proprio o attribuito, estremi cronologici, autore, segnatura; “Scheda Descrizione”: indicazioni sul contenuto e sul soggetto rappresentato; “Scheda Dati tecnici”: unità di misura, altezza e larghezza, indicazione colore, materia e tecnica, stato di conservazione; e i “Compilatori”: nome e cognome del compilatore, tipologia di intervento, data intervento. Per nessuna immagine è stato possibile ricavare il nominativo del fotografo, neanche da fonti indirette. Ad ogni scheda è stata, inoltre, allegata la scansione della corrispondente lastra fotografica (oggetto digitale), alla quale si è attribuito un titolo identificativo e una data.
Al termine delle operazioni di descrizione si è proceduto con il riordino fisico della documentazione e il relativo condizionamento in contenitori idonei alla conservazione degli atti, nonchè alla rinumerazione di tutto l’archivio. Si è scelto tuttavia di mantenere traccia anche della numerazione attribuita dall’ing. Rinaldi – soprattutto per non perdere i preziosi riferimenti che si trovano nei suoi cataloghi – riportartandola nel campo “Segnatura provvisoria testo”. Nel medesimo campo sono stati poi segnalati i pezzi fuori formato, che fisicamente sono stati collocati nella scaffalatura metallica predisposta ad hoc (vd. topografico).
L’intero corpus documentale – originariamente collocato in vecchie armadiature in legno – è stato disposto in nuove scaffalature e armadiature metalliche a norma di legge.
Si segnala infine la presenza dei due fondi Attilio Rinaldi e Pietro Brunati, che non sono stati schedati poiché la documentazione, raccolta anche in questo caso dall’ing. Giovanni Rinaldi, esula dalla storia del complesso industriale e villaggio di Crespi d’Adda.

Lingua della documentazione:

  • ita
  • fre
  • eng
  • ger

Soggetti titolari:

  • Comune di Capriate S. Gervasio

Condizione di accesso:

accessibile previa autorizzazione

Condizione di riproduzione:

consentita per uso studio

Stato di conservazione:

buono

Soggetti conservatori

  • Comune di Capriate San Gervasio

Soggetti produttori

  • Cotonificio Benigno Crespi 1877 - 1972

Progetti

Fonti

  • Bonfanti Colombo = Bonfanti Francesco e Colombo Mario, Il Villaggio Crespi d'Adda ("Trambai"), 1991
  • Cortesi Luigi = Cortesi Luigi, Crespi d'Adda. Elementi d'analisi e riscontri per un percorso di riscoperta, Grafica Monti snc, 2005
  • Rinaldi = Rinaldi Giovanni, Cataloghi A.S.C.A.L. Archivio storico di Crespi d'Adda-Legler
  • Romano = Romano Roberto, I Crespi: origine, fortuna e tramonto di una dinastia lombarda, Franco Angeli, 1985

Compilatori

  • Prima redazione: Lavinia Parziale (archivista) - Data intervento: 08 aprile 2016
  • Aggiornamento scheda: Chiara Perico (archivista) - Data intervento: 28 marzo 2019