Memorie sugli acquisti, possessi e ragioni di diverse famiglie nobili in Mede e Frascarolo dal 1526 al 1726. Cav 45.21 (1526 - 1726)
Unità
Tipologia: unità documentaria
Segnatura definitiva: 1.20
Nel 1526 Agnesina e Catterina de i conti di Mede e Francesco Cemo, loro nipote, dividono l’eredità del fu Clemente dei Conti di Mede.
Nel 1530 Paolo Corte di Frascarolo istituisce suo erede universale Castellino Beretta, marito di Armellina Cemo.
Nel 1536 Paolo Beretta vende a Castellino Beretta una casa in Frascarolo.
Nel 1560 Don Giacomo Beretta acquista diversi beni in Frascarolo da Bernardino Ferrario e Teodoro Vescovo, nel 1562 diversi beni in Mede dalle sorelle Cemo, nel 1567 acquista da Giovanni Paolo e Galeazzi Albrizzi pertiche 116 in parte ‘al Piano’, in parte ‘al Molino’ con relative ragioni d’acqua e la possessione detta La Boffalora, nel 1568 acquista da Stefano e Lorenzo Beretta una casa in Frascarolo e dai fratelli Rivezza un prato a Mede, altre terre da Caterina Ongaresi e da Scipione Blasone, dei conti di Mede e nel 1575 istituisce suo erede universale Giovanni Giacomo Lambertenghi.
Nel 1591 Vincenzo e Camillo dei Conti di Mede acquistano da Emanuele Zaccaria e figli una casa situata nel castello nuovo di Mede.
Nel 1619 il Reverendo Gerolamo Poggio acquista da Guglielmo e Bonifacio dei Conti di Mede una casa situata alla Rocca Bianca detta dei Zaccaria di Mede e Giovanni Andrea Lambertenghi Beretta investe a livello perpetuo Giovanni e fratello Morazzi di una vigna in Mede detta la Rolina.
Nel 1639 Pietro Franco Fornari vende a Giuseppe Sangiuliani diversi livelli sopra alcune case e beni situati nel territorio di Mede ‘appresi in pregiudizio di Giacomo Andrea Lambertenghi’ e nel 1665 Giovanni Stefano Sangiuliani acquista da Agnesina Scuta un prato detto la Chiappa del Rivazza ed una vigna chiamata la Battaglia, siti nel territorio di Mede.
Nel 1666 Giuseppe Sangiuliani investe Giovanni Piotto di un prato a Mede e nello stesso anno Francesco Lambertenghi promuove una causa ‘sopra diversi beni appresi e subastati in pregiudizio del reverendo Giacomo Lambertenghi’ dai fratelli Sangiuliani ’ come successi alla città di Pavia, creditrice’; la causa termina nel 1668 con la rinuncia da parte di Francesco Lambertenghi e i Sangiuliani acquistano la possessione di Giacomo Lambertenghi Beretta : la cascina Lambertenga.
Nel 1669 Giovanni Stefano Sangiuliani investe a livello perpetuo Boniparte Pieta di una casa con vigna alle Gabbe e nel 1670 investe Giuseppe Bottigella di una casa e vignolo ‘ove dicesi alli Buschi’.
Dal 1670 al 1673 i Sangiuliani come ‘cessionari’ del conte Carlo Ambrogio Gattinara praticarono alcuni atti giudiziali contro i fratelli Canarisi, che possedevano beni nel territorio di Mede ed avevano debiti per ‘carichi’ non pagati.
Nel 1721 il conte Antonio Zaccaria dei conti di Mede lascia a Giuseppe Sangiuliani la sua parte di feudo, la casa da nobile con giardino, con relativi diritti e l’jus patronato per la nomina del prevosto della Chiesa Parrocchiale, entrando così a far parte dei conti confeudatari di Mede.
Nel 1756 il conte Stefano Giuseppe Sangiuliani vende la cascina Lambertenga e tutti i beni situati nel territorio di Mede.
Nota dell'archivista:
Note scritte da Antonio Cavagna Sangiuliani per la ricostruzione della storia della sua famiglia a Mede.
Inv. Ame.: Ms. 1620
Descrizione estrinseca:
Unità documentaria, cc.5
Codici identificativi:
- MIUD0144FD (PLAIN) [Verificato il 21/10/2013]
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/5831/units/11593